Commissioni Bancomat, è stato bocciato l’aumento delle commissioni per il prelievo del contante. Un incremento che sarebbe costato ai cittadini di 1,5 euro per ogni operazione (molto più del Pos ai commercianti). (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Commissioni Bancomat: il corto circuito del contante
- Commissioni Bancomat: cosa ha detto l’Antitrust
- Commissioni Bancomat: com’è ora
- Commissioni Bancomat: come avrebbero voluto cambiarlo
- Commissioni Bancomat: chi sarebbe stato danneggiato
- Commissioni Bancomat: il numero di sportelli
- Commissioni Bancomat: le vere ragioni
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A rimandare al mittente la proposta di Bancomat spa è stata l’Antitrust. Il Garante ha detto no alla riforma che prevede una nuova forma di introito per chi gestisce gli sportelli Atm del circuito Bancomat perché l’innovazione «configurerebbe una restrizione della concorrenza a danno dei consumatori».
La frase è contenuta nella comunicazione che è stata inviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’istruttoria sulla proposta di modifica presentata dal Consorzio Bancomat è durata diversi mesi.
Sull’argomento puoi leggere un post che analizza quali sono state le migliori banche online nel 2022; c’è anche un articolo che ti indica quali sono le banche che fanno il consolidamento dei debiti; e infine un approfondimento che spiega quali sono le banche che offrono mutui al 100% per la prima casa.
Commissioni Bancomat: il corto circuito del contante
Chiariamo che l’Autorità è intervenuta sulle commissioni medie che paghiamo agli sportelli automatici ogni volta che si effettua un prelievo. Non sono quindi le commissioni che pagano i commercianti quando si paga con una carta di credito o il bancomat, che è uno degli argomenti principali di discussione in questi giorni.
Le commissioni continueranno a essere pagate, ma non come avrebbe voluto Bancomat (sarebbe stata una stangata per i clienti). L’aumento avrebbe avuto un effetto anche sulle politiche che sta adottando il governo con la manovra di bilancio. Ci spieghiamo: se l’esecutivo Meloni intende far crescere la circolazione del contante, è inevitabile anche un maggior numero di prelievi al bancomat. Gli eventuali aumenti delle commissioni sarebbero pesati tutti sulle spalle dei consumatori. Un corto circuito dalle prevedibili conseguenze.
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Commissioni Bancomat: cosa ha detto l’Antitrust
L’Autorità ha comunicato in una nota che «il nuovo progetto configura una restrizione della concorrenza in quanto stabilisce una serie di regole comuni che determinano effetti di natura anticoncorrenziale».
- Queste sono le regole che avrebbero dovuto essere imposte da Bancomat: l’aumento significativo delle commissioni medie di prelievo in circolarità per gli utenti da parte delle banche aderenti;
- la creazione di ostacoli per la concorrenza tra banche nell’erogazione dei servizi alla clientela, dal momento che per queste verrà meno la possibilità di influire su una variabile concorrenziale (vale a dire la possibilità di determinare la commissione di prelevamento in circolarità e la possibilità di non farla pagare al cliente);
- l’aumento degli incentivi a colludere per le banche aderenti.
Commissioni Bancomat: com’è ora
Ma cerchiamo di spiegarci meglio. Con il sistema attuale (e che al momento non sarà modificato), la banca che ha emesso la carta utilizzata versa per il prelievo una commissione interbancaria all’istituto che è titolare dello sportello dove avviene il prelievo e può chiedere al cliente un’altra commissione.
Ok, questo lo sapete. Il prelievo non è gratis, ma se lo fate presso la vostra stessa banca non costa nulla.
Commissioni Bancomat: come avrebbero voluto cambiarlo
Il progetto presentato da Bancomat spa, prevede invece che presso la banca dove si effettua il prelievo il titolare della carta deve pagare direttamente una commissione.
Il che significa, per essere chiari: che per le operazioni presso le banche dove non si è clienti il titolare della carta deve pagare una commissione fino a 1,5 euro. Un salasso. Per chi fa cinquanta prelievi in un anno significa una spesa aggiuntiva di 75 euro. Ribadiamo: solo per prendere i vostri soldi.
Commissioni Bancomat: chi sarebbe stato danneggiato
Certo, direte: basta dunque non prelevare da un istituto di credito diverso da quello che ha emesso la carta è non si viene penalizzati. È vero, ma il numero di sportelli automatici sta diminuendo drasticamente in Italia. Molti clienti per prelevare dalla cassa automatica della propria banca devono percorrere chilometri o andare in un’altra città. Ma non solo: ci sono ormai tanti cittadini che hanno aperto conti presso banche online che non hanno sportelli fisici (qui è scattato il problema di concorrenza).
Commissioni Bancomat: il numero di sportelli
Qual era la ragione che ha spinto Bancomat a fare questa proposta? Certo, la prima cosa che viene in mente è ovvia: aumentare gli introiti. Ufficialmente però la ragione era un’altra: il numero degli sportelli Atm sarebbe in drastica diminuzione nel Paese perché l’attuale livello di remunerazione (le commissioni che il cliente deve versare alle banche) non sarebbe adeguato.
L’Antitrust ha fatto a pezzi questa motivazione. Vi diciamo subito perché, ma prima è opportuno ricordare che Bancomat spa non è una società altra rispetto agli istituti di credito. Ci sono infatti 125 azionisti. Per intenderci: 125 banche. Il che significa che dietro Bancomat spa ci sono gli istituti finanziari.
Ok, torniamo al punto, perché l’Antitrust ha rigettato le motivazioni che avrebbero dovuto portare a un drastico aumento delle commissioni, tutte a carico dei clienti?
Le ragioni sono tre:
- non esiste una correlazione diretta tra la riduzione del numero di sportelli automatici e il modello di remunerazione;
- l’evoluzione del mercato ha portato a un aumento dei pagamenti digitali e quindi alla diminuzione dell’uso dei bancomat;
- il numero degli sportelli si è ridotto per scelta delle stesse banche che hanno razionalizzato la rete e deciso di chiudere molte sedi.

Commissioni Bancomat: le vere ragioni
E infatti, ha aggiunto nella nota l’Antitrust «in zone ad alta densità di prelievi, come quelle turistiche o fortemente commerciali, un numero troppo elevato di sportelli può risultare non efficiente. Si tratta di una circostanza che trova riscontro nei dati acquisiti secondo cui – a fronte di una contrazione della rete (tra il 2015 e il 2021 il numero degli sportelli è sceso del 28,4% e quello degli Atm del 13,9%) – si è registrata una crescita degli Atm per ciascuno sportello, che comporta un aumento di Atm per filiale: nel periodo 2015-2021 il numero medio di Atm per sportello è salito da 1,44 a 1,73 con un incremento di oltre il 20% (dati Banca d’Italia)».
In pratica: la rete degli sportelli è diminuita (molte zone sono scoperte), ma sono state aggiunte altre casse automatiche nelle sedi che sono rimaste aperte. Il che significa che il vecchio modello di remunerazione era ancora conveniente. Si è tentato solo di speculare, e ancora una volta, sul cliente. Questa volta è andata male.
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