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Indice
- Come aumentare la pensione? Ecco tutte le possibilità
- Come aumentare la pensione: il riscatto dei contributi
- Come aumentare la pensione: ricongiunzione o cumulo dei contributi
- Come aumentare la pensione: contributi figurativi
- Come aumentare la pensione: versando volontariamente contributi
- Come aumentare la pensione: pensione supplementare e complementare
- Come aumentare la pensione: maggiorazioni e detrazioni
- Come aumentare la pensione: Pensione di cittadinanza
- Come aumentare la pensione: aumenti previsti nel 2023
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Come aumentare la pensione? Ecco tutte le possibilità
Esistono diverse soluzioni per aumentare l’importo della propria pensione, spendendo il giusto, e in questo approfondimento ve le elencheremo.
Ecco come aumentare la pensione:
- con il riscatto dei contributi;
- con la ricongiunzione o il cumulo dei contributi;
- con i contributi figurativi;
- versando contributi volontari;
- con la pensione supplementare o complementare;
- attraverso maggiorazioni o detrazioni;
- con la Pensione di cittadinanza.
Quando parliamo di come aumentare la pensione ci riferiamo alle pensioni già liquidate dall’INPS e quelle future, i cui importi possono essere maggiorati mentre ancora si lavora, con le stesse soluzioni previste per quelle già erogate.
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Come aumentare la pensione: il riscatto dei contributi
La prima soluzione per aumentare la propria pensione può essere il riscatto dei contributi non versati, perché magari si è lavorato senza essere in regola o perché il vostro datore di lavoro ha “dimenticato” di versarvi i contributi.
In questo caso, è possibile versarli autonomamente attraverso la costituzione della rendita vitalizia, di cui vi abbiamo parlato in questo approfondimento.
Ma è possibile riscattare anche altri periodi lavorativi, come:
- l’aspettativa;
- la disoccupazione;
- il lavoro part-time;
- il lavoro all’estero;
- l’astensione per maternità;
- il servizio civile;
- i periodi compresi tra un lavoro stagionale e un altro;
- la formazione professionale, studio e ricerca (il riscatto della laurea).
Riscattare anni di contributi, però, ha un costo non sempre facile da affrontare. Il costo varia a seconda del regime contributivo nel quale i contributi sono inquadrati.
Se risalgono al sistema di calcolo retributivo, la quota da pagare è definita “riserva matematica” e si tiene conto di diversi fattori, come l’età del richiedente, il sesso e la retribuzione.
Invece, se risalgono al sistema di calcolo contributivo, a fronte di una retribuzione di circa 20.000 euro, riscattare un anno di contributi potrebbe costare intorno ai 6.500 euro, come spiegato in questo approfondimento.
Come aumentare la pensione: ricongiunzione o cumulo dei contributi
Se non avete anni di contributi da riscattare, ma avete contributi versati in diverse gestioni previdenziali, potreste aumentare la vostra pensione con la ricongiunzione dei contributi.
Con questo strumento è possibile trasferire e riunire tutti i contributi versati in un’unica gestione, ottenendo in cambio una sola pensione, di importo più alto.
La ricongiunzione ha un costo che può essere quantificato nel 50% della differenza tra l’onere di ricongiunzione e l’ammontare dei contributi trasferiti, con interessi annui di circa il 4,5%. L’importo totale viene calcolato sulla base dei contributi da “spostare”, ma è comunque uno strumento piuttosto accessibile e vantaggioso per il lavoratore.
Altrimenti c’è il cumulo dei contributi, uno strumento gratuito, con il quale il lavoratore può riunire i contributi versati in casse differenti, in un’unica gestione.
Detta così sembrerebbe uguale alla ricongiunzione, e per certi versi lo è, ma la differenza è che il cumulo dei contributi prevede che ogni gestione paghi la propria quota indipendentemente e difficilmente chi adotta il cumulo dei contributi riceverà una pensione più alta del normale.
Come aumentare la pensione: contributi figurativi
Cosa succede quando il lavoratore non presta servizio, perché è in cassa integrazione ad esempio? In questo e in altri casi intervengono i contributi figurativi, che solitamente sono accreditati d’ufficio dall’INPS e in talune situazioni vengono accreditati tramite domanda.
I periodi coperti da contributi figurativi, utili ai fini del diritto e della misura della pensione sono:
- malattia e infortunio;
- maternità e congedi parentali;
- servizio militare;
- persecuzione;
- licenziamento politico;
- cassa integrazione;
- contratti di solidarietà;
- mobilità;
- funzioni pubbliche;
- disoccupazione ordinaria;
- tubercolosi.
