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Chat GPT in Italia: le nuove regole per tornare

Chat GPT, la chatbot di intelligenza artificiale che simula conversazioni umane, sarà riattivata in Italia dal 1° maggio dopo una violazione dei dati degli utenti e delle informazioni di pagamento degli abbonati. Il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto a OpenAI (azienda che cha creato Chat GPT) una serie di prescrizioni per […]

di The Wam

Aprile 2023

Chat GPT, la chatbot di intelligenza artificiale che simula conversazioni umane, sarà riattivata in Italia dal 1° maggio dopo una violazione dei dati degli utenti e delle informazioni di pagamento degli abbonati. Il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto a OpenAI (azienda che cha creato Chat GPT) una serie di prescrizioni per tornare a operare nel Paese. Vediamo quali sono e come l’EDPB, il Comitato europeo per la protezione dei dati, si è “allineato” alla situazione italiana.

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Informativa per il trattamento dei dati

Per poter tornare in Italia, Chat GPT dovrà fornire un’informativa dettagliata sul trattamento dei dati degli utenti e sugli interessati non utenti. Questa informativa dovrà essere facilmente accessibile e visibile prima di procedere alla registrazione al servizio.

OpenAI dovrà illustrare le modalità e la logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di Chat GPT, nonché i diritti attribuiti agli utenti e agli interessati non utenti.

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Schermata che avvisa di come l’accesso a Chat Gpt sia stato disabilitato per gli utenti italiani.

Base giuridica

La base giuridica è uno dei principi fondamentali del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e indica il motivo legittimo per il quale un’organizzazione può raccogliere e trattare dati personali. Il Garante privacy ha richiesto a OpenAI di eliminare ogni riferimento all’esecuzione di un contratto e di indicare il consenso o il legittimo interesse come base giuridica per il trattamento dei dati personali degli utenti.

Il consenso si basa sull’accordo libero, specifico, informato e inequivocabile dell’interessato, espresso attraverso una dichiarazione o un’azione positiva. Il legittimo interesse, invece, si riferisce all’interesse di un’organizzazione nel trattare dati personali per finalità legittime, purché non prevalgano gli interessi o i diritti e le libertà fondamentali dell’interessato.

Esercizio dei diritti per l’utilizzo dei dati

OpenAI dovrà mettere a disposizione strumenti per permettere agli interessati, anche non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali generati in modo inesatto dal servizio o la cancellazione degli stessi, nel caso la rettifica non fosse tecnicamente possibile.

Inoltre, dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare, in modo semplice e accessibile, il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali utilizzati per l’esercizio degli algoritmi e riconoscere analogo diritto agli utenti, qualora individui il legittimo interesse quale base giuridica del trattamento.

Leggi come funziona il copyright per l’intelligenza artificiale e cosa dice il GDPR sul trattamento dei dati.

Tutela dei minori

Per tutelare i minori, OpenAI dovrà implementare un sistema di verifica dell’età al momento della registrazione al servizio e sottoporre all’Autorità un piano di azione per l’implementazione di un sistema di age verification entro il 30 settembre.

Tale sistema dovrà escludere l’accesso agli utenti di età inferiore a 13 anni e ai minorenni per i quali manchi il consenso dei genitori.

Campagna di informazione

In collaborazione con il Garante, OpenAI dovrà promuovere entro il 15 maggio una campagna di informazione su radio, televisione, giornali e web per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi. Questa campagna avrà lo scopo di sensibilizzare gli utenti e gli interessati non utenti sui loro diritti e sulle modalità di trattamento dei dati personali.

Il ruolo dell’EDPB

L’EDPB (European Data Protection Board) è un organismo indipendente che assicura l’applicazione coerente delle norme sulla protezione dei dati personali nell’Unione europea.

Nel caso di Chat GPT, l’EDPB ha discusso l’azione di contrasto intrapresa dall’Autorità garante italiana e ha deciso di avviare un gruppo di lavoro dedicato per promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni sulle possibili azioni di contrasto condotte dalle autorità di protezione dei dati.

Questo coinvolgimento dell’EDPB dimostra l’importanza della questione a livello europeo e la necessità di un approccio coordinato per garantire la protezione dei dati degli utenti e il rispetto delle normative sulla privacy.

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Chat Gpt può tornare in Italia dal 1° maggio 2023.

Chat GPT tornerà in Italia? Conclusioni

Il ritorno di Chat GPT in Italia è subordinato all’adozione di una serie di misure per garantire la protezione dei dati personali e il rispetto delle normative sulla privacy. OpenAI dovrà dimostrare di aver attuato queste prescrizioni entro i termini stabiliti per evitare sanzioni e consentire il riaccesso al servizio nel paese.

L’attenzione dell’EDPB sul caso evidenzia l’importanza di un approccio coordinato a livello istituzionale su un tema delicato come l’evoluzione dell’intelligenza artificiale nel rispetto della tutela degli utenti.

Se OpenAI adotterà le misure richieste entro il 30 aprile, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani sarà sospesa e Chat GPT potrà tornare accessibile dall’Italia a partire dal 1° maggio. Nel frattempo, sia gli utenti che gli interessati non utenti possono seguire l’evoluzione della situazione attraverso gli aggiornamenti forniti dal Garante per la protezione dei dati personali e dall’EDPB.

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