All’inizio di ogni anno ci sono migliaia di famiglie che si presentano presso un CAF o commercialista per ottenere l’attestazione ISEE. Altre, invece, non sono tenute a farlo. Vediamo allora chi non deve fare l’ISEE 2023 e chi invece deve farlo e per quale motivo (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Visto che siamo alla fine dell’anno, molte persone stanno cominciando a informarsi su quello che bisogna fare per accedere alle agevolazioni erogate dallo Stato o dai Comuni, come per esempio il Reddito di cittadinanza o l’assegno unico universale.
Per alcune agevolazioni, per esempio, è necessario presentare l’attestazione ISEE per indicare la propria situazione reddituale, mentre ve ne sono altre che invece non richiedono questo documento. Nei prossimi paragrafi analizziamo in modo approfondito chi non deve fare l’ISEE 2023 e chi invece farebbe bene a presentarlo (o è obbligato) e per quale ragione.
Indice- Chi non deve fare l’ISEE 2023?
- Chi non deve fare l’ISEE 2023 e chi invece dovrà farlo
- Chi non deve fare l’ISEE 2023: come funziona e quanti tipi ne esistono
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Chi non deve fare l’ISEE 2023?
Come anticipato in apertura dell’articolo, alcune persone si stanno preparando per compilare l’ISEE, ossia l’indicatore della situazione economica equivalente, allo scopo di ottenere delle agevolazioni o dei bonus erogati dallo Stato o altri enti pubblici.
Dall’altro lato, invece, ci sono coloro che non devono presentare questo documento poiché per esempio sono interessati a dei trattamenti che non prevedono l’ISEE.
In particolare, non devono fare l’ISEE i cittadini che non richiederanno prestazioni o agevolazioni come il Reddito di cittadinzanza, l’assegno unico universale, il bonus bebè, riduzione delle tasse universitarie e così via.
Al contrario, è possibile che queste persone siano interessate ad altri tipi di prestazioni economiche per le quali non è richiesta la situazione economica e patrimoniale del cittadino perché non collegate ai limiti di reddito. Nello specifico, tra questi trattamenti che non prevedono l’ISEE ricordiamo i seguenti:
- indennità di disoccupazione NASPI, Dis-Coll e altre;
- pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di anzianità, assegno ordinario d’invalidità, pensione di reversibilità e tutte le prestazioni di previdenza in generale;
- Pensione d’invalidità civile;
- Pensione sociale;
- Assegno sociale sostitutivo;
- Pensione sociale sostitutiva;
- Pensione speciale sordi;
- Indennità di comunicazione;
- Pensione per ciechi assoluti;
- indennità di frequenza;
- pensione per ciechi parziali;
- indennità di accompagnamento;
- pensione per i talassemici.
Dunque, se rientri tra i cittadini che beneficiano di questi trattamenti previdenziali o assistenziali, sappi che non devi fare l’ISEE 2023. Allo stesso modo, non devono presentare la dichiarazione neanche le famiglie che hanno una situazione reddituale elevata e che quindi non avrebbero comunque accesso ai bonus e alle agevolazioni per nuclei a basso reddito.
Ma chi deve farlo, invece? Ne parliamo nel prossimo paragrafo.
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Chi non deve fare l’ISEE 2023 e chi invece dovrà farlo
Nel paragrafo precedente abbiamo indicato chi non deve fare l’ISEE 2023 e per quale motivo. Se ci hai letto fin qui, avrai visto che non devono presentare questo documento le persone che richiederanno delle prestazioni economiche non collegate a limiti di reddito ISEE o che hanno un reddito elevato e quindi non rientrano nei limiti previsti da specifiche agevolazioni.
Per esempio, un’agevolazione che prevede la presentazione dell’ISEE è l’assegno unico universale, introdotto a marzo 2022. In questo caso, l’attestazione ISEE serve per far sì che le famiglie con redditi bassi ricevano un importo maggiore rispetto a chi ha redditi elevati, sopra i 40mila euro. Di conseguenza, le famiglie con un reddito complessivo superiore a 40mila euro non hanno bisogno di presentare l’ISEE poiché risulterebbero comunque nella fascia più alta di reddito, ricevendo quindi l’importo minore erogato.
