Come si calcola l’invalidità INAIL? A cosa ho diritto in base alla percentuale di invalidità riconosciuta? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come si calcola l’invalidità INAIL
Molti ci chiedono come si calcola l’invalidità INAIL, visto che la metodologia applicata è completamente differente da quella adottata dall’INPS.
Ebbene: il calcolo l’invalidità INAIL, che può dare diritto a diverse prestazioni economiche, dipende da due fattori:
- la componente biologica, che dipende dalla percentuale di invalidità;
- la componente patrimoniale, ovvero il reddito percepito fino al momento in cui è stata accertata l’invalidità.
Quindi: la componente biologica viene misurata su una scala di valori che parte da:
- 1.161 euro l’anno netti per un danno del 16 per cento;
- a 16.500 euro l’anno netti per un danno del 100 per cento.
Bisogna poi aggiungere la componente patrimoniale, anche in questo caso c’è un minimo e un massimo, che oscilla tra 14.600 euro a 27.200 euro.
Come si ottiene l’importo della rendita INAIL
L’importo della rendita INAIL si ottiene sommando la componente biologica e patrimoniale.
Esempio: Un operaio dipendente con un reddito annuo di 16.000 euro e un’invalidità del 100% avrà una componente biologica di 16.500 euro e una componente patrimoniale di 16.000 euro.
La rendita INAIL è la somma di queste due cifre, risultando in una rendita annua di 32.550 euro.
In breve, la rendita INAIL è calcolata considerando il reddito, la percentuale di invalidità e due componenti: biologica e patrimoniale.
Ma perché la componente patrimoniale oltre a quella biologica?
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Perché la componente patrimoniale
Le nuove regole INAIL stabiliscono che se il danno biologico supera il 15%, si presume che il lavoratore subirà conseguenze sulla sua capacità di guadagnare in futuro. Questo cambiamento è stato introdotto per tutelare i lavoratori.
È stato quindi definito un sistema di compensazione per i danni permanenti compresi tra il 16% e il 100% di invalidità.
Questo sistema si basa sul reddito effettivamente percepito dal lavoratore nell’anno precedente all’incidente o all’insorgenza della malattia professionale.
Tuttavia, il calcolo del danno patrimoniale non utilizza l’intero reddito come base. Invece, si applicano specifici coefficienti legati alla gravità del danno subito.
Ci sono quattro gradi di menomazione (A, B, C e D) e sette coefficienti moltiplicativi, che diminuiscono all’aumentare della percentuale di invalidità.
Per le menomazioni di grado “D” superiori all’86%, il reddito è considerato per intero (coefficiente = 1).
Come viene classificato il danno patrimoniale
Ecco come viene classificato il danno patrimoniale:
- Grado “A”: La menomazione non compromette gravemente né l’attività svolta né quelle della categoria di appartenenza.
- Grado “B”: La menomazione compromette gravemente o impedisce l’attività svolta, ma consente altre attività della stessa categoria, con il supporto di interventi e servizi.
- Grado “C”: La menomazione consente solo attività lavorative diverse da quelle svolte precedentemente, ma compatibili con le residue capacità psicofisiche e con l’assistenza.
- Grado “D”: La menomazione impedisce qualsiasi attività lavorativa o permette il reimpiego solo in attività che richiedono assistenza costante.
Ecco i coefficienti di riduzione in base alla percentuale di invalidità riconosciuta:
Grado | Dal | Al | Coefficiente |
“A” | 16% | 20% | 0,4 |
“A” | 21% | 25% | 0,5 |
“B” | 26% | 35% | 0,6 |
“B” | 36% | 50% | 0,7 |
“C” | 51% | 70% | 0,8 |
“C” | 71% | 85% | 0,9 |
“D” | 86% | 100% | 1 |
Queste nuove norme mirano a garantire una giusta compensazione ai lavoratori in caso di danni biologici significativi, assicurando una maggiore tutela dei loro diritti.
