Conto deposito contro l’inflazione: vediamo se questo strumento finanziario è efficace per difendere i nostri risparmi. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- Conto deposito contro l’inflazione: tre operazioni
- Conto deposito contro l’inflazione: vincolato o libero
- Conto deposito contro l’inflazione: come aprirlo
- Conto deposito contro l’inflazione: costi e garanzie
- Conto deposito contro l’inflazione: tre rischi
- Conto deposito contro l’inflazione: conviene?
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La questione è di prepotente attualità, la crescita dell’inflazione, che è ormai alla soglia del 7%, rischia di erodere in pochi anni una parte cospicua dei nostri conti correnti. E per questo motivo si valutano le alternative possibili per evitare di rimetterci con il tempo anche somme di denaro consistenti. (se sei interessato a scoprire quanto costa e se conviene il risparmio postale leggi qui)
Conto deposito contro l’inflazione: tre operazioni
Per analizzare i pro e i contro del Conto deposito, vediamo prima di cosa si tratta.
Il conto deposito viene anche definito conto di liquidità. È in pratica di un conto a operatività ridotta, dove sono possibili solo tre operazioni:
- versamenti da e verso il conto d’appoggio;
- prelievi da e verso il conto d’appoggio;
- vincolo delle somme per un determinato periodo.
Non è dunque un conto corrente. Ed è preclusa la possibilità di effettuare degli accrediti (come quello della pensione o dello stipendio), versamenti, prelievi, bonifici, domiciliazioni, pagamenti con bancomat e carte di credito.
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Conto deposito contro l’inflazione: vincolato o libero
Come detto, è uno strumento di investimento.
I conti deposito possono essere di due tipi:
- il conto deposito vincolato: in questo caso le somme depositate non possono essere svincolate prima della scadenza, che oscilla tra i 3 e i 60 mesi. Più è lungo il vincolo e maggiore sarà il rendimento. Se i soldi vengono prelevati prima della scadenza bisognerà pagare una penale;
- il conto deposito svincolato: si tratta del conto deposito libero e non ci sono somme vincolate. Ovviamente però i tassi di interesse saranno inferiori rispetto a un conto deposito vincolato.
Conto deposito contro l’inflazione: come aprirlo
Si può aprire un conto deposito solo se si è titolari di un conto corrente tradizionale. Per depositare il denaro su un conto deposito basta un semplice bonifico. Per prelevarli sarà sufficiente una operazione inversa.
Conto deposito contro l’inflazione: costi e garanzie
È chiaro che quando si apre un conto deposito la banca non corre alcun rischio (come invece per i prestiti), non è quindi necessario offrire nessuna forma di garanzia.
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Le spese di un conto deposito sono minime o prossime allo zero (del resto non c’è operatività), dal punto di vista fiscale la legge prevede una ritenuta del 26% sugli interessi riconosciuti. L’imposta di bollo è invece pari allo 0,2% della giacenza per la frazione di anno in cui il conto è stato attivo (in genere comunque questa spese viene sostenuta dalle banche).
La copertura delle somme depositate è garantita fino a 100mila euro.
Ok, per sommi capi abbiamo spiegato cos’è e come funziona un conto deposito. Vediamo ora quali soni i pro e i contro.
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Partiamo da un punto: i conti deposito sono sicuri? In linea di massima sì e molto più di altri investimenti, ma è meglio sapere che non esistono investimenti finanziari sicuri al 100%, e questo vale anche per il conto deposito.
Conto deposito contro l’inflazione: tre rischi
Si possono sintetizzare tre rischi possibili:
- il rischio di credito: una banca potrebbe non essere in grado di restituire il denaro, in questo caso, come ricordato, il fondo di garanzia copre fino a 100mila euro;
- rischio regolamentare: le leggi possono cambiare e in questo caso anche le garanzie essere modificate o venire meno;
- rischio di reinvestimento: scaduto il vincolo bisognerà aprire un nuovo conto deposito a tassi soddisfacenti (che non sono molto comuni).
A proposito del rischio credito: le banche più sicure, e che hanno minore necessità di reperire capitali, offrono interessi più bassi. Al contrario gli istituti di credito che vivono una sofferenza finanziaria offrono al contrario, e di conseguenza, dei tassi più interessanti. Più elevati anche i rischi.

Conto deposito contro l’inflazione: conviene?
Ma veniamo al dunque: il conto deposito può essere uno strumento finanziario che tutela i risparmi da una inflazione così alta?
Non crediamo. Per un motivo semplice: i tassi di interesse che vengono offerti sono troppo bassi, anche quelli proposti dalle banche per somme vincolate a 60 mesi. Così bassi che non offrono una adeguata protezione rispetto all’inflazione.
E quindi? Il discorso dipende dal tipo di investitore e dalla sua propensione al rischio. Ci spieghiamo: il conto deposito è uno strumento che prevede un rischio molto basso e può avere una sua validità solo con vincoli molto lunghi. Per cui, se l’investitore non è attratto da strumenti più efficaci ma potenzialmente più rischiosi, potrebbe essere una opzione accettabile.
Se invece il risparmiatore non ha timore di assumersi qualche rischio in più ci sono delle alternativa decisamente più interessanti, come un portafogli diversificato o un piano di accumulo.
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