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Cartelle esattoriali solo via Pec

Cartelle esattoriali solo via Pec con l’arrivo dell’indice nazionale dei domicili digitali. Sarà attivo a partire dal 6 luglio e disponibile per tutti i cittadini: si riceveranno lì tutte le comunicazioni della Pubblica amministrazione. Come funziona e come iscriversi.

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7' di lettura

Cartelle esattoriali solo via Pec con l’arrivo dell’indice nazionale dei domicili digitali. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Si tratta di una novità importante, un altro passo verso la digitalizzazione completa anche del sistema di riscossione dei tributi e della comunicazione con la Pubblica amministrazione.

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Il registro dei domicili digitali, si chiama Inad, somiglia al vecchio “elenco telefonico”, invece dei numeri di telefono ci sono le email. Tutti i cittadini potranno inserire il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo Pec. E lì si riceveranno le comunicazioni, ovvero, tra l’altro: rimborsi fiscali, detrazioni di imposta, accertamenti e multe.

Se prima questa opportunità era aperta solo ai professionisti (le partite Iva), ora sarà disponibile per tutti.

Potrebbe interessarti un articolo che spiega come controllare quando è valida la cartella esattoriale inviata via Pec; vediamo anche quando arriva la cartella esattoriale per le multe non pagate; e infine abbiamo verificato quanto costa il ricorso per annullare una cartella esattoriale.

Cartelle esattoriali solo via Pec

Si parte in via ufficiale dal prossimo sei luglio, quando il registro potrà essere consultato.

Funzionerà in questo modo: la pubblica amministrazione prima di inviare una raccomandata a un cittadino dovrà accertarsi se il contribuente abbia o meno segnalato un recapito digitale certificato (la Pec, appunto) sull’elenco Inad.

Se risulta inserito nel registro la comunicazione con valore legale dovrà essere inviata all’indirizzo che è stato indicato.

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Cartelle esattoriali solo via Pec, semplificazione

L’invio in digitale delle comunicazioni tra la Pubblica amministrazione e i cittadini consentirà di semplificare e velocizzare una serie di servizi. Ma non solo, l’utilizzo più massiccio della posta elettronica certificata, potrà anche significare un evidente risparmio di costi.

Per il sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, «il domicilio digitale, insieme alla piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici, consentirà al Paese di compiere un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione e la semplificazione».

Ricordiamo che l’indice nazionale dei domicili digitali è stato previsto nel piano triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione.

È stato deciso nel 2017, al progetto hanno collaborato:

  • Agid;
  • Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio;
  • Infocamere (la società delle Camere di commercio che si occupa di innovazione digitale e ha materialmente realizzato la piattaforma.

Cartelle esattoriali solo via Pec, le notifiche

Nel registro Inad è stato anche previsto un canale dedicato alle notifiche legali effettuate direttamente agli avvocati (le notifiche in proprio).

È stata la riforma Cartabia a introdurre l’obbligo delle notifiche telematiche agli avvocati.

Un altro provvedimento che potrebbe contribuire a ridurre i tempi della giustizia (sarà più complesso invocare il “difetto di notifica”), e anche in questo caso ci sarà una consistente riduzione dei costi.

Cartelle esattoriali solo via Pec, per chi?

Come accennato tutti i cittadini potranno avere un domicilio digitale certificato.

Sono inclusi anche:

  • i professionisti che svolgono una professione non organizzati in ordini, albi o collegi;
  • gli enti di diritto privato che non hanno l’obbligo di iscriversi all’Ini-Pec (il registro dove sono inseriti gli indirizzi Pec delle aziende e dei professionisti che operano nella Penisola).

Cartelle esattoriali solo via Pec, come iscriversi all’Inad

L’iscrizione all’Inad si può completare in modo semplice ed è gratuita. Bisogna utilizzare Spi, Cie o Cns per collegarsi al sito e poi seguire la procedura segnalata sulle pagine web per indicare  il proprio domicilio digitale.

Si tratta di una operazione che richiede pochi minuti. L’indirizzo digitale sarà attivo entro l’una di notte del giorno successivo alla presentazione della richiesta.