Tutte le prestazioni erogate dall’INAIL: vediamo quali sono e come si differenziano dalle misure INPS. Le tipologie, le prestazioni gli obiettivi e la tutela dell’integrità psicofisica del lavoratore. I tipi di rendita.
A cosa si ha diritto in base alla percentuale di invalidità
La Legge n. 144/1999 e il decreto legislativo n. 38/2000 hanno cambiato le regole per il risarcimento in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale.
Ora, l’INAIL deve pagare un risarcimento anche se il lavoratore ha un danno permanente all’integrità del corpo o della mente, anche se questo danno non causa problemi finanziari.
Prima di queste leggi, non c’era nessun risarcimento se l’invalidità era meno del 11%, e sopra questa soglia veniva pagato solo se il danno fisico impediva al lavoratore di svolgere il suo lavoro.
Il decreto legislativo attuale, nell’Art. 13, stabilisce vari tipi di risarcimento in base al grado di invalidità del lavoratore:
- se il danno è inferiore al 6%, non verrà fornito alcun indennizzo (è come una franchigia);
- se il danno si trova tra il 6% e il 15%, l’indennizzo per il danno biologico sarà dato al lavoratore come una somma in denaro una tantum, simile a quanto avviene per il risarcimento del danno biologico in caso di incidenti stradali. Inoltre, questa somma può essere aumentata se il danno peggiora, ma questa possibilità è concessa solo una volta;
- per i danni che vanno dal 16% al 100%, l’indennizzo verrà fornito come una rendita mensile a vita. Questa rendita può essere modificata tramite revisioni periodiche, se necessario.
Invalidità INPS e rendita INAIL: quali sono le differenze, le percentuali che danno diritto a prestazioni economiche. Come funziona il calcolo della riduzione di capacità di lavoro, come vengono determinate la rendita INAIL e le misure erogate dall’INPS.
Il risarcimento in capitale
Per il risarcimento del danno biologico “in capitale,” vengono usate tabelle speciali che considerano il grado di invalidità (dal 6% al 15%) e l’età del danneggiato.
In passato, queste tabelle tenevano conto anche del genere, con risarcimenti più alti per le donne a causa della loro aspettativa di vita maggiore rispetto agli uomini.
Il processo di calcolo inizia con un valore di base, che aumenta quanto più grave è il danno subito.
Questo valore diminuisce man mano che l’età del danneggiato aumenta. In parole semplici, un lavoratore più giovane con la stessa percentuale di invalidità riceve un risarcimento “in capitale” più alto rispetto a un lavoratore più anziano.
Dal 2019, il risarcimento INAIL “in capitale” non è più influenzato dal genere (uomo o donna).
Per quanto riguarda l’età utilizzata nel calcolo, la legge stabilisce che si deve considerare l’età dell’assicurato al momento in cui guarisce clinicamente, ovvero quando il periodo di inabilità temporanea assoluta termina.
Se non c’è un periodo di inabilità temporanea assoluta, come nel caso di alcune malattie professionali, si utilizza l’età dell’assicurato al momento in cui l’INAIL riceve la denuncia di malattia.
Ricapitolando:
- il risarcimento del danno biologico “in capitale” si basa su tabelle considerando grado di invalidità e età;
- prima si teneva conto anche del genere, ora no;
- il risarcimento è più alto per danni più gravi e per persone più giovani;
- l’età di riferimento è quella al momento della guarigione clinica o, in assenza di questa, al momento della denuncia di malattia all’INAIL.
Cos’è e come si calcola l’invalidità temporanea? Chi può stabilire il tipo di risarcimento e quanto si incassa per ogni giorno di lavoro perso a causa di incidente? Ne parliamo in questo articolo.
La rendita vitalizia
In caso di un danno biologico permanente al 16%, l’INAIL offre due opzioni di risarcimento: un pagamento unico chiamato “rendita vitalizia” o una somma iniziale.
La rendita INAIL è un pagamento mensile che continua per tutta la vita. Non importa l’età o il sesso della persona danneggiata: tutti ricevono la stessa quantità di denaro, che aumenta con l’incremento della gravità del danno.
