Cosa costerà di più nel 2023? Vediamo insieme quali prodotti aumenteranno di prezzo (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo nel dettaglio anche quali potrebbero essere le stabilizzazioni dei prezzi con degli esempi pratici degli aumenti.
Indice
- Cosa costerà di più nel 2023: dalle sigarette alla benzina
- Cosa costerà di piu nel 2023: il nodo fumo e tabacco
- Cosa costerà di piu nel 2023: la cannabis light
- Cosa costerà di piu nel 2023: la benzina
- Cosa costerà di più nel 2023? Le multe
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Cosa costerà di più nel 2023: dalle sigarette alla benzina
Cosa costerà di piu nel 2023? L’inflazione si è stabilizzata e per fortuna non è più in rialzo.
Tuttavia il carrello della spesa delle famiglie italiane sarà ugualmente più caro rispetto al 2022, considerando alcuni prodotti.
È il caso del tabacco, dei derivati e della cannabis light. Lo Stato su questi prodotti ha scelto di aumentare il valore delle accise.
Stesso discorso anche per quanto riguarda la benzina e gli altri carburanti. Già dal prossimo 1° dicembre, la riduzione delle accise introdotta dal governo Draghi, diminuirà di circa 10 centesimi al litro.
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Cosa costerà di piu nel 2023: il nodo fumo e tabacco
I principali aumenti interesseranno chi acquista sigarette, tabacco e derivati. Il governo ha applicato un aumento delle accise del 40 %.
Nel dettaglio la tassazione extra riguarderà:
- sigarette;
- tabacco trinciato;
- tabacco riscaldato;
- sigari;
- cannabis light.
Non saliranno invece le accise sui liquidi usati per ricaricare le sigarette elettroniche, nonostante l’aumento era già stato previsto dal governo Conte II.
La modifica delle accise su un pacchetto di sigarette si tradurrà con un aumento tra i 20 e i 70 centesimi a pacchetto.
Il governo Meloni ha poi deciso di aumentare la tassazione su fumo e tabacco anche per i prossimi anni. Nel 2024 e nel 2025, infatti, sono previsti nuovi aumenti.
Prima di proseguire con la lettura di questo articolo, vediamo insieme, in questo video, quali sono le ultime notizie su Assegno Unico, reddito di cittadinanza e Bonus 150 euro.
Cosa costerà di piu nel 2023: la cannabis light
Diverso è il discorso della cannabis light rispetto a quanto detto su tabacco e le sigarette.
I prodotti con un livello di THC inferiore allo 0,5% attualmente sono tassati con un’imposta al 5%.
Il governo sta valutando di aumentare il valore dell’accisa e di portarla anche fino al 15%.
Il tutto sarà stabilito in questi giorni in Parlamento. Camera e Senato saranno chiamati ad approvare infatti il testo definitivo della legge di bilancio con tutto i dettagli.
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Cosa costerà di piu nel 2023: la benzina
Come dicevamo nel primo paragrafo, anche per quanto riguarda la benzina si registrano i primi aumenti.
Dal prossimo 1° dicembre il governo Meloni ha deciso di ridurre il taglio delle accise voluto dal governo Draghi, per andare incontro a famiglie e imprese alle prese con la crisi economica.
Ci sarà un aumento di circa 15 centesimi al litro (più IVA), che non sarà valido per gli autotrasportatori (autisti di tir e similari).
In sostanza, da un taglio di 30,5 centesimi (comprensivo di Iva) si passerà a uno di 18,3 centesimi (15 centesimi + Iva). Tuttavia questo provvedimento potrebbe anche entrare in vigore direttamente a gennaio 2023.

Cosa costerà di più nel 2023? Le multe
Non ci dovrebbero essere aumenti per quanto riguarda le multe legate alla violazione del codice della strada.
Il governo avrebbe inserito in manovra il blocco all’aumento automatico degli importi.
Secondo la norma che regola il codice della strada infatti, le sanzioni amministrative dovrebbero aumentare in relazione all’aumento dei prezzi che viene monitorato ogni due anni dall’Istat. Questa volta però l’incremento delle multe non ci sarà.
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