Che succede ai contributi dopo la pensione? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Che succede ai contributi dopo la pensione?
- Che succede ai contributi dopo la pensione: la Legge 155 del 1981
- Che succede ai contributi dopo la pensione: Gestione separata INPS
- Che succede ai contributi dopo la pensione: totalizzazione e cumulo
- Che succede ai contributi dopo la pensione: come si calcolano?
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Che succede ai contributi dopo la pensione?
Che succede ai contributi dopo la pensione? Come si calcolano e come influiscono sul reddito i contributi versati da chi, dopo essere andato in pensione, decide di tornare a lavorare?
Il nostro ordinamento, infatti, consente (nei tempi e nei limiti previsti) ai pensionati che hanno intenzione di riprendere l’attività lavorativa, a farlo sia come lavoratore dipendente o autonomo, con o senza l’apertura di Partita Iva, sia svolgendo prestazioni occasionali.
In ogni caso, però, si è soggetti all’obbligo del versamento dei contributi previdenziali all’INPS, tranne se non rientrino in una delle clausole di esclusione.
È possibile, dunque, cumulare i redditi da pensione con i redditi da lavoro, dando luogo a un’ulteriore pensione, che va ad aggiungersi a quella già liquidata e percepita. Scopri se è possibile lavorare dopo essere andati in pensione con Quota 100.
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Ma ci sono dei requisiti da rispettare: ne parleremo nei prossimi paragrafi.
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Che succede ai contributi dopo la pensione: la Legge 155 del 1981
Abbiamo visto che, chi va in pensione, può comunque continuare a lavorare. I contributi da lavoro, versati dopo la pensione, non andranno persi, anzi, serviranno a maturare un’ulteriore pensione da aggiungere a quella già percepita.
Attenzione, però. L’articolo 7 della Legge 155 del 1981 riconosce il diritto a lavorare dopo la pensione e il supplemento di pensione nei confronti degli iscritti all’AGO dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, ma questo può essere riconosciuto soltanto dopo 5 anni dalla decorrenza della pensione.
Cosa significa? Che chi è andato in pensione il 1° gennaio 2018 e ha continuato a lavorare, soltanto a partire dal 1° gennaio 2023 potrà chiedere il supplemento contributivo, che andrà a sommarsi alla pensione già esistente diventando parte integrante della stessa, dalla data di decorrenza del supplemento.
Il beneficiario può anche richiedere, una sola volta, che il supplemento gli venga liquidato, trascorsi 2 anni dalla decorrenza della pensione o dal precedente supplemento. Ma in questo caso è richiesto aver compiuto l’età per la pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni).
Quindi, chi è andato in pensione il 1° gennaio 2021 può chiedere il supplemento anche a partire dal 1° gennaio 2023, dopo soli due anni, se ha compiuto 67 anni.
Che succede ai contributi dopo la pensione: Gestione separata INPS
Che succede ai contributi dopo la pensione per i lavoratori iscritti presso la Gestione separata? Anche a questa categoria è consentito cumulare i due redditi, ma con una differenza rispetto ai lavoratori dipendenti.
Il supplemento di pensione potrà essere liquidato a prescindere dal compimento dell’età per la pensione di vecchiaia, per una sola volta, rispettando il termine dei 2 anni dalla data di decorrenza della pensione o del supplemento e, successivamente, dopo 5 anni.
Ma i supplementi possono essere erogati soltanto per le prestazioni a carico della Gestione separata, poiché i titolari di pensione a carico della stessa non possono richiedere la liquidazione di supplementi di pensione per i contributi versati nell’AGO e nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
Che succede ai contributi dopo la pensione: totalizzazione e cumulo
La legge garantisce il supplemento di pensione anche a quei pensionati che hanno ottenuto il trattamento previdenziale tramite la totalizzazione o il cumulo dei contributi.
Il pensionato, dopo la liquidazione della pensione ottenuta tramite totalizzazione o cumulo dei contributi, che continua a lavorare e, quindi, a versare contributi in una delle gestioni interessate, potrà richiedere la liquidazione del supplemento, ma solo se la gestione interessata preveda il supplemento.
Se così fosse, il supplemento di pensione verrebbe liquidato rispettando le regole della gestione dove risultano accreditati i contributi versati successivamente la data della pensione.

Che succede ai contributi dopo la pensione: come si calcolano?
Che succede ai contributi dopo la pensione e come si calcolano? I criteri sono gli stessi del calcolo della pensione.
Per i contributi versati entro il 31 dicembre 1995 si tiene conto del sistema retributivo, se il pensionato-lavoratore ha già maturato 18 anni di contributi entro quella data. I contributi versati a partire dal 1° gennaio 2012 verranno calcolati col sistema contributivo.
Se i supplementi sono liquidati ai titolari di pensione minima, questi vengono aggiunti all’integrazione al trattamento minimo. Nel caso in cui l’importo dovesse superare il valore massimo, l’eccedenza verrebbe erogata ugualmente al pensionato-lavoratore.
In caso di decesso del pensionato-lavoratore, il supplemento di pensione non andrà perso, ma verrà aggiunto nell’importo che spetterà ai familiari superstiti.
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