Quello dell’assegno unico è solo uno dei casi in cui è necessario fare l’ISEE per accedere a determinate agevolazioni. Infatti, per alcune prestazioni in particolare l’ISEE rappresenta uno strumento fondamentale, poiché permette di dimostrare nero su bianco la situazione economica e patrimoniale di un nucleo familiare e di accedere così a una serie di servizi e contributi utili per la famiglia, e non solo.
Per esempio, l’ISEE viene richiesto per erogare sussidi e bonus come il Reddito di cittadinanza, il bonus trasporti, i bonus bollette o per accedere alla riduzione delle tasse universitarie o altre agevolazioni legate all’istruzione. In questo senso, le famiglie con redditi bassi trovano grande supporto grazie alla presentazione di questo documento.
In modo più specifico, è necessario fare l’ISEE in questi casi:
- Assegno Unico per figli di età non superiore ai 21 anni;
- Bonus bebè;
- Esenzione ticket sanitario, ricoveri in centri assistenza, case di cura;
- Assistenza a persone disabili o non autosufficienti;
- Reddito di cittadinanza;
- Bonus idrico;
- Bonus luce e gas;
- Prestazioni verso minorenni con problemi familiari e verso genitori separati o divorziati;
- Tasse universitarie, dottorati di ricerca e corse di studio;
- Mensa scolastica;
- Bonus asilo nido;
- Bonus baby sitter;
- Assegno di maternità;
- Carta acquisti per minori di tre anni e per i cittadini maggiori di 65 anni;
- Agevolazioni previste dai Comuni e dalle Regioni.
Chiaramente, le persone interessate a questo tipo di agevolazioni si devono informare bene sulla modalità e le tempistiche per presentare l’ISEE, nonché sul tipo di ISEE che fa al caso loro.

Chi non deve fare l’ISEE 2023: come funziona e quanti tipi ne esistono
Adesso che abbiamo appurato perché è importante presentare l’ISEE in alcune situazioni e chi non deve fare l’ISEE 2023, forse è il caso di fare un passo indietro e capire un momento come funziona questa attestazione e quanti tipi ne esistono a seconda delle esigenze,.
Dunque, l’ISEE è l‘indicatore della situazione economica equivalente dei cittadini: si tratta cioè di un attestato che va presentato ogni anno dai nuclei familiari interessati per mostrare i cambiamenti di reddito e accedere a determinate agevolazioni e servizi di pubblica utilità.
In particolare, per fare il calcolo dell’ISEE vengono presi in considerazione i redditi e patrimoni di ciascun componente del nucleo familiare relativi al 31 dicembre dei due anni precedenti la compilazione della DSU, ossia della Dichiarazione Sostitutiva Unica (documento necessario per richiedere l’Isee).
Quindi, per l’Isee del 2023 dovrai presentare la DSU in cui saranno inclusi tutti i componenti del tuo nucleo familiare e per ciascun componente saranno indicati i rispettivi redditi e patrimoni di due anni prima, quindi al 31 dicembre 2021. Grazie a questi dati, è possibile avere accesso a una o più prestazioni e agevolazioni previste dallo Stato, come il Reddito di cittadinanza e l’assegno unico.
Come anticipato, in alcuni casi è obbligatorio, mentre in altri casi è fortemente consigliato, come per esempio per l’assegno unico universale.
Inoltre, ricordiamo che in base al tipo di agevolazione che si vuole richiedere o alla propria situazione familiare, esistono diversi tipi di ISEE, e cioè:
- ISEE minorenni: questa attestazione deve essere presentata ai fini dell’assegno unico per figli entro i 18 anni di età. Questo Isee è così chiamato proprio perché è pensato per tutte le agevolazioni sociali ed economiche previste in caso di figli minorenni;
- ISEE ordinario: molto simile al precedente, va compilato quando nel nucleo familiare sono presenti solo figlio maggiorenni. Inoltre, l’Isee ordinario e quello per minorenni differiscono solo in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra di loro;
- ISEE corrente: questo tipo di Isee va presentato da chi ha avuto una variazione di reddito rilevante nel corso dell’anno, tale da modificare il calcolo dell’Assegno Unico. L’ISEE corrente si può presentare da aprile di ogni anno e ha una validità di 6 mesi.
A prescindere dal tipo, l’attestazione Isee deve essere compilata ogni anno seguendo attentamente la procedura. Per farlo, è possibile rivolgersi al proprio commercialista o a un CAF (centro di assistenta fiscale) o si può procedere autonomamente tramite il servizio di compilazione dell’ISEE presente sul sito dell’INPS.
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