Contributo a fondo perduto, le 3 scadenze di settembre. Settembre è il mese delle scadenze, non solo per le tasse, ma anche per gli incentivi destinati a imprese, partite Iva e proprietari di immobili affittati.
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Parliamo del contributo a fondo perduto per attività stagionali, del bonus affitti e del contributo a fondo perduto perequativo.
Queste le tre scadenze di settembre (anche molto ravvicinate):
- 2 settembre: scade il termine per presentare la domanda che consente di accedere al contributo a fondo perduto per le attività stagionali;
- 6 settembre: scadono le domande per il bonus affitti 2021, incentivo dedicato ai proprietari di immobili affittati con una riduzione del canone (concordata con il locatario);
- 10 settembre: scade il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi che consente l’accesso al fondo perduto perequativo.
Tre incentivi contenuti nel decreto Sostegni Bis e particolarmente attesi dai cittadini.
Ma vediamo nel dettaglio com’è la situazione per ogni singolo incentivo.
Contributo a fondo perduto attività stagionali (2 settembre)
Questo contributo a fondo perduto è rivolto in particolare alle attività commerciali che hanno un carattere stagionale.
Entro il 2 settembre i titolari di quegli esercizi commerciali dovranno inoltrare la domanda per accedere ai contributi a fondo perduto che, appunto, sono stati previsti nel decreto Sostegni Bis.
Per accedere a questo contributo a fondo perduto bisogna rispettare questi due requisiti:
- non avere ricavi o compensi superiori a 10 milioni l’anno;
- aver registrato una riduzione delle fatturato, tra il primo aprile del 2020 e il 31 marzo del 2021, pari almeno al 30% rispetto a quello dell’anno precedente (nello stesso periodo).
Chi ha commesso eventuali errori nell’invio della prima domanda avrà la possibilità, ma sempre entro il 2 settembre, di correggerli e inviare una richiesta sostitutiva.
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Contributo a fondo perduto: Bonus Affitti (6 settembre)
Questa è un’altra misura molto attesa, il Bonus Affitti. La presentazione delle domande scade il 6 settembre.
Questo contributo a fondo perduto è stato inserito nel decreto Ristori.
Come detto si rivolge in particolare ai proprietari di casa che, nel pieno della pandemia, hanno ridotto l’affitto agli inquilini (che la utilizzano come abitazione principale).
A chi spetta questo contributo a fondo perduto?
L’Agenzia delle Entrate ha specificato il punto:
il contributo a fondo perduto sia ai locatori con partita Iva, sia a quelli che non ce l’hanno.
Questa misura è stata particolarmente rilevante nel corso della crisi economica causata dalla pandemia perché ha consentito in molti casi di ridurre i costi dell’affitto rendendolo più sostenibile anche per chi è stati colpito direttamente dai “blocchi”.
A quanto ammonta il contributo a fondo perduto?
Il contributo a fondo perduto equivale al 50% dell’ammontare complessivo della rinegoziazione del canone in diminuzione. Non può superare la cifra massima di 1.200 euro.
Le città dove viene erogato (l’elenco)
Questo contributo a fondo perduto non è esteso in tutta Italia, ma solo nei comuni dove la tensione abitativa è molto alta (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia), e nei comuni confinanti con gli altri comuni capoluoghi di provincia.
Per conoscere l’elenco completo di tutti i comuni che sono stati interessati da questa misura, basta cliccare qui (sono centinaia).
Contributo a fondo perduto: Bonus Affitti (requisiti)
Ci sono comunque dei requisiti per accedere a questo contributo a fondo perduto (Bonus Affitti):
- è riconosciuto solo ai contratti che sono stipulati prima del 29 ottobre 2020;
- la domanda deve essere inviata, via web, sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
I fondi a disposizione per il finanziamento di questa misura non superano i 100 milioni. Se si superasse quella soglia il corrispettivo per ogni proprietario potrebbe ridursi in modo proporzionale.

Contributo a fondo perduto perequativo: 10 settembre
Per accedere al contributo a fondo perduto perequativo bisogna presentare la dichiarazione dei redditi entro il 10 settembre, quindi due mesi prima della normale scadenza che è fissata per il 30 novembre.
Quali sono i requisiti per accedere al fondo perduto perequativo?
È necessario aver avuto un calo degli utili nel 2020 rispetto al 2019. In questa guida trovi i dettagli sul riconoscimento del contributo.
In questo caso il Ministero dell’Economia non ha ancora stabilito l’entità esatta del contributo.