Chi ha avuto figli va in pensione prima? Scopriamolo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- Chi ha avuto figli va in pensione prima?
- Chi ha avuto figli va in pensione prima? Ape Sociale
- Chi ha avuto figli va in pensione prima? Legge Dini
- Chi ha avuto figli va in pensione prima? Opzione Donna
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Chi ha avuto figli va in pensione prima?
Chi ha avuto figli va in pensione prima? Possiamo subito rispondere alla domanda: sì, i figli incidono sulla pensione anticipata per le donne, ma anche per gli uomini.
Il nostro ordinamento prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni con 20 anni di contributi versati, ma permette ai lavoratori e alle lavoratrici di uscire prima dal mondo del lavoro, grazie ad alcune opzioni anticipate.
Parliamo della pensione anticipata ordinaria, di Quota 102, dell’Ape Sociale, di Opzione Donna, di Quota 41 per lavoratori precoci e della pensione anticipata per lavori usuranti.
Avere dei figli permette di andare in pensione prima, ma solo a determinate condizioni: ne parleremo nei prossimi paragrafi.
Scopri la pagina dedicata a tutti i modi per andare in pensione in anticipo.
Prima, però, puoi scoprire quanto si prende di pensione con:
- 47 anni di contributi,
- 46 anni di contributi,
- 45 anni di contributi,
- 44 anni di contributi,
- 43 anni di contributi,
- 42 anni di contributi,
- 41 anni di contributi,
- 40 anni di contributi,
- 39 anni di contributi,
- 38 anni di contributi,
- 37 anni di contributi,
- 36 anni di contributi,
- 35 anni di contributi,
- 34 anni di contributi,
- 33 anni di contributi,
- 32 anni di contributi,
- 31 anni di contributi,
- 30 anni di contributi,
- 29 anni di contributi,
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- 26 anni di contributi,
- 25 anni di contributi,
- 24 anni di contributi,
- 23 anni di contributi,
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- 21 anni di contributi,
- 20 anni di contributi,
- 19 anni di contributi,
- 18 anni di contributi,
- 17 anni di contributi,
- 16 anni di contributi,
- 15 anni di contributi,
- 14 anni di contributi,
- 13 anni di contributi,
- 12 anni di contributi,
- 11 anni di contributi,
- 10 anni di contributi,
- 9 anni di contributi,
- 8 anni di contributi,
- 5 anni di contributi.
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Chi ha avuto figli va in pensione prima? Ape Sociale
Chi ha avuto figli va in pensione prima? La prima possibilità di andare in pensione prima, per chi ha figli, è data dall’Ape Sociale.
Il genitore che assiste un figlio portatore di handicap e con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74% può andare in pensione in anticipo, sfruttando l’Ape Sociale, aperta anche a disoccupati, lavoratori col 74% di invalidità e addetti alle mansioni gravose.
Per i caregiver l’accesso alla pensione è consentito a 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati, a patto che il genitore assista il figlio con disabilità da almeno 6 mesi prima della richiesta di pensione anticipata.
Quindi, sfruttando questa possibilità, si può andare in pensione 4 anni prima rispetto al requisito anagrafico attualmente richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia.
Chi ha avuto figli va in pensione prima? Legge Dini
Chi ha avuto figli va in pensione prima? L’altra ipotesi a disposizione delle mamme lavoratrici è lo sconto contributivo per ogni figlio avuto, previsto dalla Legge Dini.
In questo caso, le donne lavoratrici con una pensione contributiva pura possono beneficiare di uno sconto sull’età della pensione di vecchiaia di 4 mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 12 mesi (3 figli).
La possibilità, però, è concessa soltanto alle donne lavoratrici che hanno versato contributi solo ed esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996, quindi nel sistema di calcolo contributivo. Anche solo un mese di contributi versato prima del 1996 non darebbe il diritto ad accedere allo sconto contributivo.
Il bonus contributivo può essere adottato anche da chi ha optato per il computo, ovvero per la possibilità di poter riunire in forma gratuita i contributi versati in altri enti previdenziali, nella Gestione Separata dell’INPS, e da chi ha aderito al riscatto della laurea agevolato.
La Legge Dini, inoltre, prevede anche la possibilità di accedere a un bonus alternativo, legato al calcolo dell’assegno previdenziale.
A chi ha avuto figli, al momento del calcolo della pensione, viene applicato un coefficiente di trasformazione minore (l’indice tanto è più alto quanto è più alta l’età del lavoratore).
Con questo bonus contributivo, chi ha avuto uno o più figli e va in pensione a 67 anni di età, vedrà applicato il coefficiente previsto per l’anno successivo (68 anni, quindi più alto). Chi, invece, ha tre o più figli riceverà un coefficiente di trasformazione di due anni più alto rispetto alla sua età (in questo caso, 69 anni).
Ai fini pensionistici (diritto e calcolo della pensione) possono essere valutate anche le maternità avute al di fuori del rapporto lavorativo, per le quali sono stati riconosciuti i contributi figurativi.

Chi ha avuto figli va in pensione prima? Opzione Donna
Chi ha avuto figli va in pensione prima? Non va dimenticato, inoltre, che alle donne lavoratrici dipendenti e autonome è riservata la possibilità di andare in pensione a 58 anni (o 59 anni per le autonome) con 35 anni di contributi versati. Anche se questo non è strettamente collegato all’andare in pensione prima per chi ha avuto figli.
Parliamo di Opzione Donna, una formula di pensione anticipata non particolarmente apprezzata dalle donne, a causa del rischio di ritrovarsi con un assegno tagliato fino al 30% rispetto alla pensione di vecchiaia. Questo, perché, l’assegno viene calcolato col sistema contributivo, che penalizza decisamente troppo il lavoratore o, in questo caso, la lavoratrice.
Inoltre, dal momento che maturano i requisiti, per percepire il primo assegno devono trascorrere 12 mesi di finestra mobile per le lavoratrici dipendenti e, addirittura, 18 mesi per le lavoratrici autonome.
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