È importante notare che questa rendita non è considerata come un salario e quindi non è soggetta all’Irpef, il che significa che non è tassata.
Ricapitolando:
- danno biologico permanente al 16%;
- due opzioni: indennizzo vitalizio mensile o pagamento unico;
- l’indennizzo vitalizio è uguale per tutti, cresce con l’incremento del danno;
- non soggetto a tassazione (Irpef).
Le rendite INAIL sono state aggiornate di recente, ora con due circolari l’istituto annuncia che gli aumenti scatteranno a novembre 2023 per le rendite e a dicembre per il danno biologico. Per quelle date saranno erogati anche gli arretrati, che partono da luglio 2023.
Quota integrativa INAIL
L’articolo 77 del Testo Unico del 1965, ancora in vigore, prevede il riconoscimento di una quota extra per il coniuge e i figli dell’infortunato, entro certi limiti di età.
Questa quota non dipende dalla data del matrimonio o dalla nascita dei figli, anche se avvengono dopo l’infortunio.
Il comma 10 dell’articolo 13 del D.lgs. n. 38/2000 limita l’uso di questa quota al solo risarcimento del danno finanziario, come specificato nella circolare n. 57/2000 dell’INAIL.
Queste quote sono destinate a coprire un danno economico e non possono essere usate per il danno fisico.
La quota per il danno finanziario aumenta del 5% per diverse categorie:
- il coniuge;
- ciascun figlio fino a 18 anni;
- ciascun figlio fino a 21 anni se è uno studente di scuola superiore e dipende economicamente;
- ciascun figlio fino a 26 anni se è uno studente universitario e dipende economicamente;
- ciascun figlio inabile senza limiti di età, fintanto che persiste l’inabilità, anche se si è manifestata dopo l’infortunio del lavoratore.
Per determinare se un figlio è “a carico,” si considera il reddito limite per ricevere gli “assegni familiari” dall’INPS.
In caso di separazione o divorzio, l’infortunato ha diritto alla quota integrativa solo se ci sono obblighi economici verso l’ex coniuge sotto forma di assegno di mantenimento.
Scopri quali sono stati gli incrementi che hanno interessato le tabelle delle rendite INAIL aggiornate fino al 2024 relative alle prestazioni di assistenza.
Il danno differenziale
Il danno differenziale è quando c’è una differenza tra il danno permanente che l’INAIL riconosce e il danno extra che un lavoratore può ottenere secondo le leggi civili. Questo può includere danni da lesioni permanenti minori o danni non legati ai soldi.
Per quanto riguarda l’INAIL, l’indennizzo è automatico, ma per ottenere il danno differenziale, il lavoratore deve fare causa al datore di lavoro o a terzi responsabili.
Questo vale solo per la parte del danno che supera ciò che l’INAIL ha già pagato, come previsto dall’articolo 10, commi 6 e 7, del DPR n. 1124/1965.
Le tipologie di indennizzo dell’INAIL influenzano come calcoliamo il danno differenziale:
- se l’invalidità permanente è inferiore al 6%, l’INAIL non paga nulla, quindi il lavoratore può chiedere il risarcimento completo in base alle leggi civili;
- per invalidità tra il 6% e il 15%, l’INAIL paga una somma una tantum. Il danno differenziale si calcola sottraendo questa somma dal risarcimento civile;
- per invalidità superiore al 15%, il calcolo del danno differenziale è più complicato perché si tratta di una rendita vitale. La differenza si calcola sulla base di quanto il lavoratore presumibilmente riceverà nel corso della sua vita. Questo calcolo è complicato e si usano tabelle specifiche (art. 39, DPR n. 1124/1965) fornite dall’IINAIL insieme al Ministero del Lavoro e aggiornate ogni 5 anni, come quelle del DM del 01/04/2008.

