Come funziona l’Ape Sociale per le donne (2023)

Come funziona l'Ape Sociale per le donne? C'è qualche agevolazione a cui hanno diritto? Ne parliamo in questo approfondimento.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Come funziona l’Ape Sociale per le donne? C’è qualche agevolazione a loro riservata? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Come funziona l’Ape Sociale per le donne?

L’Ape Sociale è stata prorogata con l’ultima legge di bilancio almeno fino al 31 dicembre 2023, ma la misura è destinata a essere prolungata anche per il 2024.

L’anticipo pensionistico accompagna i lavoratori fino all’età per la pensione (67 anni). Per accedervi è necessario aver compiuto 63 anni e maturato un’anzianità contributiva dai 30 ai 36 anni, a seconda delle condizioni previste dalla normativa.

Ma come funziona l’Ape Sociale per le donne? Per le lavoratrici è prevista una riduzione dell’anzianità contributiva, ma solo se mamme.

Le donne appartenenti a una delle categorie a cui è riservata l’Ape Sociale (disoccupate, invalide al 74%, caregiver o lavoratrici impiegate in mansioni gravose) hanno diritto a 12 mesi di “sconto” sui contributi per ogni figlio, fino a un massimo di 24 mesi (2 anni, 2 figli).

Quindi, una donna con due o più figli, compiuti 63 anni, può accedere all’Ape Sociale con:

  • 28 anni di contributi (anziché 30) se è disoccupata, caregiver o invalida dal 74% a salire;
  • 30 anni di contributi (anziché 32) se lavoratrice edile, ceramista o conduttrice di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta;
  • 34 anni di contributi (anziché 36) se lavoratrice impiegata in mansioni gravose.  

Invece una donna con un solo figlio, compiuti 63 anni, può accedere all’Ape Sociale con:

  • 29 anni di contributi (anziché 30) se è disoccupata, caregiver o invalida dal 74% a salire;
  • 31 anni di contributi (anziché 32) se lavoratrice edile, ceramista o conduttrice di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta;
  • 35 anni di contributi (anziché 36) se lavoratrice impiegata in mansioni gravose.

Scopri la pagina dedicata all’Ape Sociale per conoscere altri diritti e agevolazioni.

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Come funziona l’Ape Sociale per le donne: requisiti per l’accesso

Abbiamo visto come funziona l’Ape Sociale per le donne e lo sconto contributivo a cui hanno diritto in presenza di uno o più figli.

Vediamo ora quali sono gli altri requisiti per accedere all’anticipo pensionistico:

  • essere iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (AGO), oppure alle forme sostitutive ed esclusive della stesse oppure alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi oppure alla Gestione separata (Legge numero 335 del 1995);
  • non aver raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia e non aver conseguito la pensione anticipata o altri trattamenti pensionistici (ad esempio, Quota 103);
  • essere disoccupato/a a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo oppure per dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale; oppure per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a patto che nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto il lavoratore abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Per accedere all’Ape Sociale occorrono almeno 30 anni di contributi;
  • assistere da almeno 6 mesi il coniuge o un parente fino al secondo grado con disabilità grave. Occorrono almeno 30 anni di anzianità contributiva;
  • avere subito una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, con almeno 30 anni di anzianità contributiva;
  • essere un lavoratore o una lavoratrice dipendente con almeno 36 anni di anzianità contributiva e svolgere un’attività gravosa per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di vita o per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di vita.

Come funziona l’Ape Sociale per le donne e quali sono le professioni ritenute gravose? Ecco l’elenco aggiornato con l’ultima legge di bilancio (2023):

  • Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate;
  • Tecnici della salute;
  • Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • Operatori della cura estetica;
  • Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;
  • Artigiani, operai specializzati, agricoltori;
  • Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • Conduttori di mulini e impastatrici;
  • Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • Portantini e professioni assimilate;
  • Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
  • Per gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito contributivo si riduce a 32 anni.
Come funziona l'Ape Sociale per le donne
Come funziona l’Ape Sociale per le donne: in foto una donna sorridente.

Come funziona l’Ape Sociale per le donne: domanda e importo

Procediamo con il nostro approfondimento su come funziona l’Ape Sociale per le donne. Per presentare domanda per l’Ape Sociale era necessario inviare la richiesta per il riconoscimento delle condizioni per l’accesso alla prestazione entro il 31 marzo 2023 (istanza tempestiva).

Chi non è riuscito a rientrare nelle tempistiche può presentare domanda entro il 15 luglio 2023 (istanza intermedia). Le domande pervenute oltre questa data ed entro il 30 novembre 2023 verranno prese in esame soltanto se sono disponibili le risorse finanziarie destinate all’Ape Sociale.

L’importo dell’Ape Sociale è pari all’importo della rata di pensione calcolata al momento dell’accesso all’anticipo pensionistico, ma non può superare i 1.500 euro lordi al mese, per 12 mensilità (non è prevista la tredicesima).

L’indennità non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito e con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale, oltre che con l’attività lavorativa.

Le eccezioni riguardano i redditi inferiori8.000 euro lordi annui, se ottenuti con un lavoro dipendente o parasubordinato, e non superiori a 4.800 euro lordi annui (lavoro autonomo).

Abbiamo visto come funziona l’Ape Sociale per le donne. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni:

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