Concorsi con il Recovery Plan: come cambiano

Come cambiano i concorsi con il Recovery Plan. Ecco tutte le novità sul piano di semplificazione promosso dal governo Draghi.

2' di lettura

Come cambiano i concorsi con il Recovery Plan. Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si apre alla semplificazione del reclutamento del personale scolastico. Cosa cambia. Scopriamolo in questo articolo.

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    Come cambiano i concorsi con il Recovery Plan

    Il reclutamento del personale scolastico potrebbe essere radicalmente ripensato e modificato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano.

    Lo ha spiegato Orizzonte Scuola. Il governo guidato dal presidente del consiglio, Mario Draghi, dovrebbe varare il piano: “la missione Istruzione e ricerca assorbirà 31,9 miliardi (il 17% delle risorse totali), mentre all’inclusione e alla coesione andranno 19,1 miliardi”.

    Ma cosa cambia per i concorsi pubblici?

    Già il recente decreto varato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha promosso l’eliminazione delle prove preselettive dai concorsi pubblici per operare una repentina velocizzazione delle procedure di selezione.

    La fase preselettiva della selezione dei candidati viene, di fatto, sostituita da una valutazione titoli sia culturali che di servizio.

    Come cambiano i concorsi con il Recovery Plan per la scuola

    Anche per la scuola si potrebbe conservare questo modello. Il reclutamento docenti potrebbe cambiare lungo queste linee:

    • selezione per titoli culturali e di servizio
    • prova unica svolta al computer

    Sulla base di questi due momenti valutativi si formerebbe una graduatoria dalla quale sarebbero chiamati i candidati e le candidate per ricoprire le cattedre vacanti.

    Sulla base della valutazione dei titoli culturali e di servizio e dello svolgimento di una prova computer-based si forma una graduatoria per coprire tutti i posti vacanti e disponibili“.

    Non solo. Il percorso di avviamento professionale cambierebbe conseguentemente con l’inserimento di un percorso di “tutoraggio”: formazione all’insegnamento e prova finale che garantisce l’accesso alla professione a tempo determinati.

    Lo riferisce Tecnica della Scuola: “Per i vincitori immessi nelle cattedre – si legge ancora nel documento – si avvia, quindi, un anno di formazione on the job e prova finale, il cui superamento determina l’immissione in ruolo a tempo indeterminato”.

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