Rendite e indennizzi INAIL: la tabella riassuntiva
Eccoti una tabella che riassume quali sono le rendite e gli indennizzi INAIL in base alla percentuale di invalidità calcolata e attribuita:
Prestazione INAIL | Requisiti/Caratteristiche |
Nessun indennizzo | Danno inferiore al 6%. |
Indennizzo una tantum | Danno tra il 6% e il 15%. Somma erogata una sola volta, similmente al risarcimento del danno biologico in incidenti stradali. Può essere aumentata una sola volta se il danno peggiora. |
Rendita mensile a vita | Danno tra il 16% e il 100%. Rendita soggetta a revisioni periodiche. |
Risarcimento “in capitale” | Basato su tabelle che considerano grado di invalidità (6%-15%) e età. Non influenzato dal genere dal 2019. Il valore base varia in base alla gravità del danno e diminuisce con l’età. Età di riferimento determinata in base alla guarigione clinica o, in assenza, alla denuncia di malattia all’INAIL. |
Rendita vitalizia | Disponibile in caso di danno biologico permanente al 16%. Può essere una rendita vitalizia mensile o un pagamento unico. Non tassata (Irpef). Cresce con la gravità del danno. |
Quota integrativa | Quota extra per coniuge e figli entro certi limiti di età. Aumenta del 5% per coniuge, figli fino a vari limiti di età (18 anni, 21 anni se studente, 26 se studente universitario, figlio inabile a qualsiasi età). |
Danno differenziale | Differenza tra risarcimento INAIL e risarcimento leggi civili. Il calcolo varia in base al grado di invalidità: |
Rivalutazioni di rendite e indennizzi
Il valore del “punto base” per il calcolo dei risarcimenti per danni fisici e le rendite vitalizie non sono attualmente adeguati regolarmente all’inflazione secondo l’Istat. Alcuni decreti sono stati emessi occasionalmente per aggiornare gli importi.
Dal 2000, sono stati emessi solo due decreti ministeriali per l’aggiornamento:
- nel 2009, è stato riconosciuto un aumento straordinario dell’8,68%.
- nel 2014, un aumento del 7,57% delle indennità Inail è stato stabilito, aggiunto all’8,68% precedentemente stabilito;
A differenza dei danni fisici, i risarcimenti per danni patrimoniali legati alla retribuzione vengono rivalutati annualmente secondo la variazione dei prezzi al consumo rilevata dall’Istat. Questo è stabilito dal Decreto Legge 38/2000.
In sintesi, ci sono due approcci diversi per l’aggiornamento dei risarcimenti INAIL:
- i danni fisici vengono aggiornati occasionalmente tramite decreti ministeriali;
- i danni patrimoniali vengono aggiornati annualmente in base a una legge specifica, implementata tramite decreti ministeriali recepiti da circolari INAIL.
FAQ (domande e risposte)
Cosa succede se non viene riconosciuto l’infortunio INAIL?
Se l’INAIL non riconosce l’infortunio, è importante innanzitutto capire la ragione di tale decisione. Potrebbe essere dovuto a documentazione incompleta o a una valutazione errata dell’evento. In questo caso, è possibile presentare ricorso all’INAIL per ottenere una revisione della decisione. È fondamentale assicurarsi di avere tutti i documenti e le prove necessarie per supportare la richiesta di riconoscimento dell’infortunio.
In quali casi posso presentare ricorso all’INAIL?
È possibile presentare ricorso all’INAIL in diversi casi, tra cui:
- se l’INAIL rifiuta il riconoscimento di un infortunio o di una malattia professionale;
- se si è in disaccordo con l’importo dell’indennizzo proposto dall’INAIL;
- se si ritengono erronee le valutazioni mediche effettuate dall’INAIL;
- se si verificano controversie riguardo alla natura dell’infortunio o alla sua causa.
Quanto tempo si può stare in infortunio sul lavoro?
La durata dell’infortunio sul lavoro può variare in base alla gravità dell’evento e alle prescrizioni mediche. L’INAIL copre sia gli infortuni temporanei che quelli permanenti. Nel caso di infortuni temporanei, il periodo di inabilità viene determinato dal medico curante e può variare da caso a caso. L’importante è seguire le istruzioni del medico e sottoporsi a visite di controllo regolari per valutare il recupero.
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