Concorsi pubblici, boom di candidati: potrebbe essere una buona notizia, ma uno su 5 rinuncia al posto. (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Rinunce ai concorsi pubblici: un trend in crescita
- Profilo medio dei candidati ai concorsi pubblici
- Fattori di attrattiva e rinuncia dei concorsi pubblici
- Difficoltà della pubblica amministrazione rispetto ai concorsi pubblici
- Concorsi pubblici, la carenza di personale
- Il ripescaggio come soluzione alle rinunce nei concorsi pubblici
- Possibili errori nei bandi per i concorsi pubblici
- Situazione critica dei concorsi pubblici
- L’impiego a termine nei concorsi pubblici
- Concorsi pubblici vs settore privato
- Faq (domande e risposte)
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I dati su un fenomeno del tutto nuovo, per le proporzioni, sono stati forniti dal Formez. Sono più di 265.000 le persone che si candidano per un posto pubblico, ma poi rinunciano, attratte da un altro lavoro che propone stipendi migliori e un contratto stabile.
Queste rinunce non sono indolori, infatti sono tante le amministrazioni che restano scoperte e sono già in affanno per la grave carenza di organico. Conseguenze che si riflettono anche sui progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, aggravando i ritardi.
Nel 2023 sono previsti Concorsi al Ministero della Cultura per 6300 posti.
Potrebbe interessarti un post che elenca i concorsi per diplomati in Puglia nel 2023; o un altro che si riferisce per lo stesso periodo ai concorsi in Calabria; c’è un articolo che spiega come funzionano i limiti di età nei concorsi pubblici; e infine abbiamo verificato quali sono i concorsi pubblici di maggio 2023 per chi ha conseguito una laurea triennale.
Rinunce ai concorsi pubblici: un trend in crescita
Come accennato le rinunce dopo aver vinto un concorso pubblico sono aumentate in modo considerevole negli ultimi due anni, dalla fine della pandemia da Covid.
Tra il 2021 e il 2022 il Formez ha calcolato che il 20 per cento dei candidati, dopo aver superato le prove di selezione, ha detto “no, grazie”, tirandosi indietro proprio mentre doveva firmare un contratto a tempo indeterminato.
Le rinunce per i contratti a tempo determinato sono salite invece al 50 per cento.
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Profilo medio dei candidati ai concorsi pubblici
L’età media di chi partecipa ai bandi di selezione per un posto pubblico non è così bassa, è infatti di poco superiore ai 40 anni, non proprio ragazzi.
La maggioranza dei candidati è in possesso di una laurea in giurisprudenza, circa il 43 per cento. Il 67 per cento proviene dalle Regioni del Mezzogiorno e più della metà dei partecipanti sono donne.
Nei bandi che sono stati pubblicati tra il gennaio 2021 e il giugno 2022, ci sono state oltre due milioni di richieste di partecipazione.
Un dato molto alto e che ha suscitato un certo ottimismo, ma sia una più attenta valutazione di quel numero, sia le rinunce successive hanno invece suscitato molti dubbi.
Fattori di attrattiva e rinuncia dei concorsi pubblici
In particolare è stata messa in discussione, e forse mai in modo così evidente, la scarsa attrattiva dell’impiego statale rispetto alle offerte del mercato privato. In un periodo di crisi economica e di poche certezze per il futuro, il dato è decisamente sorprendente.
Infatti, dei due milioni di partecipanti, 265.000 hanno presentato la domanda in più selezioni. E il 26 per cento di questi candidati ha superato almeno due prove.
Difficoltà della pubblica amministrazione rispetto ai concorsi pubblici
Proprio la facoltà di scelta dei candidati è uno dei motivi, non l’unico, ad aver decretato lo scarso successo dei concorsi pubblici indetti negli ultimi due anni.
Ma del resto, se i due terzi dei candidati sono del Sud, la scelta di accettare un impiego in una pubblica amministrazione del nord non è così allettante: la metà dello stipendio dovrà essere utilizzato per pagare il fitto, difficile con il resto costruirsi un futuro.
Ma non è solo questo: oltre alle rinunce è proprio diminuito il numero totale delle candidature.
Basta un altro dato fornito sempre dal Formez: nei concorsi degli ultimi anni si sono presentati in media 40 candidati per ogni posto messo a bando. Ebbene nel 2019, la media era di 200. Cinque volte di più.
Concorsi pubblici, la carenza di personale
Questa situazione sta suscitando allarme nella Pubblica amministrazione. Mai come in questo periodo c’è stata una drammatica necessità di assumere nuovo personale.
A rischio c’è il funzionamento di numerosi enti. La rigenerazione dell’organico è necessaria per almeno due motivi: l’età media degli attuali dipendenti (superiore ai 50 anni) e la consapevolezza che entro il 2033 almeno un milione andrà in pensione.
Un milione, significa 1 su 3.
Al momento, almeno per intervenire sui concorsi già indetti, si può passare al ripescaggio in graduatoria: lo scorrimento dei candidati per far fronte al numero di rinunce.
