Contratti a termine: più semplice prolungarli

Contratti a termine: il governo ha deciso di rendere più semplice la possibilità di prolungarli. Le norme introdotte nella bozza del decreto Lavoro. Le assunzioni saranno più facili ma c’è il rischio che aumenti anche la precarietà.

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6' di lettura

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INDICE 

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Le novità sono state introdotte nella bozza di relazione tecnica allo schema del decreto Lavoro, la stessa che potrebbe modificare radicalmente il Reddito di cittadinanza e prorogare la possibilità di accedere al Contratto espansione per il pensionamento anticipato. 

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Sono stati cambiati alla radice i presupposti che hanno portato nel 2018 all’introduzione del Decreto Dignità, un provvedimento che aveva previsto l’inserimento di causali molto più rigide per la stipula dei contratti a termine.

Ricordiamo che la bozza del decreto Lavoro (e di conseguenza tutte le misure che sono state inserite al suo interno) dovrà essere approvata dal governo in uno dei prossimi Consigli dei Ministri e poi affrontare il dibattito parlamentare. 

Potrebbe interessarti un articolo che spiega come il governo abbia deciso di prorogare di altri due anni un’uscita anticipata dal lavoro; vediamo anche in questo post come dovrebbe funzionare la Garanzia per l’inclusione, la nuova misura di sostegno per le persone con redditi bassi.

Contratti a termine: com’era

Saranno previste delle nuove causali per giustificare il prolungamento dei contratti a termine da 12 a 24 mesi. Il governo ha deciso di rendere l’attivazione dei contratti a tempo (o stagionali) più semplice e con meno adempimenti burocratici, eliminando o alleggerendo una serie di condizioni.

Perché è stata fatta questa scelta, ovvero quella di ridurre le tutele per i lavoratori assunti a tempo? L’intenzione è quella di incentivare le assunzioni e in particolare le nuove occupazioni.

Nel 2018 l’esecutivo dell’epoca ha ridotto il numero massimo di proroghe dei contratti a termine da 5 in 36 mesi (come era previsto in precedenza) a 4 in 24 mesi. Se c’è un numero maggiore di proroghe il contratto si trasforma a tempo indeterminato. Ma non solo: venne anche inserito l’obbligo per il datore di lavoro di giustificare con una causale il motivo del rinnovo del contratto.

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 Contratti a termine: cosa cambia

Nella bozza del decreto Lavoro che verrà approvata dal Consiglio dei Ministri sono state previste nuova causali per prolungare i contratti a termine da 12 a 24 mesi.

Nel 2018, al termine dei 12 mesi l’imprenditore che aveva intenzione di continuare a utilizzare il lavoratore poteva:

  • assumere a tempo indeterminato il dipendente;
  • prolungare il contratto, con una specifica causale, per un massimo di altri 12 mesi e pagare lo 0,5 per cento di contribuzione in più.

Ora sono state introdotte tre nuove causali, molto più accessibili per le aziende rispetto a quelle che erano previste nel Decreto Dignità:

  • specifiche esigenze previste dai contratti collettivi;
  • specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva;
  • esigenze di sostituzione di altri lavoratori.

Contratti a termine: sindacati

La reazione dei sindacati rispetto ai nuovi contratti a termine, che se da una parte rendono più semplice l’assunzione e la proroga, dall’altra tolgono delle tutele al lavoratore prolungando il periodo di precarietà, non è stata molto positiva. Si contesta in particolare questa spinta ad aumentare ulteriormente l’estensione dei contratti senza causale a tempo determinato.

Motivazioni molto simili a quelle che hanno convinto le parti sociali a contestare la scelta del governo di reintrodurre i voucher.

Contratti a termine: diffusione

Le novità che riguardano i contratti a termine sono molto attese. Del resto negli ultimi anni i contratti a tempo determinato sono stati quelli più diffusi.

Qualche dato per intenderci:

  • nel 2021 i contratti a tempo determinato sono stati 7,7 milioni (il 69 per cento del totale);
  • nel 2022 i contratti a tempo determinato sono stati 8,5 milioni;
  • nel terzo trimestre del 2023 il 31 per cento dei contratti a termine stipulati non supera un mese e il 46 per cento non va oltre i 90 giorni.

Una flessibilità estrema, come estrema è anche la precarietà che può offrire un contratto che dura 30 giorni o solo 3 mesi.

Comunque, uno degli obiettivi dichiarati dal governo Meloni, oltre alla sostituzione del Reddito di Cittadinanza con una misura radicalmente diversa, c’era appunto la modifica del Decreto Dignità.

Contratti a termine: più semplice prolungarli
Nella foto lavoratori impegnati in una fabbrica

Contratti a termine: bozza del decreto

Bisogna ribadire che il riferimento per la nuova regolamentazione dei contratti a tempo determinato è la bozza di relazione tecnica allo schema del decreto Lavoro. Questo significa che dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri la misura può subire degli ulteriori cambiamenti.

Dovrebbero essere inserite nel decreto Lavoro anche novità che riguardano il pensionamento dei lavoratori precoci. Saranno anche aumentate a tre, da due, le finestre di uscita per l’Ape Sociale (31 marzo, 15 luglio e 30 novembre). Sono previste anche nuove disposizioni sui ricongiungimenti pensionistici.

Nella bozza sono state anche aggiunte delle disposizioni che riguardano la sicurezza sul lavoro. Tra le misure, oltre all’obbligo di nominare un medico competente nel caso di lavori a rischio, saranno introdotte anche delle norme per la sicurezza sui cantieri temporanei.

Sarà anche estesa la tutela Inail per gli studenti che sono impegnati nei percorsi scuola-lavoro.

Il governo ha disposto anche delle agevolazioni per le famiglie, per contrastare almeno in parte il caro badante (gli stipendi sono aumentati del 9,2 per cento): è stata raddoppiata da 1.500 a 3.000 euro la soglia dei contributi versati alla collaboratrice domestica che possono essere dedotti dal reddito.

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