Come aumentare la pensione: versando volontariamente contributi
Il nostro ordinamento consente anche di versare volontariamente anni di contributi.
Può usufruire di questo strumento chi si ritrova con meno anni di contributi previsti per accedere alla pensione.
In questo caso, il lavoratore si fa carico del costo previsto (piuttosto alto, come è possibile verificare in questo approfondimento) e aggiunge i contributi versati al montante contributivo, ottenendo la possibilità di accedere alla pensione o di migliorarne l’importo.
Per versare volontariamente anni di contributi è necessario ottenere l’autorizzazione dall’INPS, dopo aver maturato almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni prima della presentazione della domanda.
Come aumentare la pensione: pensione supplementare e complementare
Come aumentare la pensione? Con la pensione supplementare, ad esempio. Da non confondere con il supplemento di pensione, che sarebbe il reddito da lavoro cumulato al reddito della pensione.
La pensione supplementare interviene quando il lavoratore, che ha versato contributi in più casse, non ha abbastanza anni di contributi per ricevere la pensione.
Mentre la pensione complementare è un assegno che va a integrare la pensione ordinaria. Questo è possibile se il lavoratore ha versato contributi integrativi in un fondo privato o l’intero TFR a un fondo di previdenza complementare.
Come aumentare la pensione: maggiorazioni e detrazioni
Una pensione già erogata può essere migliorata grazie alle maggiorazioni previste dal nostro ordinamento.
Dall’integrazione al minimo, per le pensioni di importo inferiore a 571 euro (nel 2023) all’incremento al milione, fino al bonus tredicesima che viene erogato ai titolari di assegni molto bassi.
Ma è possibile avere diritto alle detrazioni fiscali che vanno ad alleggerire le tasse sulla pensione lorda e a migliorare l’importo netto.
Per controllare se avete diritto ad alcune detrazione, per moglie e figli a carico ad esempio, dovrete accedere al sito MyInps con una delle credenziali in vostro possesso. Quindi cliccando su “detrazioni fiscali, domanda e gestione” potrete verificare se avete diritto alle detrazioni e in che misura.

Come aumentare la pensione: Pensione di cittadinanza
La Pensione di cittadinanza è quel sussidio che spetta ai nuclei familiari composti interamente da persone con età pari o superiore ai 67 anni o ai nuclei familiari composti da una persona con età pari o superiore ai 67 anni e da altre persone affette da disabilità.
Per poter accedere alla Pensione di Cittadinanza, oltre al requisito anagrafico è necessario anche possedere:
- ISEE inferiore a 9.360,00€;
- reddito familiare, in cui è compresa la pensione eventualmente percepita, inferiore a 7.560€, oppure a 9.360,00€ qualora il nucleo familiare viva in affitto. Il limite aumenta per i nuclei numerosi, tramite l’applicazione del cosiddetto parametro di scala di equivalenza.
La Pensione di cittadinanza, dunque, spetta anche a chi riceve una pensione di importo basso, ad esempio sui 500 euro al mese. In questo caso, sarà possibile integrare l’assegno di circa 130 euro al mese, per 12 mesi (non è prevista la tredicesima).
Come aumentare la pensione: aumenti previsti nel 2023
In conclusione, vi ricordiamo che dal 1° gennaio 2023 gli importi delle pensioni sono stati rivalutati e aumentati del 7,3%, come da decreto legge.
Ecco la tabella con tutte le fasce di rivalutazione e un approfondimento per saperne di più:
IMPORTO PENSIONI | RIVALUTAZIONE |
Pensioni fino a 2100 euro lordi al mese | 100% |
Pensioni da 2101 euro a 2625 euro lordi al mese | 80% |
Pensioni da 2626 a 3150 euro lordi al mese | 55% |
Pensioni da 3151 a 4200 euro lordi al mese | 50% |
Pensioni da 4201 a 5250 euro lordi al mese | 40% |
Pensioni di importo superiore a 5250 euro lordi al mese | 35% |
Le pensioni minime sono state portate a 571 euro, per i titolari di età inferiore ai 75 anni, e a 597 euro a chi ha compiuto almeno 75 anni.
Però, mentre le pensioni fino a 2.100 euro lordi al mese sono state già rivalutate, per quelle di importo superiore a 2.100 euro lordi al mese ci sarà da attendere ancora un paio di mesi, poiché, come spiegato in questo approfondimento, neppure a febbraio sono previsti aumenti.
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