Sono 498 euro in meno per le donne rispetto agi uomini. Già, il gender pay gap colpisce non solo lo stipendio mensile, ma anche le pensioni. Di seguito il confronto delle pensioni fra donne e uomini. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Confronto delle pensioni fra donne e uomini: lo studio
- A quanti anni vanno in pensione le donne?
- Confronto delle pensioni fra donne e uomini: il gender pay gap
- Confronto delle pensioni fra donne e uomini: incide anche la maternità
- Confronto delle pensioni fra donne e uomini: i numeri
- Confronto delle pensioni fra donne e uomini: i sindacati
- Fonti e materiale di approfondimento
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Confronto delle pensioni fra donne e uomini: lo studio
Confronto delle pensioni fra donne e uomini. Ogni anno viene calcolato il gap tra le pensioni degli uomini e delle donne e l’ultimo studio a riguardo è il Global Gender Wealth Equity 2022 di WTW. Nello studio viene evidenziato come il gap maggiore delle pensioni tra i generi aumenta con il livello di anzianità e responsabilità. Per questo le donne che ricoprono ruoli di maggiore responsabilità raggiungono il 62% della ricchezza rispetto al patrimonio degli uomini.
Tra tutti i continenti analizzati dallo studio – dove il gap pensionistico di genere è sempre presente – l’Europa regista del divario meno grave e l’Italia è in linea con gli altri paesi membri. Il punteggio più alto è stato ottenuto dalla Spagna, mentre quello più basso dai Paesi Bassi. Ma quali sono le cause delle differenze di genere tra le pensioni?
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A quanti anni vanno in pensione le donne?
Attualmente possono andare in pensione:
- le donne a 62 anni (nate entro il 1954) con almeno 20 anni di contribuzione;
- per le donne – pensione con abbattimenti – 60 anni d’età (nate entro il 1956) con almeno 20 anni di contribuzione.
Confronto delle pensioni fra donne e uomini: il gender pay gap
Non è una novità che il sistema previdenziale italiano sia segnato da forti disparità di genere. Così come il gender pay gap si manifesta durante il percorso lavorativo, allo stesso modo si palesa anche nelle pensioni. Nel 2021 le donne avevano in media una pensione più bassa di 500 euro rispetto agli uomini. Su un importo medio mensile di 1.155 euro, sono le pensioni maschili (1.429 euro medi mensili) quelle più alte, rispetto alla media delle donne con un assegno mensile di 931 euro.
Secondo i dati analizzati dalla Commissione europea il divario di genere nelle pensioni è il risultato di tre tendenze del mercato del lavoro:
- le donne hanno meno possibilità di ottenere un lavoro rispetto agli uomini;
- le donne lavorano meno ore e/o anni rispetto agli uomini;
- le donne ricevono in media salari più bassi rispetto agli uomini.
Questi fattori influiscono sul calcolo della pensione, mostrando il divario tra quelle maschili e quelle femminili. Non solo, infatti un minor assegno pensionistico ha diverse altre conseguenze per la vita di una donna. È stato evidenziato che la disparità di pensione aumenta le disuguaglianze di genere del mercato del lavoro e aumenta anche il grado di dipendenza economica delle donne nella terza età, diminuendone la capacità di acquisto.

Confronto delle pensioni fra donne e uomini: incide anche la maternità
Confronto delle pensioni fra donne e uomini. L’economista Azzurra Rinaldi è convinta che per ottenere la parità di genere sul lavoro, e quindi anche sulla pensione, è inevitabile sciogliere il nodo della maternità. Sono ancora molte le donne che scelgono di rinunciare alla carriera per dedicarsi alla cura dei figli, della casa e degli anziani. Se non si rinuncia alla carriera, si rende necessario ridurre l’orario lavorativo per occuparsi della casa e dei figli.
Questo inevitabilmente ha un peso sulle pensioni. Non basta quindi parlare di sostegno alla maternità, ma anche di congedi genitoriali paritari. Sempre secondo Rinaldi se i congedi di maternità e paternità fossero paritari si eliminerebbe il divario di genere nel mercato del lavoro e su chi è meglio assumere, evitando di conseguenza domande sulla voglia o meno di mettere su famiglia comuni durante i colloqui alle donne.
A beneficiarne non sarebbe soltanto la pensione futura della donna, non solo i figli che potrebbero trascorrere lo stesso tempo con la madre e il padre in casa, ma anche il pil italiano. Eliminare il gender pay gap, le disuguaglianze d’ingresso nel lavoro e il gap pensionistico aumenterebbe infatti il pil del 7% secondo i dati della Banca d’Italia.
Confronto delle pensioni fra donne e uomini: i numeri
La differenza mensile media tra la pensione di un uomo e quella di una donna ammonta a 498 euro, 33 euro più di quella registrata la scorso anno. Lo precisa l’ultimo monitoraggio sui flussi pensionistici condotto dall’Inps relativo al periodo gennaio-giugno 2021. Inoltre l’Istituto precisa di aver liquidato complessivamente 389.924 nuovi trattamenti pensionistici con un importo medio mensile di 1.155 euro. Più alto quello degli uomini pari a 1.429 euro, mentre quello delle donne è solo di 931 euro.
La differenza di importo percepito da uomini e donne è dovuta sicuramente alla diversità nello sviluppo delle carriere lavorative, ai più o meno lunghi periodi di assenza dal lavoro per maternità e altri impegni famigliari con conseguenti retribuzioni più leggere.
Anche la questione delle diversità pensionistiche tra uomo e donna, sia nella normativa che nell’importo dovrà essere discussa nel confronto tra Governo e sindacati sul “dopo quota 100”, nell’ambito del cantiere previdenza che si sta aprendo in questi mesi, in modo che diventi meno evidente questa disparità e si stabiliscano norme che rendano meno penalizzante le differenze attualmente esistenti.
Inoltre il confronto tra l’Esecutivo ed i sindacati dovrà portare all’individuazione di nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro, a partire dal 2022, per poter così ampliare la gamma di possibilità per ottenere nuove forme di pensionamento anticipato rispetto all’età della pensione di vecchiaia che attualmente è di 67 anni.
Confronto delle pensioni fra donne e uomini: i sindacati
Confronto delle pensioni fra donne e uomini. Dal monitoraggio dell’INPS emerge che i pensionamenti anticipati, seppur a un ritmo leggermente più contenuto rispetto allo scorso anno, restano un importante strumento di uscita dal lavoro. Con 124.139 pensioni anticipate nel primo semestre del 2021 (importo medio 1.928 euro) sono risultate essere poco al di sotto delle 126.853 pensioni di vecchiaia erogate dall’Ente previdenziale (818 euro l’importo medio).
Da gennaio a giugno 2021 sono andati in pensione con un’età inferiore a 60 anni 30.617 lavoratori. Soggetti con carriere iniziate precocemente che hanno potuto beneficiare a qualsiasi età di almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 e 10 mesi se donne. Il monitoraggio evidenzia inoltre che sono state liquidate nel primo semestre 2021, 19.065 pensioni di invalidità di natura contributiva (importo medio 791 euro ), mentre le prestazioni ai superstiti (pensioni di reversibilità) sono state 119.867 (importo medio 773 euro).
Fonti e materiale di approfondimento
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