Chi non paga le tasse scolastiche? Vediamo insieme in questo articolo chi ha diritto all’esenzione (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo anche quali sono le tasse scolastiche previste in Italia dal Ministero dell’Istruzione e cosa prevede la legge sul “contributo volontario“.
INDICE
- Chi non paga le tasse scolastiche: quali sono e a quanto ammontano
- Chi non paga le tasse scolastiche: gli esonerati
- Il contributo volontario
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Chi non paga le tasse scolastiche: quali sono e importo
Prima di scoprire a chi tocca l’esenzione tasse scolastiche, capiamo prima quali sono e chi è tenuto, salvo eccezioni, a pagarle. Come è riportato sul sito ufficiale del Ministero all’Istruzione, le imposte scolastiche sono:
- tassa di iscrizione (va versata una volta dopo il compimento dei 16 anni) => è pari a 6,04 euro;
- tassa di frequenza (va versata ogni anno a partire dal compimento dei 16 anni fino alla fine del ciclo di studi) => è pari a 15,13 euro;
- tassa di esame (va corrisposta prima degli esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato) => è pari a 12,09 euro;
- tassa di diploma (va versata all’atto del ritiro del diploma e quindi del rilascio del titolo di studio) => è pari a 15,13 euro.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Chi non paga le tasse scolastiche: gli esonerati
Nel 1994 il governo italiano ha redatto un decreto legislativo per consentire a determinati studenti di beneficiare dell’esenzione contributo tasse scolastiche.
In particolare, l’esonero dal pagamento di questo tipo di imposte può spettare per merito, per reddito o per appartenenza a determinate categorie.
Sono esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche del quarto e del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado, gli studenti che hanno un Isee familiare pari o inferiore ai 20mila euro. Non pagano le tasse scolastiche poi, coloro che appartengono alle seguenti categorie:
- orfani di guerra, di caduti per la lotta di liberazione, di civili caduti per fatti di guerra, di caduti per causa di servizio o di lavoro;
- figli di mutilati o invalidi di guerra o per la lotta di liberazione, di militari dichiarati dispersi, di mutilati o di invalidi civili per fatti di guerra, di mutilati o invalidi per causa di servizio o di lavoro;
- ciechi civili.
Per quanto riguarda il merito invece, entra in gioco il rendimento. Per ottenere l’esonero dal pagamento delle tasse è necessario, per esempio, aver ottenuto una media scolastica nell’anno precedente non inferiore a otto decimi. L’accesso a questo privilegio decade però per gli studenti:
- che hanno ricevuto una sanzione disciplinare di oltre cinque giorni di sospensione;
- ripetenti, tranne nei casi di comprovata e certificata infermità.
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Chi non paga le tasse scolastiche: il contributo volontario
Chi non paga le tasse scolastiche – La legge italiana parla chiaro. Oltre a queste tasse non possono essere chiesti agli studenti altri versamenti per accedere ai progetti curriculari o per utilizzare il corredo scolastico.
Tuttavia esistono altre imposte che variano da istituto a istituto come per esempio quelle dedicate all’assicurazione RC e infortuni. In questo caso però non si tratta di tasse scolastiche ma di rimborso spese.
Se la scuola vuole però, può richiedere i cosiddetti “contributi volontari“. Si tratta di tasse che servono a garantire agli studenti una migliore offerta formativa (progetti extrascolastici, acquisto di ulteriore materiale…).
Come suggerisce il nome, non è obbligatorio pagare questa specie di tasse. Se lo si vuole lo si fa, in modo autonomo e volontario. L’ammontare dei contributi volontari viene definito ogni anno dai singoli consigli di istituto e varia quindi di scuola in scuola.
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