Home / Bonus e Incentivi » Bonus fiscali / Come restituire l’ex Bonus Renzi

Come restituire l’ex Bonus Renzi

Come restituire l'ex Bonus Renzi indebitamente percepito? Scopriamolo insieme in questo approfondimento.

6' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo come restituire l’ex Bonus Renzi e quando il lavoratore si trova in questa situazione (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Che cos’è l’ex Bonus Renzi 2023?

Nel 2023, l’ex Bonus Renzi ha preso il nome di trattamento integrativo o Bonus Irpef. Si tratta di un contributo erogato ai lavoratori dipendenti tramite la busta paga e viene anticipato dal sostituto d’imposta, che in genere è dal datore di lavoro.

L’importo massimo del Bonus Irpef è di 1.200 euro all’anno (100 euro al mese in busta paga), ma solo i lavoratori con un reddito massimo di 15.000 euro possono ricevere la cifra completa.

Il trattamento integrativo è previsto anche per coloro che hanno un reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro, ma l’importo viene ridotto progressivamente al crescere del reddito e si annulla completamente quando il reddito raggiunge i 28.000 euro.

Nel caso in cui il reddito si collochi tra 15.001 e 28.000 euro, tenendo conto dei redditi soggetti a cedolare secca e dell’effetto del reddito dell’abitazione principale, il trattamento integrativo sarà erogato solo se la somma delle detrazioni risulterà superiore all’imposta dovuta.

In questa circostanza, verrà applicato l’ex Bonus Renzi, ma l’importo sarà calcolato sulla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta annua lorda.

Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

Chi deve restituire l’ex Bonus Renzi nel 2023?

Poiché il Bonus Irpef viene calcolato sul reddito, se il reddito di un lavoratore nel corso dell’anno subisce variazioni, questo potrebbe essere tenuto a restituire l’importo del bonus che ha ricevuto in eccesso.

Scendendo più nello specifico queste sono le casistiche in cui si dovrà restituire l’ex Bonus Renzi:

  • nel caso in cui si riceva il bonus per redditi superiori a quelli effettivamente percepiti e per i quali è previsto il bonus stesso;
  • se il contribuente è incapiente, con un reddito complessivo inferiore a 8.174 euro, si applica il limite della no tax area;
  • nel caso di errori nella predisposizione della dichiarazione precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate tramite il modello 730.

Nel caso in cui si sia percepito il Bonus Irpef senza averne diritto è necessario restituirlo, vediamo perciò come fare.

Esempio di un lavoratore che deve restituire l’Ex Bonus Renzi

Per fare un esempio pratico, se un lavoratore ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 15.000 euro, il bonus viene applicato in forma piena in busta paga, con un aumento di 100 euro al mese.

Tuttavia, se questo lavoratore ha anche altri redditi oltre alla busta paga, ad esempio se ha un immobile in affitto con cedolare secca, in realtà non ha diritto al bonus per intero.

In sede di dichiarazione dei redditi perciò dovrà restituire l’importo avuto in eccesso e che non gli spettava.

Come restituire l’ex Bonus Renzi?

L’importo percepito e non spettante del trattamento integrativo viene restituito in fase di dichiarazione dei redditi, cioè quando si compila il modello 730 e si ottiene il quadro completo del reddito e delle detrazioni.

In pratica, nella dichiarazione dei redditi viene effettuato un conguaglio che tiene conto anche del trattamento integrativo percepito in relazione ai redditi e alle detrazioni.

Nel caso in cui preveda di dover restituire il Bonus Irpef, il lavoratore ha anche la possibilità di richiedere al proprio datore di lavoro, che agisce come sostituto di imposta, di non erogare il trattamento integrativo tramite la busta paga.

In pratica, per evitare la situazione in cui si potrebbe essere chiamati a restituire il trattamento integrativo in seguito, è possibile richiedere la rinuncia a tale beneficio.

Tuttavia, quando si parla di rinuncia al trattamento integrativo, ci sono attualmente delle limitazioni per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro. In questa fascia di reddito, non è possibile rinunciare esclusivamente al Bonus Irpef senza perdere anche le detrazioni fiscali.

Come si rinuncia al trattamento integrativo?

Come abbiamo detto i lavoratori che sanno di non aver diritto al trattamento integrativo, ad esempio perché hanno altre fonti di reddito rispetto a quella da lavoro dipendente, possono rinunciare al Bonus Irpef.

Per quanto riguarda i dipendenti privati il Bonus Irpef viene anticipato dal sostituto d’imposta, che è il datore di lavoro e a cui bisogna comunicare la volontà di rinunciare al trattamento integrativo. Per i dipendenti pubblici invece la richiesta va effettuata online con un’apposita procedura sul sito NoiPA.

La rinuncia al Bonus Irpef per i dipendenti pubblici

I dipendenti pubblici che ritengono di non soddisfare i requisiti per ottenere il trattamento integrativo, ad esempio perché hanno un reddito complessivo superiore a 15.000 euro e non sono idonei a detrazioni totali superiori all’imposta lorda, possono richiedere la non erogazione del bonus in busta paga.

Per fare ciò, è necessario comunicare la rinuncia utilizzando una procedura online sul sito NoiPA, dove è possibile accedere all’area riservata e autenticarsi con SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Come-restituire-lex-Bonus-Renzi-NoiPA
In foto, lo screen del portale NoiPA.

Per presentare la rinuncia, è necessario accedere al servizio Bonus Irpef nell’area riservata del portale e selezionare “gestione bonus fiscale“. A questo punto, si può procedere con la comunicazione della rinuncia al beneficio (o eventualmente revocare una rinuncia precedentemente scelta).

È importante ricordare che la comunicazione di rinuncia non esclude il diritto all’erogazione del bonus se risulta spettante durante la dichiarazione dei redditi.

Gli effetti della comunicazione, comunque, decorreranno dal primo cedolino stipendiale utile successivo alla comunicazione. Per le eventuali somme già percepite e non spettanti, verrà effettuato il recupero durante il conguaglio fiscale.

FAQ: Domande frequenti sull’ex Bonus Renzi

Ex Bonus Renzi 730: a chi spettano i 100 euro?

Dal 1° gennaio 2022 il trattamento integrativo in busta paga, o ex bonus Renzi, è destinato in misura piena ai redditi fino a 15.000 euro. Altrimenti si riduce rispetto all’importo, come spiegato nell’articolo dedicato.

Ex Bonus Renzi 2023 pensionati: possono riceverlo?

Sì, l’ex Bonus Renzi spetta ai pensionati percettori di prestazioni INPS se non ricevono altri trattamenti risarcitori o assistenziali come il Reddito di cittadinanza.

Ex Bonus Renzi 2023, qual è il limite di reddito?

I 28.000 euro rappresentano la soglia di reddito da non superare per percepire il trattamento integrativo.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti nell’ultima settimana:

Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news

Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:

  1. Telegram - Gruppo esclusivo

  2. WhatsApp - Gruppo base

Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram



Come funzionano i gruppi?
  1. Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti

  2. Niente spam o pubblicità

  3. Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo

  4. Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori

  5. Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie