Chi può andare in pensione nel 2023 (anche prima)? Vediamo quali sono le intenzioni del nuovo Governo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Chi può andare in pensione nel 2023: premessa
- Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte di Fratelli d’Italia
- Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte della Lega
- Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte di Forza Italia
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Chi può andare in pensione nel 2023: premessa
Chi può andare in pensione nel 2023? Tante idee al vaglio, ma il tempo scorre è i margini per interventi lampo sono sempre più risicati. Il tema più spinoso per il nuovo Governo è sicuramente la Riforma delle pensioni.
Dal 1° gennaio 2023, senza un’azione decisa dell’esecutivo di Centro-Destra si tornerà al passato, con l’uscita di scena di Quota 102, di Opzione Donna e dell’Ape Sociale, tutte misure in “scadenza” al 31 dicembre 2022.
Significa niente più misure cuscinetto tra la pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi) e pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, a prescindere dall’età anagrafica).
Quindi, ad esempio, un lavoratore di 64 anni con 38 anni di contributi versati potrebbe ritrovarsi costretto a lavorare almeno altri 3 anni, senza considerare l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita, che scatterà nel 2025 dopo lo stallo per il Covid.
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Nei prossimi paragrafi vedremo insieme quali sono le proposte del Governo Meloni e chi può andare in pensione nel 2023. Scopri quanti soldi si prendono con:
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Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte di Fratelli d’Italia
Chi può andare in pensione nel 2023? Abbiamo visto che è sempre più concreto il ritorno della Legge Fornero come unica soluzione alla pensione di vecchiaia. Il tempo per un confronto tra le parti scarseggia e pensare a una riforma delle pensioni è piuttosto utopico.
Anche perché in seno alla maggioranza sono poche le idee condivise: proposte diverse e tutte poco attuabili nell’immediato.
Fratelli d’Italia, uscito vittorioso dalle ultime elezioni, punta a stabilizzare l’uscita dal mondo del lavoro attraverso l’abolizione dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita.
Come detto, dal 1° gennaio 2025 è previsto l’innalzamento del requisito anagrafico (68 anni?) per accedere alla pensione di vecchiaia. Se il Governo Meloni intervenisse su questo parametro, il pensionamento di vecchiaia rimarrebbe fissato a 67 anni anche dopo il 2024.
Inoltre Meloni punta all’integrazione al minimo anche per chi riceve una pensione calcolata col sistema contributivo e l’abolizione della soglia del limite minimo del valore dell’assegno previdenziale pari a 1,5 volte l’assegno sociale (circa 700 euro lordi al mese).
La novità più interessante potrebbe essere la conferma di Opzione Donna, che diverrebbe strutturale e consentirebbe, ancora, alle donne lavoratrici dipendenti e autonome di uscire dal mondo del lavoro con 58 o 59 anni di età e un’anzianità contributiva di 35 anni. In ogni caso il calcolo dell’assegno verrebbe confermato con il metodo contributivo, particolarmente penalizzante.
Inoltre, anche gli uomini potrebbero beneficiare di una misura simile a Opzione Donna, con un’uscita anticipata dal mondo del lavoro a parità di condizioni.
Se così fosse, nel 2023 sia le donne che gli uomini potrebbero andare in pensione a 58 o 59 anni: ma ci sono i tempi e soprattutto le risorse per consentirlo? Opzione Donna potrebbe diventare strutturale entro fine 2022, ma è molto complicato pensare all’introduzione di una nuova misura a stretto giro di posta.
Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte della Lega
Chi può andare in pensione nel 2023? Lo stesso discorso delle tempistiche e della copertura economica incide sul possibile mancato inserimento nell’elenco delle soluzioni previdenziali per il 2023 di Quota 41 per tutti.
Attualmente questa misura esiste soltanto per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno maturato 41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni di età. Inoltre, per accedervi è necessario rientrare in una di queste categorie tutelate:
- disoccupato senza ammortizzatori sociali;
- caregiver che da almeno 6 mesi assiste il coniuge o un familiare entro il secondo grado di parentela con disabilità grave;
- invalido con una percentuale di invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
- impiegati in lavori gravosi per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni o per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di lavoro.
Se entrasse in vigore Quota 41, nel 2023 un lavoratore o una lavoratrice di 57 anni, che ha iniziato a lavorare a 16 anni, andrebbe in pensione 10 anni prima del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia.
Inoltre resterebbero anche dei parametri di pensione di anzianità, previsti tra i 67 e i 70 anni, ai quali si può accedere anche senza i 41 anni di contributi versati.
Ma quanto costa introdurre Quota 41 per tutti? Troppo per le casse dello Stato. Secondo le prime stime dell’INPS questa misura costerebbe circa 4 miliardi di euro nel primo anno e circa 9 miliardi l’anno, per un totale di circa 80-85 miliardi di euro in 10 anni.
Pensare, quindi, allo stop all’adeguamento all’aspettativa di vita per la pensione di vecchiaia, all’introduzione di “Opzione Uomo” e Quota 41 per tutti, e alla proroga, questa possibile, di Opzione Donna e dell’Ape Sociale (Fratelli d’Italia e Lega sono concordi), è da sognatori.
Tutte queste novità, tutte assieme, appesantirebbero la spesa pensionistica di oltre un punto di Pil, senza pensare che la spesa per le pensioni è già gravata da 24 miliardi di euro per il 2023, a causa dell’inflazione che si registrerà nell’anno in corso e che porterà a una maxi-rivalutazione delle pensioni da gennaio 2023.

Chi può andare in pensione nel 2023: le proposte di Forza Italia
Chi può andare in pensione nel 2023? E Forza Italia? Silvio Berlusconi ha puntato tutto sull’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro e all’introduzione di una pensione da 1.000 euro al mese riservata solo alle mamme e alle nonne.
Una doppia ipotesi molto poco realistica, che costerebbe tantissimo allo Stato. Non regge nemmeno l’idea di un’uscita anticipata a 62 anni con 41 anni di contributi senza penalizzazioni.
Le uniche idee che incontrerebbero i favori degli alleati e non graverebbero più di tanto sulle casse dello stato sono la stabilizzazione di Opzione Donna (o la proroga di Quota 102) e il rafforzamento dell’Ape Sociale.
Significherebbe che, secondo Forza Italia, nel 2023 potrebbero andare in pensione i lavoratori o le lavoratrici con 64 anni di età e 38 di contributi e chi può accedere all’Ape Sociale (63 anni di età, dai 30 ai 36 anni di contributi e appartenenti a determinate categorie di lavoratori).
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