In questo articolo troverete una guida pratica su come leggere la busta paga in modo corretto (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Come leggere la busta paga: di cosa parliamo?
- Come leggere la busta paga: composizione
- Come leggere la busta paga: prima parte
- Come leggere la busta paga: seconda parte
- Come leggere la busta paga: terza parte
- Come leggere la busta paga: le trattenute IRPEF
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Come leggere la busta paga: di cosa parliamo?
La busta paga è il documento che riporta i dettagli sulla retribuzione, sui rapporti che intercorrono tra il dipendente e il datore di lavoro e tra il lavoratore e lo Stato e gli enti previdenziali.
Attualmente, i dipendenti pubblici possono consultare la busta paga sul sito della Pubblica Amministrazione NoiPa e verificare se lo stipendio sia conforme con quanto stabilito dal contratto sottoscritto e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, in base al numero di ore lavorate, alle ferie maturate e ad altri aspetti.
Inoltre, è possibile verificare l’importo dei contributi previdenziali versati dal proprio datore di lavoro. Tanti buoni motivi per imparare a leggere correttamente una busta paga, senza rischiare di essere “fregati” da datori di lavoro senza scrupoli.
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Come leggere la busta paga: composizione
La busta paga si compone di tre parti:
- la prima parte contiene informazioni sul lavoratore o sulla lavoratrice;
- la seconda parte contiene informazioni sulla retribuzione percepita;
- la terza parte considera le trattenute fiscali (IRPEF), i contributi previdenziali e l’ammontare del TFR, il Trattamento di fine rapporto.
Come leggere la busta paga: prima parte
La prima parte, dunque, è quella relativa all’importo della retribuzione.
Può contenere anche informazioni sull’azienda e tutti i dati identificativi del lavoratore o della lavoratrice, come i dati anagrafici, la qualifica lavorativa e l’anzianità di servizio.
Sono tutte informazioni che consentono di calcolare correttamente l’importo dello stipendio.
Nell’intestazione presente nella prima parte della busta paga potete trovare:
- il mese di retribuzione;
- i dati dell’azienda (codice azienda, numero di posizione INAIL, numero di posizione INPS);
- dati del lavoratore
- dati anagrafici (cognome e nome, posizione INAIL e INPS, numero di matricola aziendale, data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL, qualifica, mansione, livello;
- retribuzione di fatto, scatti di anzianità, giorni ed ore effettivamente lavorate.
Nella prima parte della busta paga possiamo individuare le voci che compongono la retribuzione del lavoratore o della lavoratrice, come:
- paga base (o minimo tabellare): viene determinata dal Contratto Collettivo in base alla categoria, alla qualifica del lavoratore e agli scatti di anzianità. Questi sono aumenti periodici della retribuzione che vengono stabiliti dai Contratti Collettivi;
- contingenza: è un’indennità introdotta per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni. Dal 2001 è fissa;
- E.D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione): una somma mensile di 10,33 euro per 13 mensilità. È fissa per tutti i lavoratori privati, senza distinzione di qualifica o di contratto collettivo applicato.
Come leggere la busta paga: seconda parte
Nella seconda parte della busta paga si entra più nello specifico ed è possibile individuare l’ammontare della retribuzione mensile.
Possiamo trovare indicate diverse informazioni per ciò che concerne il calcolo dello stipendio, al lordo delle trattenute e dei contributi, come:
- ore ordinarie;
- ore straordinari;
- premi;
- indennità (retribuzione indiretta): giorni di ferie goduti, i permessi, le festività, la malattia, l’infortunio, la maternità.
In determinati mesi dell’anno, come dicembre o luglio, possono essere riportate delle mensilità aggiuntive, come la tredicesima o la quattordicesima. Oppure gli anticipi sul TFR, i premi di produttività e altre situazioni particolari.
Come leggere la busta paga: terza parte
Nella terza parte sono presenti tutte le voci che indicano l’ammontare dello stipendio netto del lavoratore o della lavoratrice dipendenti, come:
- i dati previdenziali (imponibile previdenziale e totale contributi).
- Per contributi previdenziali intendiamo quei contributi che il datore di lavoro è chiamato obbligatoriamente a versare all’INPS e all’INAIL, in modo tale da permettere al dipendente di garantirsi una pensione di vecchiaia o di invalidità, oppure i trattamenti economici in caso di malattia e di maternità, la Cassa Integrazione e mobilità e gli assegni familiari.
- Una quota di contributi è a carico del lavoratore ed è trattenuta in busta paga, in base al tipo di contratto sottoscritto.
- Dati fiscali: l’imponibile fiscale, l’imposta lorda IRPEF, l’imposta netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, totale trattenute IRPEF, addizionali IRPEF.
- il TFR (Trattamento di fine rapporto): distinguiamo tra il TFR lordo annuo, pari alla somma delle mensilità lorde maturate diviso per 13,5 dall’imponibile TFR, pari alla somma di tutte le quote maturate annualmente.
Il Trattamento di fine rapporto viene riconosciuto ed erogato al lavoratore o alla lavoratrice nel momento in cui è cessata l’attività lavorativa per licenziamento per giusta causa, per dimissioni o per la scadenza di un contratto a termine.
Il TFR è sottoposto a tassazione separata: quando viene erogato è soggetto a una ritenuta d’acconto del 20%. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a stabilire la tassazione definitiva del TFR sulla base dell’aliquota media di tassazione degli ultimi 2 anni.
L’ultima voce è lo stipendio netto, ovvero la somma di denaro che il lavoratore o la lavoratrice percepisce regolarmente.

Come leggere la busta paga: le trattenute IRPEF
Ai fini di una corretta lettura della busta paga è necessario saper leggere e comprendere le trattenute IRPEF che influiscono sull’ammontare della retribuzione.
Ricordiamo che l’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e si calcola su 4 scaglioni in base al reddito.
Dal 1° gennaio 2022 e per il 2023, gli scaglioni sono i seguenti:
- 23% – per i redditi fino a 15.000 euro;
- 25% – per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro;
- 35% – per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43% – per i redditi superiori a 50.001 euro.
Per calcolare l’importo netto di uno stipendio partendo da un importo lordo, bisogna prima di tutto individuare la parte di retribuzione su cui calcolare l’IRPEF, ovvero l’imponibile.
Una volta sottratta dall’importo lordo la quota di tasse da pagare, rimangono da calcolare le detrazioni di imposta, ad esempio per familiari a carico, per i figli (compresi i figli adottivi o affidatari) e di qualsiasi altra persona a carico, convivente, come indicato nell’articolo 433 del codice civile.
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