Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro? Con questa pratica guida andremo a rispondere alla domanda, in particolare per ciò che riguarda coloro che dovevano già ricevere il bonus 200 euro nel mese corrente.
In sostanza parliamo dei pensionati, dei percettori di Reddito di Cittadinanza (oltre che della Pensione di Cittadinanza), dei lavoratori dipendenti, sia del settore privato che della Pubblica Amministrazione e dei lavoratori domestici (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti
- Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro a pensionati, percettori di RdC e lavoratori domestici
- Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro? La risposta
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Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti
Partiamo subito osservando da vicino cosa accade se non viene pagato il bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti. In particolare, vediamo cosa fare se il datore di lavoro non procede effettuare l’accredito nella busta paga.
Dobbiamo, però, fare prima una piccola distinzione tra lavoratori dipendenti del settore pubblico e quelli del settore privato.
I primi ricevono il bonus 200 euro in maniera automatica, grazie a un controllo incrociato dei dati e dei requisiti, dunque la residenza in Italia e il reddito entro i 35.000 euro, tra l’istituto previdenziale INPS e il MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I secondi, invece, ricevono il bonus 200 euro solo dopo aver consegnato al proprio datore di lavoro un’autocertificazione in cui dichiarano di essere in possesso di tutti i requisiti idonei, compreso l’aver beneficiato dello sgravio contributivo dello 0.8% del primo semestre, e di non avere, all’interno del nucleo familiare, altri membri che percepiscono la medesima indennità mediante prestazioni differenti, come ad esempio il reddito o la pensione di cittadinanza.
Inoltre, questi lavoratori nell’autocertificazione dovranno dichiarare di aver percepito il sostegno una sola volta, in particolare coloro che hanno più rapporti di lavoro attivi.
Insomma, per i lavoratori dipendenti, l’indennità una tantum per contrastare il carovita sarà pagata nella busta paga, direttamente dal datore di lavoro, ma che fare se non viene pagato il bonus 200 euro?
Qualora il datore di lavoro non dovesse procedere al versamento della somma dei 200 euro in busta paga, il lavoratore interessato dal mancato pagamento potrà rivolgersi ai sindacati, oppure all’ispettorato territoriale del lavoro. Si tratta delle stesse procedure che vengono effettuate nei casi di mancati pagamenti dello stipendio. Nelle casistiche più gravi il lavoratore potrà, facendosi aiutare da un avvocato, fare causa al proprio datore di lavoro.
Ricordiamo, che il lavoratore deve necessariamente presentare al proprio datore di lavoro l’autocertificazione, altrimenti quest’ultimo non potrà provvedere al versamento dell’indennità. Secondo le ultime notizie riportate dal quotidiano nazionale Sole 24 Ore, il lavoratore avrà tempo fino al 31 agosto per dare l’autodichiarazione al proprio responsabile. In particolare, ecco quanto riporta il quotidiano:
“se il lavoratore non rende l’attestazione, resta senza bonus; potrebbe anche restituirla a paghe chiuse ma prima del 31 agosto (scadenza di trasmissione dell’uniemens di competenza di luglio). In tal caso con le riaperture del Lul è ancora possibile anche il pagamento del bonus.”
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Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro a pensionati, percettori di RdC e lavoratori domestici
Passiamo, ora, agli accrediti delle indennità una tantum per gli altri soggetti che devono ricevere il pagamento nel mese corrente.
Stiamo parlando di:
- pensionati, che hanno ricevuto l’accredito a inizio mese
- percettori di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, che dovranno ricevere il pagamento con la data di domani 27 luglio
- lavoratori domestici che hanno inviato la domanda a fine giugno.
Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro a questi soggetti? Innanzitutto, il nostro consiglio è di pazientare. INPS, infatti, erogherà alcune prestazioni con un notevole ritardo, come nel caso dei trattamenti pensionistici. Non tutti i pensionati con i requisiti sopra indicati, infatti, hanno ricevuto il bonus 200 euro con i versamenti delle pensioni di luglio.
Alcuni dovranno attendere le ricariche di agosto, poiché pare che l’istituto previdenziale stia procedendo per flussi.
A tal proposito, consigliamo anche ai percettori di reddito di cittadinanza e ai lavoratori domestici che hanno inoltrato la domanda entro la fine del mese di giugno, di pazientare qualche settimana qualora non dovesse essere stato versato in poco tempo il sostegno una tantum.
In alternativa, essendo una prestazione completamente distribuita dall’Inps, potrete provare a chiedere spiegazioni direttamente all’istituto previdenziale, chiamando il numero verde 803 164 da rete fissa, gratuitamente, oppure lo 06.164.164 da telefono cellulare, secondo i costi previsti dal vostro operatore telefonico.
Noi, in ogni caso, vi consigliamo di contattare l’INPS e chiedere spiegazioni poiché, oltre ad eventuali ritardi, il bonus 200 euro potrebbe non essere stato pagato per altre motivazioni. Vediamo quali.

Che fare se non viene pagato il bonus 200 euro? La risposta
Proviamo ora a vedere che fare se non viene pagato il bonus 200 euro e se non si tratta di un normalissimo ritardo dell’Inps. Ripetiamo ancora una volta che i requisiti idonei alla percezione della misura sono
- essere residenti sul territorio italiano
- avere redditi entro i 35.000 euro lordi
- percepire il sostegno una sola volta
- per i lavoratori, aver beneficiato dello sgravio dello 0,8% nel primo trimestre
Qualora il cittadino dovesse rispettare tutti questi requisiti, ma INPS non dovesse ugualmente pagare il bonus 200 euro, si potrà agire in questo modo.
L’istituto previdenziale ha messo a disposizione sul proprio sito ufficiale una sezione in cui si potrà accedere, mediante le solite credenziali di tipo digitale, per effettuare le verifiche. La sezione e infatti denominata “verifiche bonus decreto aiuti 2022” e permette di verificare l’esito della valutazione effettuata dall’Inps.
In caso di mancato accredito, l’istituto fornisce le motivazioni. A seconda della spiegazione il cittadino potrà inoltrare una domanda di ricostituzione, inviando all’INPS la documentazione necessaria per sbloccare la pratica. Quando l’istituto, prendendo visione della nuova documentazione dovesse ritenerla valida, provvederà a versare il bonus nella prima data utile.
Dunque, per rispondere alla domanda “che fare se non viene pagato il bonus 200 euro”, occorrerà provare a sentire INPS, verificare nell’area apposita del sito, eventuali problematiche insorte, oppure pazientare qualche giorno.
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