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Scoprire chi sono i familiari fiscalmente a carico è importante per pagare meno imposte. Nell’approfondimento troverai tutti i dettagli.
Indice
- Chi sono i familiari a carico: come capirlo velocemente
- Chi sono i familiari a carico: come si effettuano i calcoli
- Chi sono i familiari a carico: quali sono le eccezioni
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Chi sono i familiari a carico: come capirlo velocemente
La legge in vigore prevede che per dimostrare che un familiare è a carico, bisogna presentare:
- una dichiarazione dei redditi con i dati personali e il codice fiscale della persona che risulta fiscalmente a carico;
- o una dichiarazione di responsabilità in cui si autocertificano i familiari che sono a carico fiscalmente.
Questi sono i familiari che si considerano a carico fiscale di un contribuente:
- coniugi;
- conviventi;
- figli (naturali, riconosciuti, adottivi, affidati, affiliati);
- altri familiari (anche il coniuge separato);
- i discendenti dei figli;
- i genitori;
- i fratelli e le sorelle;
- generi e nuore;
- suocero e suocera:
- nonni.
Avere dei familiari fiscalmente a carico consente di usufruire di agevolazioni e detrazioni fiscali. In questo modo si riduce l’importo delle imposte dovute.
Un figlio può essere considerato fiscalmente a carico quando ci sono queste condizioni:
- è minorenne;
- è maggiorenne ma studia;
- è maggiorenne lavora ma ha un reddito che rientra entro determinati requisiti di reddito:
- il limite è di 2.840,51 euro;
- soglia che sale a 4mila se il figlio ha meno di 24 anni.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Per poter usufruire delle detrazioni per i figli a carico è necessario inserire nella dichiarazione dei redditi, all’interno del quadro familiari a carico, il codice fiscale del figlio a carico.
Chi sono i familiari a carico: figli a carico e Assegno Unico
Tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni avranno diritto all’erogazione dell’Assegno, a prescindere dall’ISEE.
Il diritto all’Assegno Unico per i propri figli prescinde dalla residenza o meno del figlio nella casa familiare. A meno che i genitori non siano sposati, in questo caso può richiedere l’Assegno Unico solo il genitore con il quale vivono i figli.
Il vero limite è l’età. Al compimento dei 21 anni, e senza necessità di effettuare alcuna segnalazione, l’Assegno Unico decade.
Il sussidio viene pagato per tutto il mese in cui si compiono gli anni, ma decade dal mese successivo.
Avere figli a carico significa essere legalmente responsabili per i figli, in quanto genitore o tutore legale, e sostenere le loro necessità finanziarie.
Per usufruire dell’Assegno Unico è necessario:
- avere un figlio minorenne a carico;
- avere un figlio maggiorenne fino ai ventuno anni, che frequenti corsi di formazione o universitari;
- avere un figlio disabile, senza limiti di età.
La domanda va presentata online, sul sito dell’INPS, attraverso l’area personale MyInps e il proprio SPID. Oppure rivolgendosi al contact center: 06 164164 mobile oppure 803 164 rete fissa o al proprio patronato o CAF di fiducia.
Chi sono i familiari a carico: come si effettuano i calcoli
Come ci spiega il sito dell’Agenzia delle Entrate, una persona viene considerata fiscalmente a carico di un altro familiare se ha un reddito complessivo non superiore ai 2.840,51 euro al lordo delle tasse.
Nel caso dei figli fino a 24 anni, però, questo limite sale fino a 4mila euro. Di seguito un quadro degli importi a seconda dei casi:
- la detrazione base per ciascun figlio con età non superiore ai 3 anni è di 1.220 euro,
- la detrazione base per un figlio con età superiore ai 3 anni, invece, si attesta a 950 euro.
- Con più di 3 figli a carico la detrazione base aumenta di 200 euro per ciascun figlio contando a partire dal primo
- mentre per i figli disabili la detrazione base aumenta a 400 euro.
Ecco una tabella con le detrazioni fiscali per figli a carico:
Età/Status Figlio | Detrazione Base |
Meno di 3 anni | 1.220 euro |
Più di 3 anni | 950 euro |
Portatore di Handicap meno di 3 anni | 1.620 euro |
Portatore di Handicap con più di 3 anni | 1.350 euro |
Nel limite di reddito di 2.840,51 euro (o 4.000 euro) che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, rientrano anche:
- le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, da Rappresentanze diplomatiche e consolari, da Missioni, dalla Santa Sede, dagli Enti gestiti direttamente da essa e dagli Enti centrali della Chiesa Cattolica;
- la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva;
- il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni.

Chi sono i familiari a carico: quali sono le eccezioni
Chi sono i familiari a carico? Per determinare il limite del reddito indicato sopra ed essere considerati familiari a carico, ci sono dei redditi da non considerare:
- le borse di studio, di dottorato, i corsi di specializzazione;
- gli assegni di ricerca universitaria;
- le borse di studio Erasmus, non superiori a €. 7.746,85;
- le borse di studio a vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
- pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento;
- pensione di invalidità per cause di servizio;
- assegno di maternità per la donna lavoratrice; rendite Inail e così via.
Le detrazioni fiscali per familiari a carico sono utili per ottenere uno stipendio più alto.
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