Vediamo come funziona.
Il ripescaggio come soluzione alle rinunce nei concorsi pubblici
L’alternativa per non vanificare del tutto i concorsi pubblici e trovare una risposta immediata alle tante rinunce, è dunque quella dello scorrimento della graduatoria (solo tra chi non è stato automaticamente escluso), i cosiddetti ripescaggi. Una soluzione che si sta adottando in particolare nei concorsi che hanno interessato le grandi città (soprattutto del Nord), dove, come abbiamo detto, lo stipendio medio non è adeguato ai costi della vita (soprattutto per le locazioni delle case) e spinge i vincitori dei concorsi a rifiutare, optando per un posto privato o rifiutando semplicemente il trasferimento, perché non sarebbe conveniente.
Il ripescaggio è stato attivato per tutti i concorsi. Un esempio classico è quello che riguarda il bando per funzionari per i concorsi Ripam, quello che avrebbe dovuto consentire l’assunzione di personale qualificato per ammodernare la macchina amministrativa.
Ebbene in questo caso per trovare i candidati propensi ad accettare il lavoro lo scorrimento della graduatoria ha riguardato 574 unità.
Possibili errori nei bandi per i concorsi pubblici
Molto probabilmente è stato commesso un errore alla base quando sono stati pubblicati i bandi in questi mesi. Ovvero è stato consentito ai candidati di scegliere il ministero, ma non il luogo di lavoro.
Sarebbe stato opportuno consentire una scelta su base regionale, probabilmente non ci saremmo trovati di fronte a un numero così alto di “no, grazie”.
Situazione critica dei concorsi pubblici
Per molte amministrazioni la situazione è davvero difficile: bisogna sostituire più della metà del personale attualmente in servizio.
Questi sono i settori dove è previsto il più alto numero di uscite:
- scuola: 463.257;
- sanità: 243.130;
- enti locali: 185.345.
L’età media degli impiegati pubblici è molto elevata, solo il 4,8 per cento ha meno di trent’anni.
Nei ministeri, negli enti locali e nella scuola va anche peggio: solo il 2 per cento è under 30.

L’impiego a termine nei concorsi pubblici
C’è un dato sull’impiego pubblico che non deve essere ignorato:su 3.266.180 dipendenti statali, ben 437.000 sono i contratti a tempo determinato.
In pratica su 100 rapporti di lavoro stabili ce ne sono 15 flessibili.
E non solo, dei posti messi al bando negli ultimi 3 anni:
- il 4 per cento riguarda incarichi di collaborazione;
- il 24 per cento assunzioni a tempo determinato;
- il 72 per cento assunzioni a tempo indeterminato.
Concorsi pubblici vs settore privato
Il settore privato al momento è decisamente più attrattivo rispetto a quello pubblico. Di certo per gli stipendi, che sono stati adeguati più in fretta rispetto a quelli degli statali. I giovani preferiscono un impiego privato anche perché spesso è più innovativo, formativo e consente di avere una crescita professionale più elevata rispetto a un lavoro pubblico.
In particolare per i profili di alta specializzazione, dove la differenza di stipendio tra pubblico e privato è davvero elevata.
Faq (domande e risposte)
Qual è il trend delle rinunce nei concorsi pubblici?
Il trend delle rinunce è in crescita, con circa un candidato su cinque che rinuncia al posto dopo aver superato il concorso pubblico.
Qual è il profilo medio dei partecipanti ai concorsi pubblici?
La maggior parte dei partecipanti ha un’età media non bassa e possiede una laurea in giurisprudenza, circa il 43%.
Quali sono i fattori di attrattiva e rinuncia dei concorsi pubblici?
L’attrattiva dei concorsi pubblici è stata messa in discussione a causa della scarsa attrattiva dell’impiego statale rispetto alle offerte del mercato privato.
Quali difficoltà incontra la pubblica amministrazione di fronte ai concorsi pubblici?
La Pubblica Amministrazione incontra problemi legati alla carenza di organico e alla necessità di assumere nuovo personale.
Come funziona il ripescaggio nei concorsi pubblici?
Il ripescaggio è una pratica che permette di scorrere la graduatoria del concorso e chiamare altre persone in caso di rinunce.
Ci sono stati errori nei bandi di concorsi pubblici?
Potrebbero esserci stati errori nella stesura dei bandi, che hanno influenzato le scelte dei candidati.
Qual è la situazione attuale dei concorsi pubblici?
La situazione è critica, con molte amministrazioni che devono sostituire più della metà del personale attualmente in servizio.
Quanti impiegati a termine ci sono nei concorsi pubblici?
Su 3.266.180 dipendenti statali, ben 437.000 sono i contratti a tempo determinato.
Concorsi pubblici o settore privato: quale è più attrattivo?
Al momento il settore privato sembra essere più attrattivo rispetto al settore pubblico.
Qual è l’età media dei partecipanti ai concorsi pubblici?
Non è specificato il dato esatto, ma l’età media dei partecipanti ai concorsi pubblici non è considerata bassa.
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