Home / Bonus e Incentivi / Chi votare? Tasse, lavoro e pensioni: tutti i programmi

Chi votare? Tasse, lavoro e pensioni: tutti i programmi

Chi votare? La campagna elettorale è appena iniziata e già scatta la corsa per comporre il puzzle delle liste. Ma oltre ai nomi ci sono anche le alleanze e i programmi. Vediamo chi votare alle prossime elezioni.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

8' di lettura

Chi votare? La corsa è iniziata. E in modo anche frenetico possiamo dire. Lo dimostra il fatto che dallo scioglimento delle Camere a oggi (in verità anche prima) già sono nati nuovi partiti politici pronti a correre in vista delle prossime elezioni del 25 settembre.

La priorità adesso è quella di catturare l’elettorato con le rispettive proposte e programmi dando particolare importanza anche alle alleanze da mettere in campo. Eh già, perché la politica è fatta anche di numeri e sono quelli che permetteranno di avere un determinato peso in Parlamento e, quindi, di essere incisivi nell’attuazione dei programmi. E non è una novità che queste ore sono le più delicate, anche perché si stanno mettendo su carta le varie candidature.

Le caselle dovranno essere riempite anche in funzione degli accordi che reggono le alleanze e tanti entreranno in Parlamento. Come tanti resteranno a casa. A maggior ragione per il range che si stringe e che comporta la diminuzione dei parlamentari a 600, tra Deputati e Senatori. Quindi, l’attuale offerta politica cosa propone? E ancor di più, chi votare? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Chi votare: Il Pd

I democratici puntano su una riforma fiscale che vede la riduzione delle aliquote medie dell’Irpef sui redditi bassi e medi. Si aggiunge anche una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia con la trasformazione delle detrazioni fiscali di carattere sociale da destinare agli incapienti.

Si espongono anche sul taglio al cuneo fiscale che comunque contano di attuare in modo da portare una mensilità in più ai lavoratori.

È delle ultime ore anche la proposta del segretario Enrico Letta di finanziare una “dote di autonomia” per i giovani meno abbienti con un aumento di successione per i patrimoni superiori ai 5 milioni di euro. Una sorta di patrimoniale in poche parole.

Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

Chi votare: Il Movimento 5 Stelle

Per i Cinque Stelle il reddito di cittadinanza non si tocca.

Propongono anche il “cashback fiscale” che comporta la possibilità per i cittadini di vedersi accreditate direttamente sul conto corrente le detrazioni fiscali, senza aspettare la dichiarazione dei redditi annua.

In programma anche l’ampliamento del credito d’imposta previsto per il Superbonus e in particolare dei bonus energetici. Ancora una “maxirateizzazione” delle cartelle esattoriali con il taglio di sanzioni e interessi.

Chi votare: Italia viva, Azione e +Europa

Le compagini centriste sono d’accordo sulla lotta all’evasione fiscale con il reimpiego di tali risorse sul taglio del cuneo fiscale. Per Matteo Renzi si deve spostare la tassazione sulla previdenza integrativa dal momento di versamento a quello della maturazione della pensione. Utile diventa anche l’“imposta negativa” (l’integrazione dei salari al di sotto di una certa soglia) in sostituzione del reddito di cittadinanza.

Un occhio particolare ai giovani lo strizza l’alleanza Calenda – Bonino nel proporre di non tassare gli under 25 e di abbattere del 50% il carico fiscale per la fascia tra i 26 e i 30 anni. A ciò aggiungono il potenziamento dell’assegno unico.

Chi votare: la Lega

Ritorna il cavallo di battaglia leghista. L’ampliamento della Flat tax per le imprese dai 65mila ai 100mila euro, includendo società di persone e studi associati, diventa una priorità.

Avanti anche con la riforma dell’Irpef, partendo da una riduzione delle aliquote. Il punto è che la progressività di tale imposta è prevista in Costituzione e potrebbe essere comunque «assicurata da deduzioni e detrazioni», come fanno sapere dal Carroccio.

Sulle pensioni i salviniani voglio archiviare la riforma Fornero introducendo Quota 41, ossia andare in pensione dopo 41 anni di lavoro indipendentemente dall’età. Da estendere anche l’esenzione dell’Imu per gli immobili occupati o inagibili e riapertura della rottamazione-ter e una nuova rottamazione-quarter (la rottamazione delle cartelle esattoriali) che includa anche il 2021.

Al vaglio anche la proposta anche dell’abolizione delle microtasse, dell’acconto Iva e Irap per le società di persone e studi associati.

Chi votare: Forza Italia e Fratelli d’Italia

Il partito di Silvio Berlusconi è andato alla ribalta con l’innalzamento delle pensioni minime a 1.000 euro e con la proposta di piantare un milioni di alberi su tutto il territorio nazionale.

