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Indice
- Come aumentare l’assegno sociale? Integrazione al milione
- Come aumentare l’assegno sociale? Pensione di cittadinanza
- Come aumentare l’assegno sociale: aumento dal 1° gennaio 2023
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Come aumentare l’assegno sociale? Integrazione al milione
L’assegno sociale è la prestazione assistenziale erogata dall’INPS a chi ha compiuto 67 anni, risiede stabilmente in Italia (anche se cittadino comunitario iscritto all’anagrafe del comune di residenza o cittadino extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno) ed è senza reddito. Il suo importo, nel 2022, è di 468,10 euro.
Spetta in misura ridotta con un reddito personale fino a 6.085,30 euro e un reddito da coniugato fino a 11.967,28 euro.
In questo caso, va sottratto al reddito massimo il reddito personale (o da coniugato). Il risultato va diviso per 13 mensilità, ottenendo l’importo di un mese di assegno sociale ridotto.
- Ad esempio: con un reddito personale di 4.500 euro, spetta un assegno sociale annuo di 1.483,64 euro, circa 114 euro al mese.
Ma come aumentare l’assegno sociale e quando è possibile? Il titolare della prestazione, compiuti 70 anni, può aumentare l’importo dell’assegno sociale richiedendo l’incremento al milione (parliamo del milione di vecchie lire).
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Con questa integrazione, pari a 191,74 euro al mese, è possibile aumentare l’importo dell’assegno sociale da 468,10 euro a 659,84 euro al mese.
L’integrazione al milione può spettare anche prima del compimento dei 70 anni a chi ha contributi versati. Infatti, per ogni 5 anni di contributi è previsto uno “sconto” di un anno. Quindi, chi ha 5 anni di contributi versati, può richiedere e ottenere l’integrazione già a 69 anni; chi ha 10 anni di contributi può ottenerla a 68 anni e così via.
Inoltre, per avere diritto all’integrazione sull’assegno sociale è necessario rispettare determinati requisiti reddituali. Il reddito annuo personale non deve essere superiore a 8.590 euro, mentre il reddito annuo da coniugato deve essere inferiore a 14.675 euro.
Per saperne di più sull’assegno sociale ti consigliamo la visione di questo video:
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Come aumentare l’assegno sociale? Pensione di cittadinanza
Inoltre, chi percepisce l’assegno sociale senza redditi può avere diritto alla pensione di cittadinanza: le due prestazioni sono cumulabili.
La pensione di cittadinanza è una prestazione di tipo assistenziale erogata dall’INPS a chi ha un’età superiore ai 67 anni e spetta solo a chi ha un reddito mensile inferiore a 780 euro. L’importo varia da un minimo di 480 euro a un massimo di 630 euro al mese.
Per richiederla e ottenerla è necessario avere:
- un reddito di 7.560 euro annui, per chi vive solo e ha una casa di proprietà;
- un’ISEE di 9.360 euro, per nuclei familiari che abitano in una casa in affitto;
- un patrimonio immobiliare inferiore a 30.000 euro;
- un patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro.
I parametri reddituali possono cambiare in base alla grandezza del nucleo familiare e alla presenza di minori o disabili a carico.
La pensione di cittadinanza aumenta:
- dello 0,4% per ogni componente del nucleo familiare con più di 18 anni;
- dello 0,2% per ogni minore a carico;
- fino al 2,2% per le famiglie con uno o più disabili gravi o non autosufficienti (il valore varia in base alla gravità dell’invalidità).

Come aumentare l’assegno sociale: aumento dal 1° gennaio 2023
In ogni caso, l’assegno sociale, a partire dal 1° gennaio 2023 aumenterà del 7,3%, per effetto della rivalutazione calcolata sulla base dell’inflazione registrata nel 2022.
Sull’attuale importo della prestazione (468,10 euro) viene calcolato il 7,3% in più di aumento, pari a 34,17 euro al mese, per un assegno sociale di 502,27 euro dal 2023.
Leggi anche: aumento assegno sociale 2023 a confronto con il 2022 e il 2021
La rivalutazione degli importi spetta su tutte le prestazioni di tipo previdenziale e assistenziale, quindi sulle pensioni erogate sulla base dei contributi versati e su quelle che spettano a invalidi civili, ciechi civili e sordomuti.
Ad esempio, l’assegno di assistenza mensile e la pensione di invalidità passeranno da 261,69 euro al mese a 312,98 euro al mese (+ 21,29 euro).
Le pensioni minime beneficeranno di un mini-bonus voluto dal Governo Meloni (rivalutazione al 120%) e di un aumento di 38,25 euro al mese, portando il trattamento minimo a 572 euro mensili.
In questa tabella potrai verificare le varie fasce di rivalutazione (in misura piena spetta sugli assegni fino a 2.100 euro lordi) e gli aumenti in percentuale:
IMPORTO PENSIONI | RIVALUTAZIONE |
Pensioni fino a 2100 euro lordi al mese | 100% |
Pensioni da 2101 euro a 2625 euro lordi al mese | 80% |
Pensioni da 2626 a 3150 euro lordi al mese | 55% |
Pensioni da 3151 a 4200 euro lordi al mese | 50% |
Pensioni da 4201 a 5250 euro lordi al mese | 40% |
Pensioni di importo superiore a 5250 euro lordi al mese | 35% |
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