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Chi controlla le spese del reddito di cittadinanza

Chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza? Scoprilo subito in questa guida dedicata all'Rdc.

6' di lettura

Chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza? In questa breve guida andremo a rispondere nel dettaglio a questa domanda. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Se sei interessato all’Rdc, dai un’occhiata al calendario con i prossimi pagamenti del sussidio di luglio, per ora non è ancora visibile l’accredito del bonus 200 euro.

Indice

Chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza?

Prima di vedere chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza, chiariamo il meccanismo della misura. Si tratta di un sostegno adottato nel 2019 come misura di contrasto alla povertà. Viene elargito unicamente alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio economico e che stentano ad arrivare a fine mese.

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Il reddito viene erogato per 18 mensilità al termine delle quali, se permangono i requisiti che vedremo tra poco, può essere richiesto il rinnovo, per altri 18 mesi. Dal 15 luglio 2022, inoltre, chi inoltra la domanda per il Reddito di Cittadinanza sottoscrive una DID, un’immediata disponibilità al lavoro, che è valida non solo per il beneficiario della prestazione, ma anche per tutti i membri del nucleo percettore.

Il cittadino, o il nucleo interessato alla prestazione, potrà inviare la domanda direttamente sul sito ufficiale del reddito di cittadinanza, oppure attraverso i canali dell’istituto previdenziale INPS, consegnando un modulo a Poste Italiane, o chiedendo aiuto agli enti di patronato.

Vediamo quali sono i requisiti idonei per percepire la misura e come avvengono i pagamenti. Per percepire il sussidio un soggetto dovrà essere:

  • cittadino italiano, cittadino europeo o lungo soggiornante;
  • Residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi;
  • intestatario di un ISEE che non sia superiore a 9.360 euro annui;
  • possessore di un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro, incrementato a seconda del numero dei membri della famiglia e delle disabilità di essi;
  • intestatario di un patrimonio immobiliare differente dalla prima casa di abitazione di massimo 30.000 euro;
  • possessore di un reddito familiare non superiore a 6.000 euro, incrementato sulla base della scala di equivalenza, innalzato a 9.360 euro per i nuclei familiari in affitto.

Le ricariche del reddito di cittadinanza sono due: quella di metà mese, che viene erogata in corrispondenza della data del 15, e quella di fine mese, pagata nella data del 27. Nella prima vengono erogati i versamenti per le prime prestazioni, i rinnovi e gli arretrati, mentre nella seconda vengono pagate le ricariche ordinarie.

Andiamo a scoprire insieme chi controlla le spese del reddito di cittadinanza e quali sono gli acquisti concessi e vietati.

Chi controlla le spese del reddito di cittadinanza
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Chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza? Spese ammesse e vietate

Ripetiamo ancora una volta che il reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà erogata dallo Stato e, come tale, consente di effettuare solamente alcune spese, come ad esempio:

  • generi alimentari
  • abbigliamento compreso quello per bambini
  • medicinali
  • pagamento delle bollette
  • mantenimento dei figli
  • pagamento del mutuo o del canone di locazione
  • telefoni (non di lusso)
  • libri, materiale scolastico e giochi per bambini

Ma quali sono le spese che non sono consentite per i beneficiari di Reddito di Cittadinanza? Tra le spese vietate troviamo sicuramente tutti gli articoli di lusso, come capi di abbigliamento griffati, pellicce e articoli di gioielleria, oltre che oggetti acquistati in gallerie d’arte, oppure acquisti effettuati sugli e-commerce.

Inoltre, non è possibile acquistare armi, materiale pornografico e beni e servizi per adulti, servizi assicurativi o riguardanti il trasferimento di denaro. Non sarà possibile acquistare, noleggiare o prendere in leasing navi e imbarcazioni da diporto, o usufruire di servizi portuali. Sono vietati anche gli acquisti in club privati o qualsiasi tipo di acquisto effettuato all’estero. Infine, è vietato spendere l’importo del reddito di cittadinanza per l’acquisto di gratta e vinci o di giochi che consentono una vincita di denaro.

Andiamo ora a scoprire nel dettaglio chi controlla le spese del reddito di cittadinanza.

Chi controlla le spese del Reddito di Cittadinanza? Tutte le verifiche

Abbiamo visto tutti gli acquisti concessi e tutti quelli vietati, ma chi controlla le spese del reddito di cittadinanza? Ricordiamo che quando viene accettata la domanda del reddito di cittadinanza, il cittadino deve ritirare una carta di debito: la RdC Card.

Si tratta di una forma di pagamento tracciabile e, infatti, la lettura della carta viene effettuata mediante appositi terminali chiamati POS. Questo terminale, una volta letta la carta attraverso il microchip, si interfaccia con un computer, uno smartphone o un tablet, per gestire tutti i parametri della transazione attraverso un software.

Per questo motivo, tutti i pagamenti effettuati con la carta di RdC verranno registrati e resteranno nella memoria dello strumento. In questo modo, tutte le operazioni potranno essere controllate anche in un secondo momento e potranno, quindi, essere riscontrate eventuali irregolarità. Ma chi controlla le spese del reddito di cittadinanza?

Chi controlla le spese del reddito di cittadinanza è lo Stato, dunque, le autorità competenti. In particolare, il meccanismo dei controlli sulle spese effettuate dai beneficiari della misura del reddito di cittadinanza viene effettuato da diversi attori:

  • Agenzia delle Entrate;
  • Ispettorato Nazionale del Lavoro;
  • Guardia di Finanza;
  • Tutte le altre autorità predisposte ad effettuare i controlli.

Insomma, chi beneficia mensilmente del sostegno di contrasto alla povertà e pensa di farla franca acquistando beni o servizi non strettamente necessari, si sbaglia. Dobbiamo anche ricordare che i controlli vengono effettuati anche a posteriori e agiscono in maniera retroattiva. A seconda dell’acquisto non idoneo effettuato il titolare di RdC potrà incorrere in:

  • sospensione del Reddito per alcune mensilità;
  • revoca del RdC;
  • sanzioni;
  • carcere.

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