Inoltre, arriva anche la proposta di tre aliquote Irpef al 15, 23 e 33%, Flat tax per il ceto medio e il superamento dell’Irap. Temi appoggiati in toto anche da FdI di Giorgia Meloni che aggiunge il presidenzialismo (alla francese) che prevede l’elezione diretta del presidente della Repubblica.

Chi votare: lo scenario politico

Impazza il toto-nomi in queste ore e i vari partiti politici sono alle prese per riempire le caselle dell’uninominale e le liste del proporzionale.

Con l’attuale legge elettorale (Rosatellum) 400 seggi spetteranno alla Camera dei Deputati e gli altri 200 al Senato. L’assegnazione avverrà per un terzo con l’uninominale e per i due terzi proporzionale.

Come sempre, però, si dovrà fare i conti con l’astensionismo e con gli indecisi che complessivamente ammontano intorno al 40%. Ad avvantaggiare tale scenario ci potrebbe anche essere il fatto che siamo ad agosto e gli italiani «prenderanno coscienza del voto quando torneranno dalle vacanze e si troveranno con le bollette da pagare», come sostiene la sondaggista e direttrice di Euromedia Research Alessandra Ghisleri in un’intervista su Repubblica.

Insomma «torneranno alla vita reale e con i piedi per terra». A parte questo, di fondamentale importanza saranno le alleanze che si metteranno in campo per la governabilità o quanto meno per la formazione di un futuro governo.

Il Centrodestra

I tre partiti Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sembrano molto uniti e decisi ad andare compatti alle elezioni. Tant’è vero che Matteo Salvini già spinge sulla lista dei ministri e rivendica per sé il Vimina

le. Più cauta Giorgia Meloni che sarebbe la più accreditata a ricoprire la carica di premier in quanto leader del partito che attualmente – dai sondaggi – sembrerebbe in testa, con una forbice che oscilla tra il 20 e il 22%.

In coda Forza Italia di Silvio Berlusconi che sembrerebbe attestarsi intorno al 7%.

Il Centrosinistra

Il Pd ha proprio chiuso l’accordo in queste ore con la compagine guidata da Carlo Calenda (meno con Emma Bonino).

I centristi sono stati subito chiari nel porre veti alla nuova formazione di Luigi Di Maio e ai Cinque Stelle. Il campo largo, quindi, è tramontato ma questo era già risaputo dal giorno dopo la caduta delle governo. Il segretario Letta ha subito chiuso la porta in faccia ai contiani che correranno in solitaria.

Della partita anche la sinistra di Fratoianni e i Verdi che propongono di candidare i leader politici della coalizione nelle liste plurinominali e non negli uninominali. Una mossa – questa dell’alleanza – che permette al centrosinistra di guadagnare intorno ai 16 seggi in più.

Il Movimento 5 Stelle

Il Movimento guidato da Conte saluta da lontano il centrosinistra augurando un «in bocca al lupo alla nuova ammucchiata». Correranno da soli e intanto il guru Beppe Grillo conferma la non candidabilità per il terzo mandato ai parlamentari uscenti schedando, con un post, gli scissionisti come “zombie”. Arriva lo stop anche per inserire il nome di Giuseppe Conte sul simbolo.

Il Centro

L’alveo del centro sembra alquanto frastagliato e ancora in alto mare.

Tuttavia, la mossa di Calenda ha schiarito un po’ lo scenario e ha definito, almeno in parte, il futuro assetto. Italia viva di Mattero Renzi si è sempre opposto a un’alleanza con i Cinque Stelle e con la sinistra radicale.

L’accordo di queste ore quindi ha sancito la corsa in solitaria dell’ex segretario dem che ha annunciato in mattinata a radio Rtl di «ambire al 5% in modo da avere la tranquillità di essere decisivi nel futuro governo».

Stessa ostilità verso gli estremismi per Luigi Di Maio che lancia Impegno civile insieme al centrista di vecchia data Bruno Tabacci allo scopo di «riunire tutti i riformisti». All’appello anche gli ultimi scissionisti Cinque Stelle guidati da Davide Crippa che lanciano la nuova formazione Ambiente 2050 replicando quasi il logo del Movimento. Per adesso tutti in corsa da soli, ma i giochi sono appena cominciati.  

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul Reddito di cittadinanza:

Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news

Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:

  1. Telegram - Gruppo esclusivo

  2. WhatsApp - Gruppo base

Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram



Come funzionano i gruppi?
  1. Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti

  2. Niente spam o pubblicità

  3. Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo

  4. Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori

  5. Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie