Il conto corrente con fido bancario è una forma di prestito che, in determinate situazioni, può essere più agile, conveniente e meno problematico di un prestito tradizionale. Come sempre dipende da quelle che sono le vostre esigenze.
In questo articolo vediamo nel dettaglio cos’è il conto corrente con fido bancario, i costi previsti per attivarlo, gli interessi applicati e le reali e concrete differenze con il classico prestito bancario.
Per ottenere il conto corrente con fido è necessario avere determinati requisiti (che incidono anche sull’entità dell’affido).
Scopriamo insieme se questa forma di finanziamento è conveniente o è meglio rivolgersi ad altri strumenti finanziari.
Partiamo da cos’è il conto corrente con fido bancario.
Cos’è il conto corrente con fido
Il cliente che ha già un conto corrente può avere dalla sua banca questo finanziamento, servono è chiaro le consuete garanzie.
Di quel finanziamento il cliente ha diritto di utilizzare quello che vuole in caso di necessità. Quello che vuole significa anche non tutto.
E quindi: la somma messa a disposizione dell’Istituto bancario può essere prelevata in una sola volta o con prelievi parziali.
Il denaro prelevato dal conto corrente in fido può anche essere restituito con versamenti successivi.

Conto corrente con fido, quando serve
In pratica è come avere quei soldi a disposizione da usare per una qualsiasi necessità, ma senza la necessità di sperderli tutti. Potreste averne bisogno solo in determinate circostanze. Dipende dalle vostre esigenze.
Potrebbe anche accadere che quel conto corrente con fido bancario sia stato attivato per il timore di dover fronteggiare una spesa che potrebbe manifestarsi da un giorno all’altro. Ebbene quei soldi in banca servono a eliminare ogni preoccupazione. O meglio: vi forniscono la sicurezza che in ogni caso non andrete in affanno.
O anche, e forse soprattutto, il conto corrente con fido è attivato da chi per ragioni di cassa si muove sempre in prossimità di uno scoperto. Il fido, in questo caso è una sorta di garanzia.
Se il cliente utilizza tutta la somma messa a disposizione, c’è naturalmente l’obbligo di restituirla insieme agli interessi che sono stati previsti nel contratto.
I limiti di fido
Tutti possono presentare richiesta alla propria banca per l’apertura di un conto corrente con fido bancario. Sarà l’istituto di credito, dopo aver valutato il profilo del cliente, a stabilire l’entità del finanziamento che può essere messo a disposizione.
Il limite di fido, così come i costi delle operazioni dello scoperto dovranno essere specificati quando si sceglie il conto corrente.
I casi e le esigenze possono essere diversi.
Se un professionista o un commerciante effettua in genere un elevato numero di operazioni, forse farebbe meglio ad avere un fido consistente per evitare i problemi che possono essere causati da eventuali sfasamenti tra incassi e pagamenti.
Al contrario, un cliente privato che usa il conto solo per gestire le spese correnti, farebbe bene a scegliere un fido dall’importo più contenuto e che copra solo determinate necessità.
Conto corrente con fido, cosi variabili
Come abbiamo visto è una sorta di prestito, ma con una sostanziale differenza: il cliente ha la possibilità di usare anche solo una parte della cifra che è stata concessa della banca. Per questo motivo il costo di un fido è variabile. Gli interessi possono infatti applicarsi solo alle somme di denaro che sono state usate dal cliente.
In genere, comunque, chi chiede l’attivazione di un conto corrente con fido ha l’esigenza di spendere una cifra che è superiore a quella che ha in deposito sul conto corrente.
Come funziona il conto corrente con fido
Ma vediamo come funziona il conto corrente con fido bancario.
I conto corrente con fido bancario possono essere di due tipi: a termine e a tempo indeterminato.
A termine: in questo caso il cliente ha l’obbligo di restituire la somma che è stata versata in suo favore alla scadenza dei termini, appunto, previsti dal contratto.
A tempo indeterminato: in questo caso il termine scatta solo quando una delle parti (quindi il cliente o la banca), dopo un preavviso, manifesti l’intenzione di recedere dal contratto.
E gli interessi? Quelli si pagano subito, o meglio: possono essere addebitati sul conto corrente del cliente con scadenze annuali, semestrali o trimestrali. Dipende dal contratto.

Conto corrente con fido: tutti i costi
Ora facciamo un po’ di conti per vedere se il fido è uno strumento conveniente o ha costi che non ne fanno uno strumento finanziario gestibile.
C’è da pagare una commissione dopo aver ottenuto il fido (che è già compresa nell’affidamento). Il massimo è dello 0,50% a trimestre sulla somma complessiva messa a disposizione del cliente.
E comunque ogni singola banca può definire termini diversi per gli accordi. E per questo motivo sarebbe indispensabile chiedere prima notizie erte al proprio istituto di credito per valutare, con dati e numeri alla mano, la convenienza dell’operazione.
C’è anche un altro costo da tenere a mente. Potrebbe scattare se il cliente ha prelevato denaro oltre i limiti del fido. In questo caso la banca applica la commissione di istruttoria veloce. In genere questo procedimento scatta per sconfinamenti superiori a 500 euro che durano da più di 7 giorni.
Un esempio per essere più chiari: un cliente ha un conto corrente con un attivo di 5.000 euro e chiede alla banca un’apertura di credito di 2.000 euro. È chiaro che potrà disporre di 7.000 euro con l’obbligo di restituirne 2.000.
Se spende più di quei 7.000 euro il suo conto risulterà scoperto.
Considerate con attenzione i tassi e le commissioni
Bisogna considerare con attenzione il tasso applicato al finanziamento perché può variare a seconda delle situazioni. Si tratta di un aspetto chiave, ma non è l’unico.
C’è anche da considerare il cosiddetto tasso extra fido. In pratica è il tasso di interesse che viene applicato quando un correntista supera il limite che è stato stabilito. E può accadere, in genere chi utilizza questo tipo finanziamento lo fa proprio perché si muove, per ragioni spesso di cassa, sul limite dello sconfinamento.
Prima di firmare il contratto meglio conoscere le commissioni. Sono due in particolare e ne abbiamo già accennato:
La prima è la CDF: commissione messa a disposizione fondi. Può essere applicata, come abbiamo visto, nella misura che corrisponde allo 0,50% ogni tre mesi. Viene calcolata sull’importo del fido a livello complessivo, indipendentemente dal suo utilizzo.
La seconda commissione è costituita dalla CIV, commissione istruttoria veloce. È una commissione che può essere applicata a tutti i conti, quando al termine di ogni trimestre cadono in uno sconfinamento.
Il conto corrente con fido bancario può essere allo scoperto o garantito.
Il fido allo scoperto è privo di garanzia.
Il fido garantito può avere una garanzia reale o persone. Si può estinguere solo con la cessazione del contratto.
Cosa accade se le garanzie richieste non sono sufficienti?
In questo caso la banca può chiedere un supplemento di garanzia o la sostituzione del garante.
La banca può anche ridurre il credito e in determinati casi recedere dal contratto.
Un conto corrente con fido consente dunque, in una situazione di scoperto di conto corrente, di attingere al fido concesso dalla banca.
La somma messa a disposizione dalla banca può essere usata in ogni momento e qualsiasi cosa.
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