Come scoprire dallo scontrino cosa c’è nella raccomandata o nell’atto giudiziario che dovrete ritirare alla posta.
Sarà accaduto a tutti voi di aprire la cassetta delle lettere e trovare quel lungo scontrino che vi invita a recarvi nella sede dell’ufficio postale per ritirare la raccomandata (o peggio, l’atto giudiziario): quasi mai è una buona notizia e proprio per questo quel pezzo di carta ci provoca una certa apprensione.
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Potrebbero essere l’annuncio di multe, importi da pagare, comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate.
Come scoprire dallo scontrino cosa c’è nella raccomandata: il codice
È possibile comunque conoscere anche prima il contenuto di quella raccomandata. Solo leggendo con attenzione la ricevuta lasciata dal postino. E veniamo al dunque: come scoprire dallo scontrino cosa c’è nella raccomandata.
Come? Grazie al codice univoco segnato sull’avviso di giacenza.
Se con il codice avete capito che si tratta di un atto giudiziario, una multa o una cartella esattoriale, andate comunque a ritirarla. Non serve a nulla far finta di niente. La raccomandata non ritirata viene ritenuta notificata.
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Come scoprire dallo scontrino cosa c’è nella raccomandata: i numeri da ricordare
E vediamolo questo codice univoco. È formato da numeri e barre, inserito nella parte centrale dello scontrino.
Le prime 3 cifre sono le più importanti: definiscono il documento che dovrete ritirare nell’ufficio postale.
I codici più comuni sono questi:
12, 13, 14 e 15 o 151, 152, 1513 e 1514: in questo caso tirate un sospiro di sollievo, si tratta di una raccomandata semplice inviata da un mittente privato. In genere non è una cattiva notizia;
63, 65, 630 e 650: con questi codici iniziali si segnala la raccomandata che contiene notizie relative alla pensione. Dalle visite di controllo, alle diffide, alle notifiche;
75, 76,77,78 e 79: questi codici sono invece utilizzati per indicare multe per violazione al codice della strada, atti giudiziari (come i pignoramenti), ma anche comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. In poche parole: non sono buone notizie;
608 e 609: si tratta in questo caso di comunicazioni della Pubblica Amministrazione. In genere non sono rogne;
612, 614, 693: quasi sempre sono comunicazioni inviate da una banca;
613, 615: questi due codici non sono forieri di buone notizie. Annunciano una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate per notifiche per sanzioni o imposte non pagate. Se vi va bene potrebbe essere un documento inviato dall’Inps. Incrociate le dita.
616: anche in questo caso potrebbe essere un sollecito di pagamento, l’avviso per il mancato versamento di una tassa o una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Anche questo codice non lascia presagire nulla di buono.
648, 649, 669: questi 3 codici in genere vengono usati per inviare carte di credito o bancomat. Ma c’è sempre la possibilità che si tratti di una richiesta di pagamento dell’Agenzia delle Entrate.
665: questo codice segnala invece la comunicazione di una compagnia assicurativa per un incidente stradale. Può anche essere usato dalla banca per qualche comunicazione (la carta di credito), dall’Inps o, meno frequentemente, dall’Agenzia delle Entrate.
668: questo codice vi annuncia qualche problema con la giustizia. In genere sono “portatrici” di avvisi di garanzia, mandati di comparizione, citazioni, multe.
670, 671 e 689: in questo caso poco da fare, è una cartella esattoriale.

Come scoprire dallo scontrino cosa c’è nella raccomandata: notifica dopo 10 giorni
Vi ricordiamo che non ritirare una raccomandata (dopo che avete letto il codice…) non è una scelta vincente. La notifica risulta automatica dopo 10 giorni di deposito nell’ufficio postale. Risulta per la legge come il postino avesse consegnato l’atto nelle mani di chi doveva riceverlo.
In particolare se la raccomandata risulta inviata e notificata al domicilio di residenza del destinatario.
Al destinatario della raccomandata (o atto) resta una sola chance: quella di dimostrare di essere stato nella oggettiva impossibilità di avere notizie di quella notifica. Magari perché era all’estero o ricoverato da molto tempo in ospedale.