Case popolari, chi paga condominio e amministratore?

Spese condominiali per case popolari: scopri cosa dice la legge, di che spese si tratta e quando si devono pagare.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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5' di lettura

Spese condominiali per case popolari: in questo approfondimento spiegheremo cosa dice la legge, di che spese si tratta e quando si devono pagare (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Spese condominiali per case popolari: cosa afferma la legge

Una delle principali cause di discussione e di astio nei condomini riguarda le spese condominiali.

Nel 2020 il Tribunale di Reggio Calabria ha affrontato la questione del mancato pagamento delle spese condominiali da parte dell’inquilino di un alloggio popolare.

Nel caso specifico ci si è domandati se la responsabilità delle spese condominiali, in caso di morosità, sia da dividere tra l’inquilino e il Comune, quale proprietario dell’immobile.

La sentenza di primo grado ha condannato anche il Comune alle spese condominiali insolute, ma il Comune ha impugnato la sentenza, affermando che è il conduttore dell’alloggio popolare a dover pagare.

Secondo la legislazione regionale della Calabria è il conduttore a dover versare al condominio le spese ed è lui a dover pagare eventuali more e interessi. L’amministratore può quindi agire direttamente nei suoi per il recupero in caso di inadempimento o morosità.

I giudici hanno stabilito, però, che la legge regionale non può prevalere sulla disciplina nazionale e che, di conseguenza, una volta tentata, senza esito positivo, l’azione di recupero degli oneri condominiali nei confronti dell’inquilino, è il Comune tenuto a pagare.

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Spese condominiali per case popolari: di cosa si tratta

Tutti i condomini hanno il diritto di poter visionare le spese condominiali a cui dovrà partecipare. Questo anche nel caso di edilizia popolare: i conduttori potranno visionare la documentazione giustificativa delle spese per canoni acqua e pulizia.

Negli edifici di alloggi di edilizia popolare, qualora vi sia un amministratore, quest’ultimo è tenuto a far visionare all’inquilino la documentazione giustificativa delle spese.

La consultazione della documentazione condominiale costituisce diritto dei condomini, perché la legge consente un costante controllo sull’operato dell’amministratore che deve operare non solo con la correttezza e la diligenza richiesta al mandatario (art. 1710 c.c.), ma anche nella più totale trasparenza.

L’articolo 1130-bis c.c. stabilisce che i titolari di diritti reali o di godimento sulle unità immobiliari possono sempre prendere visione dei documenti giustificativi di spesa in ogni tempo ed estrarne copia a proprie spese; per il conduttore il diritto era già attribuito dall’articolo 9 L. 392/78, da esercitare entro due mesi.

Alla luce di questo quadro normativo è inevitabile affermare che anche l’inquilino di immobili di proprietà del Comune, sulla base dell’art. 1130-bis c.c., può pretendere di prendere visione dei documenti giustificativi di spesa in ogni tempo ed estrarne copie a proprie spese.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Spese condominiali per case popolari
Spese condominiali per case popolari: in foto un condominio.

Spese condominiali per case popolari: requisiti per alloggi popolari

I requisiti fondamentali per partecipare al bando e chiedere l’assegnazione di una casa popolare sono i seguenti:

  • non essere proprietari di altri immobili;
  • non essere titolari di diritti reali di godimento su immobili o parte di essi;
  • essere proprietari di un alloggio inadeguato alle esigenze familiari (tipo un monolocale per una famiglia di sei persone o un appartamento fatiscente);
  • non aver subito uno sfratto da un’altra casa popolare negli ultimi cinque anni;
  • non aver occupato case popolari negli ultimi cinque anni;
  • risiedere nel territorio comunale.

Alcuni cambiamenti nei requisiti possono essere apportati dall’ente che emana il bando di edilizia pubblica.

Spese condominiali per case popolari: la procedura per fare domanda di casa pubblica

La procedura per ottenere una casa popolare si basa su un bando di partecipazione pubblico e su una domanda.

In base al punteggio (calcolato tenendo conto di diversi fattori), si potrà ottenere o meno l’abitazione.

In poche parole la procedura è la seguente:

  • pubblicazione del bando;
  • invio della domanda;
  • graduatoria;
  • assegnazione dell’abitazione.

La domanda va inoltrata all’ente che ha emesso il bando, che può essere:

  • il Comune;
  • la Provincia;
  • la Regione.

La domanda, se corredata di tutti i requisiti richiesti dal bando, permetterà di essere inseriti in una graduatoria e, se si hanno abbastanza punti, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno quelli esistenti, l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa alla famiglia che ne ha diritto.

Quali sono i documenti da allegare per ottenere una casa popolare?

I documenti necessari sono i seguenti:

  • copia del documento d’identità;
  • marca da bollo dell’importo fissato dall’ente pubblico;
  • l’ISEE-ERP. Rispetto all’ISEE classico, per l’ISEE-ERP ai fini dell’assegnazione delle case popolari vengono considerati il reddito al netto dell’IRPEF, emolumenti non imponibili, ulteriori detrazioni dal reddito come spese mediche, non sono ammesse franchigie al reddito e al patrimonio e un’ulteriore detrazione dal reddito per l’effettiva spesa di assistenza per soggetti portatori di handicap.

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