Fisco, condono penale con la riforma: per chi e come

Condono penale con la riforma fiscale. Scopri chi potrebbe beneficiare del condono penale per evasione fiscale.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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6' di lettura

Condono penale con la riforma fiscale. Scopri chi, a seguito della manovra, potrebbe beneficiare del condono penale per evasione fiscale e in quali circostanze. Vediamo anche degli esempi (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Condono penale con la riforma fiscale: in cosa consiste

Il 28 marzo 2023, il Governo Meloni ha varato un nuovo pacchetto di misure – il decreto bollette – per aiutare famiglie e imprese contro il caro energia.

Tra le novità legiferate c’è anche un nuovo Bonus riscaldamento senza soglia di ISEE, destinato alle famiglie che non ricevono gli altri aiuti per i nuclei con ISEE al di sotto dei 15mila euro.

La misura dovrebbe essere accessibile per gli ultimi mesi del 2023, da ottobre in poi, con l’arrivo del freddo.

Il decreto legge in questione parla anche di Fisco e amplia i termini temporali per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento operoso (sulle cartelle esattoriali).

La riforma fiscale consiste in uno slittamento di sette mesi (dal 31 marzo al 31 ottobre) per regolarizzare inadempimenti fiscali commessi fino al 31 ottobre 2022.

Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.

Il Governo ha anche ampliato il condono fiscale, aumentando le soglie sopra le quali l’evasione fiscale diventa reato.

I reati tributari non punibili penalmente saranno:

  • omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità;
  • omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità;
  • indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro.

Queste violazioni non diventano reati quando i contribuenti ripristinano la loro situazione, pagando il dovuto.

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Condono penale con la riforma fiscale: chi può beneficiarne

La giustificazione alla base della decisione del governo è la seguente: se paghi ciò che dovevi al Fisco, non esiste più alcun reato, viene cancellato.

I reati che possono usufruire del condono, però, sono stati ridotti e sono quelli indicati nel primo paragrafo.

Per quanto riguarda gli avvisi di accertamento non impugnati e diventati esecutivi, rientreranno nella definizione agevolata. Si hanno 30 giorni di tempo per aderire. In questo modo il contribuente pagherà solo il dovuto, senza pagare né interessi né sanzioni.

Il contribuente potrà decidere anche di rinegoziare i pagamenti rateali che erano in piedi al 15 febbraio 2023.

Il governo è intervenuto anche:

  • omissione pagamento di rate;
  • accertamento con adesione;
  • conciliazione giudiziale;
  • reclamo o mediazione.

Per quanto riguarda le controversie davanti alla giustizia tributaria, come abbiamo già detto, i tempi si sono allungati arrivando sino a sette mesi. La definizione agevolata potrà completarsi sino al 30 settembre.

Se il debito fiscale dovesse superare i mille euro sarà ammesso il pagamento rateale fino a un massimo di venti rate.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Fisco, condono penale con la riforma
Condono penale con la riforma fiscale. In foto un uomo con le braccia aperte.

Condono penale con la riforma fiscale: esempi pratici

Esempio 1 di condono penale con la riforma fiscale: Sanare irregolarità formali
Supponiamo che un’azienda abbia commesso un errore formale nella presentazione della dichiarazione dei redditi del 2020, che doveva essere presentata entro il 30 settembre 2021, ma che invece è stata presentata il 30 novembre 2021.

Prima della modifica delle scadenze fiscali, l’azienda avrebbe dovuto pagare una sanzione del 120% dell’importo dovuto, pari a 12.000 euro.

Con il prolungamento della scadenza per il ravvedimento operoso, l’azienda ha la possibilità di regolarizzare la propria situazione entro il 31 ottobre 2022, pagando solo il 3% di interesse sui ritardati pagamenti, pari a 300 euro, senza alcuna sanzione.

Esempio 2 di condono penale con la riforma fiscale: Ravvedimento speciale
Supponiamo che un contribuente abbia commesso un errore nella dichiarazione dei redditi del 2020 e abbia presentato una dichiarazione integrativa corretta entro il 31 marzo 2022, data di scadenza originaria per il primo pagamento del ravvedimento operoso.

L’importo dovuto era di 10.000 euro. Prima della proroga delle scadenze, il contribuente avrebbe dovuto pagare una sanzione del 3% sull’importo totale, pari a 300 euro.

Con la modifica della scadenza per il ravvedimento operoso, il contribuente ha la possibilità di pagare il debito in tre rate, senza alcuna sanzione. La prima rata scadrà il 30 settembre 2022, l’importo della rata sarà di 3.333,33 euro, pari al terzo dell’importo totale.

Condono penale con la riforma fiscale: quali sono le novità della pace fiscale?

Quali sono le novità inserite nella legge di bilancio 2023 sulla gestione dei debiti e la pace fiscale?

Per quanto riguarda le mini-cartelle, ovvero quelle riguardanti debiti inferiori mille euro, relative al periodo tra il primo gennaio 2000 e fine 2015, ci sarà lo stralcio anche se sono state oggetto di precedenti definizioni agevolate.

Non in tutti i casi, però, lo stralcio sarà automatico come è accaduto negli anni precedenti. Cosa significa? Che i comuni hanno il potere di disapplicare questa norma per quanto riguarda le cartelle esattoriali relativi alle multe.

Saranno i comuni a decidere se stralciarle o meno, con un loro provvedimento autonomo.

Oltre allo stralcio delle mini-cartelle, la legge di bilancio ha confermato la rottamazione: questo non significa cancellazione dei debiti, ma permette una rateizzazione più lunga di quella normale, senza sanzioni e senza interessi.

Questo permette anche ai grandi debitori di rimettersi a posto con il Fisco e l’Agenzia delle Entrate, dando loro una possibilità maggiore di pagare e di saldare i propri debiti. Ciò permette anche all’Erario di rientrare in possesso dei suoi crediti fiscali.

Abbiamo visto in cosa consiste il condono penale con la riforma fiscale.

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