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Colloquio di Lavoro: cosa dire? I consigli dell’esperta

Colloquio di Lavoro: andiamo a scoprire, con i consigli di un'esperta, tutti i segreti per superarlo e i lavori più richiesti del momento.

8' di lettura

Continuiamo il nostro percorso per aiutarvi ad affrontare al meglio la preparazione e lo svolgimento del colloquio di lavoro, il momento decisivo per l’ottenimento del lavoro sperato.

Dopo aver esaminato come scrivere una Lettera di Presentazione e come strutturare un Curriculum Vitae, questa volta ci siamo rivolti ad un’esperta del settore, la dott.ssa Annamaria Strazza, ex recruiter ed attualmente responsabile commerciale di un’importante agenzia per il lavoro, per farci svelare tutti i segreti per affrontare al meglio il momento della selezione davanti al nostro esaminatore.

Prima di andare avanti, se stai cercando un’occupazione, non dimenticare di dare un’occhiata alla nostra rubrica dedicata al mondo del lavoro.

Colloquio di Lavoro: la dott.ssa Annamaria Strazza

Colloquio di lavoro: come prepararsi e superarlo con facilità

Prima di cominciare, puoi spiegarci cosa fa una recruiter?

Un recruiter, in generale, si occupa di gestire tutto il processo di selezione e valutazione di un candidato: dalla definizione delle esigenze di personale, alla pubblicazione di annunci, fino all’assunzione del candidato migliore. Obiettivo finale è quello di fare un match perfetto tra ciò che l’azienda richiede in termini di competenze e ciò che il candidato può offrire.

Come si diventa recruiter?

Per diventare un bravo recruiter occorre avere una laurea, possibilmente in ambito umanistico. Per fare la differenza, poi, è utile il conseguimento di un master o corso specifico in risorse umane.

Oltre alle competenze scolastiche, per poter fare questo lavoro occorre avere un’ottima proprietà di linguaggio, oltre che capacità di ascolto.
Bisogna essere empatici, per mettere a proprio agio il candidato durante le fasi di reclutamento, ma allo stesso tempo deve essere imparziale e non lasciarsi coinvolgere da eventuali pressioni o sollecitazioni dei candidati.

Se poi si vuole essere proprio degli ottimi recruiter, bisogna anche conoscere molto bene il mercato del lavoro di riferimento, così da anticipare eventuali esigenze di personale in azienda.

Parliamo, ora, del colloquio di lavoro: come inizia il percorso di reclutamento?

Tutto l’iter parte, appunto, dalla definizione delle competenze che il candidato deve avere. Stabiliti tali criteri con il management dell’azienda, si passa alla stesura e divulgazione dell’annuncio, il quale deve essere il più esaustivo possibile per attrarre i candidati migliori.

Una volta raccolti tutti i curricula, il recruiter passa alla fase di screening dei CV, con una scrematura dei profili che sono più in linea con la figura ricercata, fino ad arrivare ad una rosa di candidati.

La scrematura prosegue con i colloqui di selezione, uno o più a seconda della complessità del ruolo che si va a ricoprire. Essi possono essere colloqui individuali o di gruppo.

Trovato il giusto candidato, compito del recruiter è anche quello di trattare gli aspetti economici e contrattuali.

Quanto tempo ci vuole per capire se un CV è in linea?

Un recruiter vede centinaia di CV al giorno ed impiega 10 secondi circa per capire se il vostro curriculum è in linea con la posizione o meno, per questo è molto importante stilare un curriculum ad effetto e che vi rappresenti in più possibile.

Passiamo alla fase del colloquio di lavoro: quali sono i consigli per affrontarlo al meglio?

Il colloquio di lavoro è una parte importante del processo di selezione, se non la più importante.
È risaputo che si ha una sola occasione per fare una buona prima impressione!

I primi secondi di un colloquio di lavoro sono quelli più importanti per dare un’impressione di sé stessi, quest’ultima potrà in parte condizionare il resto della conversazione. Perciò è importante tenere sotto controllo ansie e paure.

Occorre essere se stessi: se decidessimo di andare ad un colloquio e mentire, il selezionatore lo capirebbe in poco tempo, rischiando di essere esclusi dal processo di selezione.

Prima si presentarsi ad un colloquio sarebbe utile stilare una lista di domanda da fare al recruiter, sia per chiarirsi eventuali dubbi, ma anche per mostrarsi realmente interessati al lavoro.

Qualche altro consiglio pratico?

Mai presentarsi troppo presto o in ritardo ad un colloquio di lavoro! 10 minuti in anticipo sarebbero l’ideale. Sfruttare quindi questi pochi minuti di attesa per guardarsi intorno e per notare dettagli che vi potranno essere utili in fase di colloquio. Qualora invece si è in ritardo, basta avvisare il recruiter, non per questo si verrà esclusi dalla selezione.

