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Condizionatori, multe dal primo maggio. Ma chi controlla?

Condizionatori, multe dal primo maggio: stretta negli uffici pubblici con un limite alla temperatura, la misura in vigore fino a marzo 2023, riguarda anche il riscaldamento.

di The Wam

Aprile 2022

Condizionatori, multe dal primo maggio: sarà necessario ridurre i consumi già a partire da questa estate mentre il governo cerca fonti alternative al gas russo. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Una ricerca complicata e una operazione complessiva che non potrà concludersi prima di un paio d’anni. Quindi nel frattempo l’imperativo è quello di ridurre i consumi.

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Condizionatori: restrizioni subito, ecco dove

Si parte subito, già dal primo maggio. Il governo ha fissato dei limiti al raffreddamento di:

La temperatura non potrà essere più bassa di 27 gradi, con un limite di tolleranza di 2 gradi. Il che significa che al di sotto dei 25 gradi scattano inevitabili le sanzioni.

Per gli impiegati pubblici si annuncia un’estate più calda. Potrebbe far ritorno l’antico ventaglio.

Condizionatori: fino al 31 marzo 2023

La stretta sull’utilizzo dei condizionatori è contenuta in un emendamento al decreto bollette.

Direte, non è un gran sacrificio? Sì, è vero, ma il governo non si ferma all’estate. Le norme saranno in vigore fino al 31 marzo 2023. Il che significa che riguardano anche il riscaldamento.

Negli uffici della pubblica amministrazione la temperatura invernale non potrà superare i 19 gradi (il limite precedente era di 20 gradi, ma non era così rigido). La tolleranza anche in questo caso è di 2 gradi. Ovvero oltre i 21 gradi scattano le sanzioni.

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Condizionatori: pannelli solari sugli edifici pubblici

La strada da percorrere ovviamente non è solo quella della riduzione dei consumi. Consente di risparmiare qualche miliardo di metro cubo di gas, niente di più. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha approvato la misura, ma anche puntato sulle energie rinnovabili: l’idea è quella di fornire pannelli solari a oltre un milione di edifici pubblici.

Come ormai saprete l’Italia consuma 76 miliardi di metri cubi di gas e 29 (circa il 40%) arrivano da Mosca. Un bel po’ da sostituire.

Condizionatori: esclusi ospedali e cliniche

E i privati, come dovranno comportarsi, ci sono limiti anche per le abitazioni e gli uffici?

Per ora non sono inseriti provvedimenti che riguardino le abitazioni e i luoghi di lavoro privati.

Sono stati esclusi anche ospedali, case di cura e cliniche.

Condizionatori: ecco le sanzioni

Questa operazione dovrebbe portare a un risparmio che oscilla tra 2 e 4 miliardi di metri cubi.

I controlli saranno effettuati dagli ispettori del lavoro. Le multe previste vanno da 500 a 3.000 euro.

Il governo si è concentrato in particolare sugli uffici pubblici perché la gestione delle restrizioni è meno problematica. Ma anche perché il 57% dei consumi energetici degli uffici dipende proprio dalla climatizzazione.

Con le nuove regole si potrebbe ottenere fino al 10% di risparmio energetico.

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Condizionatori: costi nei ministeri

Del resto i costi che paga lo Stato per climatizzare gli uffici pubblici sono rilevanti.

Alcuni esempi:

Condizionatori: risparmi con le abitazioni

Per ora, come detto, le restrizioni non riguardano le civili abitazioni. Il governo conta al momento sul buon senso degli italiani. Anche perché se i controlli sono complessi negli uffici pubblici estenderli alle abitazioni private e alle aziende renderebbe l’impresa del tutto impossibile.

Resta un dato da non sottovalutare: abbassare le temperature di un grado in ogni abitazione comporterebbe un risparmio dei consumi complessivi di gas del 7, 8%. E non è poco.

Condizionatori: le regole in vigore

Le regole in vigore in Italia al momento sono queste, e riguardano in particolare l’uso dei termosifoni. Il Paese è diviso in sei zone (dipende dal clima), ma comunque il limite massimo di temperatura all’interno delle singole abitazioni non dovrebbe mai superare i 20 gradi.

Condizionatori: dove scatta il razionamento

Per i dati forniti da Nomisma, in uno scenario decisamente estremo, se gli italiani non accendessero i condizionatori si potrebbero risparmiare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas. Senza riscaldamenti se ne risparmiano altri 20.

Ma il grosso dell’energia si consuma nell’industria, i servizi e i trasporti. Ed è su quei settori che potrebbe presto scattare un razionamento.

Condizionatori: strade meno illuminate

Nel decreto potrebbe comunque arrivare anche una stretta per i Comuni. Il governo sta infatti pensando di ridurre il numero dei lampioni accessi la notte. Se viene estesa ai condomini si potrebbe invece ipotizzare l’accensione ritardata della luce nelle parti che sono comuni.

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