Codici Ateco Decreto Ristori 5. I contributi a fondo perduto non saranno erogati non sulla base dei codici ateco. La presa d’atto dopo l’errore precedente, che aveva ingiustamente privato degli aiuti delle attività che ne avevano diritto. Come funziona. (Leggi tutte le news sul Decreto Ristori 5)
Indice:- Codici Ateco Decreto Ristori 5: cosa cambia
- Codici Ateco Decreto Ristori 5: perché questo cambiamento?
Codici Ateco Decreto Ristori 5: cosa cambia
Il Governo è al lavoro per preparare il Decreto Ristori 5, l’ultima misura di interventi a favore delle attività in crisi, a causa delle chiusure per contenere e prevenire la pandemia di Coronavirus. (Leggi tutti i bonus per Partite Iva)
La scorsa settimana, la Camera e il Senato hanno approvato uno spostamento di bilancio di 32 miliardi, che servirà a coprire i costi di questo decreto.
Il Governo promette di ampliare la platea degli aventi diritto a ricevere il contributi e soprattutto afferma che non sarà utilizzato il criterio del codice ateco. (Leggi tutti i bonus in arrivo nel 2021)
L’uso dei codici ateco per definire le attività che avevano diritto a ricedere un certo contributo, in precedenza, ha tralasciato di considerare adeguatamente le attività miste. Un’inquadramento “burocratico” che ha finito per penalizzare alcune imprese e non è riuscito a fare giustizia alle realtà di impresa colpite da questa crisi senza precedenti.

Codici Ateco Decreto Ristori 5: perché questo cambiamento?
Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore, dall’inizio della pandemia di Coronavirus il Governo ha stanziato almeno 15 tipi di aiuti, solo per citare i principali. A questi, si aggiunge il Decreto Ristori 5, a cui il Governo e il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri stanno lavorando. Dopo i decreti Rilancio, Agosto, Ristori ( dall’uno al quattro) e Natale, l’ultimo provvedimento intende raggiungere le imprese lasciate indietro dalle misure precedenti.
Il nuovo provvedimento dovrebbe tenere conto del fatturato perso nel 2020 ma per il analizzerà di un “periodo più ampio”. Insomma, non solo in relazione al fatturato del 2019, che in passato ha creato storture, andando a vantaggio di alcune imprese e a discapito di altre. Questa volta si terrà in considerazione anche quali contribuiti siano, eventualmente, già stati incassati.
“Il ministro dell’Economia ha però aggiunto un chiarimento: il nuovo meccanismo dei ristori si baserà sulla perdita di fatturato dell’intero 2020, valutato anche quello che le imprese e le Partite IVA hanno già incassato in base ai precedenti aiuti, per «ripianare quelle eventuali limiti o situazioni di penalizzazione che si possono essere state»” (PMI)
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