Cartelle esattoriali solo via Pec, cambiare indirizzo digitale

E se si ha la necessità di cambiare l’indirizzo Pec che è già stato indicato (per un qualsiasi motivo)?

Nessun problema, sarà possibile farlo in qualsiasi momento. Ma non solo: il domicilio digitale potrà anche essere cancellato, senza dover pagare nulla.

Cartelle esattoriali solo via Pec, 2,3 milioni di indirizzi

Nel registro sono già inseriti, in modo provvisorio, più di 2,3 milioni di indirizzi Pec. Quelli dei professionisti che per obbligo erano tenuti ad averne uno. Sono stati trasferiti in automatico dagli indici Ini-Pec all’Inad.

I professionisti avranno ora 30 giorni di tempo per decidere se confermare il precedente indirizzo digitale o sceglierne (indicandolo) un altro. Magari diverso da quello professionale, se si sente l’esigenza di tenere separati quello professionale da quello personale.

Cartelle esattoriali solo via Pec, controlli

In questa fase sia le pubbliche amministrazioni, sia i gestori del servizio pubblico e quelli privati, potranno verificare la presenza dei domicili digitali dei cittadini.

Potranno essere  effettuate delle singole chiamate, ma in genere si procederà utilizzando delle interfacce applicative (che già sono disponibili sulla Piattaforma digitale nazionale dati).

Con questo nuovo sistema si andrà verso una graduale e inevitabile scomparsa dell’uso della raccomandata. Come accennato il risparmio sui costi e sui tempi è importante, ma non solo: sarà ridotto in modo significativo il consumo di carta nella Pubblica amministrazione (ma su questo terreno si potrebbe fare molto di più).

Cartelle esattoriali solo via Pec
Nella foto un indirizzo digitale certificato

Faq (domande e risposte)

Cos’è l’Inad?

L’Inad è il registro dei domicili digitali, un passo fondamentale per la digitalizzazione del sistema di riscossione dei tributi e della comunicazione con la Pubblica amministrazione.

Quali informazioni contiene il registro dei domicili digitali?

Il registro dei domicili digitali, o Inad, contiene le email dei cittadini, è simile a un elenco telefonico.

A cosa servirà la digitalizzazione delle comunicazioni tra la Pubblica amministrazione e i cittadini?

La digitalizzazione delle comunicazioni permetterà di semplificare e velocizzare una serie di servizi, e potrebbe significare un evidente risparmio di costi.

Da quando il registro dei domicili digitali potrà essere consultato?

Il registro potrà essere consultato ufficialmente dal prossimo sei luglio.

Come si effettua la comunicazione tra la Pubblica amministrazione e il cittadino?

La Pubblica amministrazione dovrà verificare se il contribuente ha segnalato un recapito digitale certificato (la Pec) sull’elenco Inad prima di inviare una comunicazione.

Chi può avere un domicilio digitale certificato?

Tutti i cittadini, i professionisti che svolgono una professione non organizzati in ordini, albi o collegi, e gli enti di diritto privato che non hanno l’obbligo di iscriversi all’Ini-Pec possono avere un domicilio digitale certificato.

Come si può iscrivere al registro Inad?

L’iscrizione all’Inad si può completare in modo semplice ed è gratuita, usando Spi, Cie o Cns per collegarsi al sito e poi seguendo la procedura indicata sulle pagine web.

È possibile cambiare l’indirizzo Pec una volta inserito?

Sì, è possibile cambiare l’indirizzo Pec in qualsiasi momento o cancellare il domicilio digitale senza costi.

Quanti indirizzi Pec sono già stati inseriti nel registro?

Nel registro sono già stati inseriti, in modo provvisorio, più di 2,3 milioni di indirizzi Pec.

Come si andrà verso la scomparsa dell’uso della raccomandata con questo nuovo sistema?

Grazie a questo nuovo sistema, le amministrazioni pubbliche, i gestori del servizio pubblico e privati potranno verificare la presenza dei domicili digitali dei cittadini, riducendo così l’uso della raccomandata.

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