Come difenderti dalle società di recupero crediti

Scopri come difenderti dalle società di recupero crediti e come salvaguardare i tuoi diritti.

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5' di lettura

Oggi ti spiegheremo come difenderti dalle società di recupero crediti e come difendere i tuoi diritti in caso di abuso. Scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito.

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Come difenderti dalle società di recupero crediti: quali sono i tuoi diritti

Può capitare a tutti di non pagare in tempo una rata del finanziamento o una bolletta della luce, per una dimenticanza o perché si affronta un periodo economicamente complesso.

Qualsiasi sia il motivo, però, il nostro creditore potrà “vendere” il debito in questione a una società di recupero crediti che, da quel momento, cercherà di riavere questo denaro.

Nonostante la cifra sia giustamente dovuta, ci sono dei limiti di azione e dei diritti che il debitore ha e che bisogna conoscere perché, molto spesso, queste società commettono degli illeciti pur di riavere i soldi.

Ecco alcuni diritti che dovresti conoscere per scoprire come difenderti dalle società di recupero crediti:

  • il numero telefonico con il quale il creditore ti contatterà dovrà essere sempre visibile, non potrà chiamarti in anonimato;
  • l’operatore con il quale parlerai dovrà fornirti il suo nome e cognome, il nome della società per cui sta chiamando e non potrà vantarsi di titoli inesistenti, come, ad esempio, spacciarsi per un avvocato o un dipendente della banca o della finanziaria;
  • potrai essere chiamato solo in orari di lavoro ordinari e potrai ricevere una chiamata ogni due giorni, salvo urgenze particolari;
  • potrai essere chiamato solo alla tua residenza, salvo tue diverse indicazioni. Se si chiamano vicini o amici si commette un illecito;
  • il call center non è autorizzato a registrare la chiamata. Tu, invece, potrai registrarla per utilizzarla in eventuali querele;
  • l’operatore non potrà usare un linguaggio violento e aggressivo, se lo farà più volte, potrà essere denunciato per stalking;
  • la società di recupero dovrà tutelare la tua privacy;
  • unito al punto precedente, la società di recupero non potrà comunicare nessuna informazione sul mancato pagamento a soggetti diversi dall’interessato. Sempre per la stessa ragione, l’operatore non può rivelare il motivo della chiamata a familiari, parenti o amici;
  • se un esattore viene a casa tua, non ha nessun diritto ad entrare perché non è un pubblico ufficiale. Ricorda che non potrà neppure lasciare alcun avviso affisso alla porta in caso di irreperibilità.

Ricorda anche che la banca, o la finanziaria, sarà corresponsabile del comportamento della società di recupero crediti.

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Come difenderti dalle società di recupero crediti: le bugie più frequenti

Oltre ai tuoi diritti, devi sapere che le società di recupero crediti usano spesso delle bugie per intimorire il debitore e farsi ridare più in fretta il denaro dovuto.

Tra le menzogne più usate e che devi conoscere per sapere come difenderti dalle società di recupero crediti:

  • L’arrivo dell’ufficiale giudiziario: prima che ciò avvenga la società dovrà farti causa, tu dovrai continuare a non pagare per almeno 6/8 mesi, dovrai aver ricevuto una messa in mora da un legale, ricevere il decreto ingiuntivo, non fare opposizione nei 40 giorni successivi, ricevere la notifica dell’atto di precetto e successivamente avverrà la notifica del pignoramento. Questo iter può durare anche 2 anni.
  • La casa che viene messa all’asta perché c’è l’ipoteca: come hai letto nel punto precedente, prima di arrivare al pignoramento e quindi anche a far valere un’ipoteca, ci vuole un atto esecutivo ufficiale.
  • Verrai iscritto nella centrale rischi della banca d’Italia e al Crif: vero, ma se ci sono difficoltà economiche reali, i problemi sono ben altri. C’è poi da sapere che l’iscrizione può durare solo un tot di tempo.
  • Verrà l’esattore a prendere il denaro: come detto in precedenza, le società di recupero hanno dei dipendenti che possono cercare di ottenere un recupero del denaro al domicilio, ma questi soggetti non sono pubblici ufficiali e puoi non farli entrare nella tua proprietà.
  • Rischi il carcere: falso. Questo tipo di procedure sono amministrative, non c’è nessun illecito penale. Al massimo, come abbiamo letto, dopo un lungo iter potrebbe venire un ufficiale giudiziario.
  • Rischi il fallimento: ciò può avvenire solo con un’apposita procedura fallimentare, sempre preceduta dall’emissione di un decreto ingiuntivo o di una sentenza che attesti l’esistenza del debito. Il creditore potrebbe, in alternativa, dimostrare di essere in possesso di cambiali o assegni fatti dal debitore e non scaduti ancora.

Come difenderti dalle società di recupero crediti: altre informazioni utili

Prima di chiudere, vogliamo fornirti qualche altra informazione che potrebbe risultarti utile per sapere bene come difenderti dalle società di recupero crediti:

  • Non possono avere avvocati come dipendenti. A tal proposito, se hai fatto scrivere dal tuo avvocato alla banca, la società di recupero non può saperlo perché non ne ha il diritto.
  • L’azione di recupero esecutivo può essere avviata solo dal titolare del credito. In pratica la banca o la finanziaria dovrà dare il via alle azioni legali che, dopo tutto l’iter, potranno portare ad un recupero coatto, con eventuali pignoramenti e messe all’asta di immobili.

Ricorda, infine, che il pignoramento può essere effettuato direttamente in caso ci sia un contratto di mutuo, un assegno scoperto o una cambiale non pagata.

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