Chi andrà in pensione nel 2023, nel 2024 o nel 2025? Vediamo insieme quali sono i requisiti da possedere per andare in pensione l’anno prossimo e fino al 2025 (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Chi andrà in pensione nel 2023? La circolare dell’INPS
- Chi andrà in pensione nel 2023: pensioni di vecchiaia
- Chi andrà in pensione nel 2023: pensioni anticipate
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Chi andrà in pensione nel 2023? La circolare dell’INPS
Chi andrà in pensione nel 2023? E nei successivi due anni? L’INPS ha annunciato, tramite la circolare numero 28 del 18 febbraio, quali saranno i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici a partire dal 1° gennaio 2023.
Rispetto al 2022 non è stato previsto alcun miglioramento dell’aspettativa di vita: troppo fresco il dramma Covid-19, che continua a mietere vittime a distanza di quasi 3 anni dal primo caso in Italia.
Quindi per tutto il 2023, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non verranno aggiornati. Tutto rimane uguale al 2022.
Quando è previsto il prossimo adeguamento alle aspettative di vita? Probabilmente il 1° gennaio 2025, anche se una delle proposte formulate da Fratelli d’Italia è il congelamento dell’adeguamento dei requisiti anagrafici per le pensioni in base alle aspettative di vita.
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È una proposta, però, che costerebbe troppo alle casse dello Stato, già parecchio sollecitate nell’ultimo periodo. Chi andrà in pensione nel 2023? E nel 2024 e 2025? Ne parleremo nei prossimi paragrafi.
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Chi andrà in pensione nel 2023: pensioni di vecchiaia
Chi andrà in pensione nel 2023? I primi ad accedere alla pensione saranno i lavoratori e le lavoratrici che compiranno 67 anni di età. Con 20 anni di contributi versati sarà ancora possibile accedere alla pensione di vecchiaia.
Come detto in precedenza, l’attuale requisito anagrafico rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 dovrebbe cambiare l’età di accesso alla pensione di vecchiaia (68 anni?) se non dovesse passare la proposta di Fratelli d’Italia (congelamento del requisito anagrafico).
Nel 2023 e nel 2024, inoltre, potranno accedere alla pensione di vecchiaia contributiva i lavoratori e le lavoratrici che hanno compiuto 71 anni di età e maturato almeno 5 anni di contributi a partire dal 1996.
Per il 2025, così come per la pensione di vecchiaia “classica”, è atteso un adeguamento (72 anni?) alle speranze di vita.
Anche i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia per lavori usuranti rimarranno invariati nel 2023 e nel 2024.
A questa tipologia di pensione, riservata a queste categorie di lavoratori, si può accedere a partire dai 66 anni e 7 mesi, con 30 anni di contributi versati (Quota 96,7).
Tutto invariato, infine, anche per l’accesso ai trattamenti pensionistici del Fondo pensione lavoratori dello Spettacolo (FPLS) e nel Fondo pensione sportivi pensionistici:
- per il gruppo ballo l’età pensionabile è di 47 anni;
- per il gruppo cantanti, artisti lirici e orchestrali l’età pensionabile è di 62 anni;
- per il gruppo attori l’età pensionabile è di 65 anni;
- per il gruppo sportivi professionisti l’età pensionabile è di 54 anni;
- per le restanti categorie iscritte al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (FPLS) l’età pensionabile è 67 anni.
Chiudiamo il cerchio sulle pensioni di vecchiaia con quella riservata al personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e Vigili del Fuoco (Forze Armate, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e Vigili del Fuoco).
I requisiti anagrafici sono confermati fino al 31 dicembre 2024, novità sono attese dal 1° gennaio 2025.

Chi andrà in pensione nel 2023: pensioni anticipate
Per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria, in attesa di comprendere se rimarrà in vigore o se verrà sostituita da una delle proposte formulate dal futuro nuovo Governo (Quota 41 per tutti, Quota 41 per tutti con limiti di età o pensione a 62 anni con 35 di contributi, con penalizzazioni o premi in base all’età), i requisiti non cambieranno fino al 31 dicembre 2025.
Attualmente per accedere alla pensione anticipata ordinaria occorre aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Possono stare tranquilli anche i lavoratori precoci. La pensione anticipata a loro riservata (Quota 41) rimarrà in vigore almeno fino al 31 dicembre 2026 con gli attuali requisiti: 41 anni di contributi versati, di cui uno prima del compimento dei 19 anni di età.
Da capire, anche, quale sarà il futuro di tre pensioni anticipate, tutte “in scadenza” al 31 dicembre 2022. Parliamo di Quota 102, dell’Ape Sociale e di Opzione Donna.
Per la prima (Quota 102) ci sono poche possibilità di proroga. Chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2022 potrà andare in pensione a 64 anni e con 38 anni di contributi nel 2023. Senza una proroga non sarà possibile accedervi nel 2024 e nel 2025.
Stesso discorso per l’Ape Sociale e per Opzione Donna che, a differenza di Quota 102, godono di maggiore attenzione: entrambe le misure previdenziali anticipate potrebbero essere prorogate fino al 31 dicembre 2023 e non è escluso che non possano diventare strutturali.
Ad oggi e nel 2023, è possibile accedere all’Ape Sociale con 63 anni di età e dai 30 ai 36 anni di contributi in base alla categoria lavorativa tutelata e a Opzione Donna con 58 anni di età (lavoratrici dipendenti) o 59 anni di età (lavoratrici autonome) con 35 anni di contributi versati.
Il sito lavoroepensioni.it ha spiegato chi andrà in pensione nel 2024, analizzando i diversi casi possibili.
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