L’errore più grande che si possa fare è andare ad un colloquio e non essere preparati. Occorre studiare l’azienda, eventuali processi produttivi, il settore di riferimento, le dimensioni e via discorrendo.

Non trascuriamo la stretta di mano. In questo momento la situazione pandemica gioca a nostro favore, ma quando tutto sarà passato, non dimentichiamo di dosare bene la forza nel compiere questo gesto: Non occorre stringere troppo forte, ma neanche avere una presa debole. Osserviamo il nostro interlocutore e dosiamo la forza in base a ciò che vogliamo trasmettere.

Non tralasciamo, infine, l’importanza dell’abbigliamento. Questo dovrà di sicuro essere pulito ed ordinato, ma soprattutto dovrà rispecchiare il contesto lavorativo per il quale ci si sta candidando.

Colloquio di Lavoro

Ci sono altri errori o comportamenti da evitare?

In assoluto evitare di tenere il telefono con la suoneria o addirittura rispondere! È poco cortese da parte del candidato fermare il colloquio di lavoro.

Altro punto importante: quando si va ad un colloquio di lavoro non è necessario essere accompagnati dalla mamma. Questo capita soprattutto con i giovani alle prime esperienze. Da questo, però, si può evincere insicurezza e immaturità.

Parlando di lavoro: quali sono i mestieri più richiesti?

Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e differisce di molto a seconda del territorio in cui si sta effettuando la propria ricerca.

In generale posso dire che la pandemia ha di gran lunga modificato le esigenze del mercato stesso, andando a porre l’attenzione su tutte quelle figure che operano nel settore sanitario: infermieri, oss, osa, medici, soprattutto anestesisti.

Oltre ad un impennata delle richieste in questo campo, è aumentata anche la richiesta di operatori logistici: magazzinieri, addetti al picking, carrellisti e impiegati back office. Ciò è dovuto al forte incremento degli ordini e spedizioni online.

Alla stregua degli operatori logistici, per effetto della digitalizzazione che ogni giorno ci investe sempre più, è in forte aumento la domanda di professionisti nel settore informatico: sviluppatori e programmatori di software, ma anche installatori di reti o consulenti IT.

I corsi professionalizzanti sono un valido trampolino di lancio per trovare lavoro?

Vanno intesi corsi professionali tutte quelle lezioni che hanno come obiettivo l’acquisizione di nozioni specifiche. Tali corsi sono molto utili per immettersi nel mondo del lavoro o per riqualificarsi nel caso in cui un lavoro lo si è perso.

Tramite essi è possibile, in breve tempo, acquisire competenze teoriche e pratiche da utilizzare fin da subito.

Esistono vari tipi di corsi professionali: possono essere gratuiti per i fruitori, nel caso questi fossero organizzati da centri riconosciuti dalle regioni. Questi ultimi sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo, che mette a disposizione dei contributi per le aree più svantaggiate così da permettere lo sviluppo di nuove competenze e di conseguenza incentivare l’occupazione.

Dall’altro lato possiamo trovare anche enti privati che non usufruiscono di fondi ma che si finanziano con le quote di iscrizione dei partecipanti.

Consigli su come sceglierne uno?

Per poter decidere al meglio quale corso seguire, prima di tutto bisogna assecondare la propria indole e attitudine.
Nel momento in cui lo si sceglie, andiamo ad analizzare la durata del corso, gli argomenti affrontati nei vari moduli, la certificazione che viene rilasciata e anche i docenti che faranno le lezioni.
Detto ciò tutto il settore del digital marketing sta subendo una forte impennata: sono sempre più richieste figure come digital marketing, social media manager oppure web analytics.

Strettamente legati a questo settore, sono molto richiesti anche corsi professionali in ambito IT: come sviluppatori software o tecnici TLC. Uno sviluppatore Java ad esempio, troverebbe subito lavoro in Italia!

Ultimo consiglio che mi sento di dare ai lettori: quando si sceglie un corso professionale, se possibile, orientarsi verso uno che offre anche uno stage finale.
Tale opportunità è molto importante perché oltre alla teoria appresa in aula, si può subito passare alla pratica.

Ultimi consigli in merito?

Il mio consiglio principale, che sento di rivolgere a chi sta cercando un lavoro, è di studiare il mercato che lo circonda, capire quali sono le aziende presenti nel proprio territorio, di cosa si occupano e di quali figure professionali hanno bisogno. Solo così si avrà la consapevolezza delle imprese presso le quali le proprie competenze potranno essere utili.

Colloquio di Lavoro

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