Chi non ha diritto alla pensione minima: casi di esclusione

Chi non ha diritto alla pensione minima? Ecco tutti gli esclusi dall'integrazione al minimo e i motivi.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

4' di lettura

Chi non ha diritto alla pensione minima? Ecco in quali casi non spetta l’integrazione al minimo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Chi non ha diritto alla pensione minima? Tutti gli esclusi

La pensione minima è stata introdotta nel 1983 a sostegno dei pensionati che percepiscono assegni previdenziali di importo basso.

L’integrazione erogata mensilmente dall’INPS serve a garantire una vita dignitosa, ma non può essere percepita da tutti i titolari di pensione.

La pensione minima spetta soltanto a chi ha versato anni di contributi prima del 31 dicembre 1995. Di conseguenza non è un diritto acquisito da chi ha un’anzianità contributiva maturata completamente dal 1996 in poi.

Una beffa, dunque, per i lavoratori più giovani, ma anche per chi percepisce la pensione di vecchiaia contributiva, la misura previdenziale che spetta a chi ha compiuto 71 anni e maturato almeno 5 anni di contributi, tutti dal 1996.

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Questa non è l’unica limitazione per il diritto alla pensione minima. L’altra è di tipo reddituale. Non si ha diritto alla pensione minima se il reddito annuale è superiore a 13.624 euro l’anno.

Infine, l’integrazione al minimo non spetta a chi percepisce trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali o prestazioni agli invalidi civili), pensioni erogate ai dipendenti degli enti creditizi, ai dirigenti d’azienda e dei trattamenti non aventi natura di pensione.

Per saperne di più sul futuro della pensione minima, ti consigliamo questo video di The Wam.net:

Chi non ha diritto alla pensione minima: limiti reddituali e importi

La pensione minima è un’erogazione supplementare alla pensione ed è riconosciuta a chi percepisce una o più pensioni con un importo complessivo non superiore al trattamento minimo annuo.

L’importo massimo erogabile è 154,94 euro e spetta ai titolari di tutte le pensioni erogate dall’INPS, tranne ai trattamenti elencati in precedenza.

La pensione minima spetta in misura piena (524 euro nel 2022) a chi ha un reddito personale annuo non superiore a 6.812 euro.

Spetta, ma in misura ridotta, se il reddito personale annuo è compreso tra i 6.812 e i 13.624 euro. In questo caso l’importo dell’integrazione è pari alla differenza tra l’importo massimo (13.624 euro) e il reddito del pensionato.

L’importo aggiuntivo viene attribuito d’ufficio, ma se il pensionato risulta in regola con i requisiti reddituali, ma non riceve l’integrazione al minimo, può fare domanda di ricostituzione della pensione, accedendo al sito dell’INPS con le credenziali a propria disposizione (SPID, CIE o CNS).

La ricostituzione reddituale consiste in un ricalcolo di una prestazione erogata in base ai limiti di reddito personali o familiari. È necessario fornire all’istituto una serie di documenti utili al ricalcolo del proprio reddito.

I documenti necessari sono i seguenti:

I documenti necessari sono i seguenti:

  • Mandato di assistenza e patrocinio;
  • Documento di identità del richiedente;
  • Tessera sanitaria del richiedente;
  • Modello 730 / Unico / CU;
  • Certificato Pensione / Obis-M / CUD Richiedente;
  • Consenso Privacy Reg. UE 2016/679.
Chi non ha diritto alla pensione minima
Chi non ha diritto alla pensione minima?

Chi non ha diritto alla pensione minima: cosa accadrà nel 2023?

Abbiamo visto chi non ha diritto alla pensione minima e quali sono gli importi e le soglie di reddito da rispettare per percepire l’integrazione al minimo.

Dal 1° gennaio 2023, l’importo della pensione minima aumenterà del 7,3% per effetto della rivalutazione calcolata sulla base dell’inflazione percepita il 3 novembre.

Leggi anche: pensione minima a 1.000 euro, Berlusconi non molla ma è solo

Il Governo Meloni, nella legge di bilancio che andrà approvata entro fine anno, ha proposto un mini-bonus aggiuntivo sulla pensione minima, il cui valore è destinato ad aumentare del 120% rispetto al 2022, passando dai 525 euro attuali a 571 euro.

Di conseguenza cambieranno i limiti reddituali da rispettare. Non ha diritto alla pensione minima chi dichiarerà un reddito personale annuo di 7.423 euro o chi avrà un reddito da coniugato di 14.846 euro.

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