Come scegliere il cappotto termico – Scegliere il cappotto termico edilizio ideale è indispensabile per un buon isolamento della propria casa. Scopri in questa guida come scegliere il cappotto termico perfetto, mantenendo la tua casa calda e confortevole. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Come scegliere il cappotto termico: perché scegliere di mettere un cappotto termico
- Come scegliere il cappotto termico: a cosa badare durante la scelta
- Come scegliere il cappotto termico: quali sono i migliori materiali
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Come scegliere il cappotto termico: perché scegliere di mettere un cappotto termico
Un cappotto termico, nell’ambito dell’edilizia e dell’architettura sostenibile, è un sistema di isolamento termico applicato alle pareti esterne degli edifici.
È una soluzione efficace per migliorare l’efficienza energetica di una struttura e ridurre i consumi di energia per il riscaldamento e il raffreddamento.
Di solito è costituito da uno strato di materiale isolante, come polistirene espanso o lana minerale, applicato sulla superficie esterna delle pareti dell’edificio.
Questo strato aggiuntivo di isolamento crea una barriera termica che impedisce la dispersione del calore verso l’esterno durante l’inverno e l’ingresso del calore esterno durante l’estate.
Quindi è utile sia d’estate che d’inverno.
I vantaggi di un cappotto termico sono molteplici.
Innanzitutto, migliora il comfort abitativo, mantenendo una temperatura più stabile all’interno dell’edificio. Ciò significa che si può godere di un ambiente più caldo in inverno e più fresco in estate senza dover ricorrere a sistemi di riscaldamento o raffreddamento eccessivi.
Inoltre riduce i consumi energetici dell’edificio, contribuendo così a un minore impatto ambientale e a una riduzione delle bollette. Con un cappotto termico adeguato, l’edificio richiede meno energia per il riscaldamento o il raffreddamento, consentendo un notevole risparmio economico nel lungo periodo.
Infine, il cappotto termico previene il degrado strutturale e il rischio di muffe o danni da umidità.
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Come scegliere il cappotto termico: a cosa badare durante la scelta
Il miglior materiale per un cappotto termico è determinato dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) stabiliti dal Decreto Ministeriale del 11/10/2017, che garantiscono la scelta di una soluzione progettuale e di un prodotto ecologicamente sostenibile.
Secondo queste linee guida, i materiali isolanti non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma soggetti a restrizioni normative, non devono contenere agenti espandenti che abbiano un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero e non devono essere prodotti utilizzando catalizzatori al piombo.
Decreto 11/11/2017: Per quanto riguarda i materiali a base di polistirene espandibile (EPS), devono contenere dal 10% al 60% di materiale riciclato e recuperato, a seconda della tecnologia di produzione adottata.
Rispettare questi requisiti è fondamentale per godere dell’Ecobonus o del Bonus ristrutturazione.
Ci sono anche altri fattori da considerare per scegliere un ottimo cappotto termico:
- La conducibilità termica, espressa tramite il valore lambda (λ), è un fattore essenziale. Minore è il valore lambda, maggiore è il potere isolante;
- La traspirazione è un altro fattore significativo. Un valore basso indica una maggiore capacità traspirante del materiale;
- La classe di reazione al fuoco è importantissimo, classificabile in sette categorie da F (la peggiore) ad A1 (la migliore);
- L’isolamento acustico è un altro aspetto da valutare, con valori che vanno da 0 (isolamento acustico nullo) a 1 (protezione dai suoni esterni).
- Durata nel tempo.
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Come scegliere il cappotto termico: quali sono i migliori materiali
Gli isolanti possono essere suddivisi in tre categorie principali:
ISOLANTI SINTETICI: Questi isolanti sono molto diffusi, economici e facili da installare. La loro durata varia dai 30 ai 50 anni. Alcuni esempi di isolanti sintetici sono la fibra di poliestere, il polistirene espanso, il poliuretano espanso e il polietilene espanso.
ISOLANTI VEGETALI: Questi isolanti sono completamente naturali, biodegradabili e riutilizzabili. Non tutti sono facili da installare, ad esempio la fibra di cellulosa che richiede una tecnica specifica chiamata insufflaggio. Alcuni esempi sono: fibra di legno, la fibra di legno mineralizzata, la fibra di cellulosa, la fibra di canapa, la fibra di lino e il sughero.
Il loro costo è più elevato degli isolanti sintetici.
ISOLANTI DI ORIGINE MINERALE: Anche questi isolanti sono completamente naturali, biodegradabili e riutilizzabili. Vengono estratti dalle rocce.
Sono resistenti alla formazione di muffe e non infiammabili, a differenza degli isolanti sintetici. Alcuni esempi sono la lana di vetro, la lana di roccia, l’argilla espansa, la perlite espansa, la vermiculite espansa e i feltri.
Anche in questo caso il costo è più elevato rispetto agli isolanti sintetici.
Per calcolare lo spessore del pannello isolante in EPS per il cappotto termico devi considerare la trasmittanza termica richiesta per ottenere le detrazioni fiscali.
Dividi lo spessore del pannello per la conducibilità termica dell’EPS (0,031 W/mK) e somma la resistenza termica altrimenti presente. Applicando l’operazione 1/R, ottieni la trasmittanza termica.
In una zona climatica “E” su una parete non isolata, dovrai considerare uno spessore minimo di 10 cm per il pannello isolante.
Abbiamo parlato di come scegliere il cappotto termico, a cosa badare e quali materiali vagliare.
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