Come diventare nomadi digitali: chi sono e cosa fanno

Lavorare da casa mentre si è in vacanza o da qualsiasi altra parte del mondo. Le nuove tecnologie hanno aperto nuove frontiere del lavoro. Vediamo cosa sono e come si diventa nomadi digitali.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

8' di lettura

Nell’immaginario collettivo, diventare nomadi digitali significa avere un lavoro da sogno. Viaggiare il mondo con l’essenziale, armati di computer portatile e lavorare dai coffee shop o magari in spiaggia, sorseggiando un cocktail. La tecnologie creano nuove figure professionali. Vediamo come diventare nomadi digitali (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unicoLeggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Che cosa sono e come diventare nomadi digitali?

Diventare nomadi digitali non significa fare una scelta lavorativa, ma una vera e propria scelta di vita. Ora questa opzione è disponibile a molti, grazie a un trend che sta cambiando il nostro modo di concepire l’equilibrio tra carriera e vita privata.

Ma come diventare nomadi digitali? Iniziamo a vedere innanzitutto che cos’è un nomade digitale.

Ebbene, un nomade digitale è colui che, sfruttando le tecnologie offerte dal mondo digital, lavora a distanza per i propri clienti o per il proprio datore di lavoro, senza essere legato a sedi fisiche. Così facendo, può lavorare in remoto, stare sempre in viaggio, conducendo una vita, per l’appunto, nomade.

Per lavorare, i nomadi digitali si servono della connessione a Internet e ovviamente di dispositivi adatti per la propria attività, quali computer, smartphone, tablet, macchine fotografiche, software di videoconferenza e così via. In questo modo, possono rimanere in contatto con clienti, datori di lavoro ecc.

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Quanto guadagnano i nomadi digitali?

In generale, un nomade digitale può guadagnare dai 30.000 ai 100.000 euro all’anno, ma ci sono anche casi in cui si può arrivare fino a 200.000-300.000€. Inoltre, ci sono alcuni che guadagnano molto di più grazie alla capacità di creare un brand forte e riconosciuto sul mercato.

Di seguito un nostro approfondimento sugli stipendi in Italia.

Come diventare nomadi digitali: le competenze 

Quali sono le competenze che potrebbero consentirti di lavorare in remoto e, quindi, svolgere la tua attività professionale dove preferisci?

Beh, ce ne sono davvero tante potenzialmente spendibili nel mondo del lavoro: saper scrivere per il Web, magari essendo in grado di usare efficacemente la SEO (Search Engine Optimization); conoscere uno o più linguaggi di programmazione; essere in grado di realizzare e montare video; avere competenze in ambito commerciale o legale; saper utilizzare in modo professionale software di grafica e fotoritocco; saper suonare uno o più strumenti; conoscere una o più lingue straniere; insomma… una qualsiasi competenza che possa richiamare l’attenzione di potenziali clienti e datori di lavoro.

Ma non basta avere delle competenze negli ambiti sopraccitati: bisogna diventare tra i più bravi del proprio settore.

Il mercato è pieno di persone mediocri che sono in grado di svolgere con sufficienza determinati lavori: solo i migliori sono in grado di garantirsi una certa continuità nel proprio lavoro e compensi più elevati rispetto ai propri concorrenti (e questo discorso vale soprattutto per i cosiddetti _freelancer_, i professionisti “liberi”, che non sono assunti da un’azienda in particolare, ma che solitamente offrono le proprie prestazioni a più clienti e datori di lavoro).

Altri due aspetti che devi considerare per diventare nomade digitale, strettamente correlati tra loro, sono l’ammontare complessivo delle entrate e il luogo dal quale lavorare. In base ai compensi che ricevi per il tuo lavoro (o per i tuoi lavori, se ne svolgi più di uno), infatti, puoi determinare dove andare a vivere (magari dando un’occhiata anche alle statistiche riguardanti il costo della vita nell’area geografica di tuo interesse, sfruttando servizi quali Numbeo).

Potrebbe esserti utile anche analizzare le esperienze di alcun nomadi digitali — tra i vari ti cito Lost LeBlanc, MolaViajarHuman SafariDario Vignali, di cui puoi guardare i rispettivi canali YouTube che ti ho linkato — per determinare dov’è meglio vivere e fare nuove esperienze. Tra le mete più gettonate dai nomadi digitali, in quanto sono relativamente economiche e vantaggiose, ti cito la Thailandia, il Portogallo, la Spagna, il Sudamerica, l’India, l’Europa dell’Est e il Sud Italia (se, almeno inizialmente, vuoi rimanere in Italia).

Di seguito un approfondimento sul reddito massimo per non pagare le tasse.

Come diventare nomadi digitali: i migliori settori

Come diventare nomadi digitali? L’unico requisito per abbracciare uno stile di vita “nomade” è poter lavorare al 100% in remoto con notebook e telefono, per finanziare le proprie avventure.

In effetti, i lavori adatti allo scopo sono molto più numerosi di quanto ci si potrebbe aspettare.

Imprenditore ecommerce

Gli imprenditori di ecommerce sono spesso in grado di ritagliarsi la libertà necessaria per lavorare viaggiando. Per farlo, devono trovare il modo di delegare a terzi l’unico aspetto che può tenerli ancorati a una sede: la preparazione e spedizione degli ordini.

Alcuni superano l’ostacolo ricorrendo al dropshipping. Altri riescono a trovare un fornitore di fiducia che provveda direttamente alle spedizioni. Altri ancora, grazie alla loro creatività, vendono prodotti digitali che non richiedono la gestione di alcun inventario fisico.

Risolto questo aspetto, tutto il resto, dal marketing all’assistenza clienti, è perfettamente gestibile mentre si è in viaggio; sempre a patto di esternalizzare le attività man mano che l’impresa cresce, per riuscire a ritagliarsi del tempo libero.

Scrittore, proofreader, traduttore

Quasi ogni lavoro che abbia a che fare con le parole può essere svolto in remoto. Creazione di contenuti, revisione di libri, realizzazione di interviste, scrittura di pagine web sono tutte attività eseguibili a distanza.

Potete trovare un datore di lavoro che vi offra un’opportunità di lavoro a distanza; in alternativa, potete creare un’attività tutta vostra, come lavoratori autonomi o costituendo un’agenzia.

Sviluppatore o designer

Per i lavoratori in remoto, le offerte più diffuse sono quelle dedicate a sviluppatori o designer. Come developer o designer, si può anche pensare di creare i propri prodotti (come un’app) e trasformarli in una fonte di reddito.

Marketer

Quasi tutti gli strumenti di cui un marketer ha bisogno sono accessibili dal computer portatile. E poiché la maggior parte delle attività di marketing digitale sono misurabili, è facile per clienti e datori di lavoro mantenere sotto controllo l’operato dei propri venditori, anche quando lavorano dall’altra parte del mondo.

Servizio Clienti

Tra i primi lavori “a distanza” rientra senz’altro il servizio clienti, poiché si gestisce interamente via telefono, email o chat.

E le offerte non mancano, perché le aziende hanno bisogno di team internazionali per offrire un supporto 24/7.

E lavori che non vi aspettereste

Quelle che abbiamo elencato finora sono le classiche posizioni di lavoro a distanza. Ma sempre di più, le professioni abbracciano la tecnologia come modalità per interagire con clienti e pubblico, senza necessità di essere fisicamente in un certo luogo. Esistono persino nuove figure lavorative sviluppatesi in modo specifico per il lavoro a distanza; ad esempio, l’assistente virtuale a tempo pieno.

Come diventare nomadi digitali: uno stile di vita

Come diventare nomadi digitali? Il nomadismo digitale è un’opportunità entusiasmante, che si diffonderà sempre più con l’evolversi della tecnologia. Pian piano la gente smetterà di pensare che il lavoro debba essere necessariamente svolto da un ufficio.

Gli stessi cambiamenti che consentono di lavorare da casa, offrono agli appassionati di viaggi l’opportunità di guadagnarsi da vivere mentre esplorano il mondo, senza dover scegliere tra le due cose.

Amate viaggiare e per farlo non volete aspettare di andare in vacanza? Allora valutate l’opportunità di passare al lavoro in remoto, per fare dei viaggi non un semplice svago, ma qualcosa di più: il vostro stile di vita.

Come diventare nomadi digitali: nella foto in nomade digitale che lavora in spiaggia

Come diventare nomadi digitali: si può vivere come nomadi digitali in Italia?

Come diventare nomadi digitali? Il Governo italiano ha introdotto il Visto per Nomadi Digitali in un Decreto pubblicato il 27 gennaio 2022 e successivamente convertito in legge nel marzo 2022, a seguito di alcune modifiche apportate alla pubblicazione di gennaio. Questo decreto è noto come Decreto Sostegni ter e contiene una serie di misure di sostegno per le aziende colpite dalla pandemia di Covid-19.

L’articolo 6-quinquiens modifica il Decreto-legge 25 luglio 1998, n. 286 (TUI, Testo Unico Immigrazione), aggiungendo all’articolo 27 un nuovo comma denominato q-bis, rivolto ai nomadi digitali e ai lavoratori a distanza extracomunitari.

Per richiedere un visto per nomadi digitali, i viaggiatori devono:

  • essere cittadini extracomunitari, in quanto i cittadini dell’UE non sono tenuti a richiedere il visto;
  • rientrare nella categoria dei lavoratori altamente qualificati;
  • essere in grado di lavorare a distanza, grazie agli strumenti tecnologici;
  • lavorare come autonomi o per un’azienda con sede fuori dall’Italia.

Pertanto, si deduce che alcuni lavoratori non possono beneficiare di questo visto. È il caso, in particolare, dei lavoratori che devono svolgere le proprie mansioni presso la sede del datore di lavoro. Questi lavoratori possono, comunque, richiedere altri tipi di visti italiani.

Fonti e materiale di approfondimento

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