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Cosa fare se un familiare è positivo al Covid

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: è solo una delle tante domande che impone la diffusione massiccia della variante Omicron.

di The Wam

Gennaio 2022

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid? È una delle tante domande, in questo momento la più frequente, legata alla nuova ondata di contagi. L’Omicron darà anche una infezione meno grave, ma il numero dei positivi è salito in modo esponenziale. Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.

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Ma con tanti contagiati è inevitabile anche chiedersi quanto dura l’isolamento. O, per chi è stato contagiato ed è guarito, come ottenere di nuovo il green pass.

Senza dimenticare l’auto sorveglianza (una situazione tutto sommato nuova in questa pandemia), come e in quali casi bisogna adottarla?

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: isolamento o quarantena

Partiamo da un punto, che spesso è causa di equivoci. Ovvero la differenza tra quarantena e isolamento.

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Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: sorveglianza attiva

Come accennato ora è spuntata anche la sorveglianza attiva: in questo caso un medico contatta quotidianamente una persona per informarsi sulle sue condizioni di salute.

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: sintomatico

Ora vediamo cosa succede alle persone che risultano positive in questa nuova ondata di contagi.

Per chi è sintomatico l’isolamento dura almeno 10 giorni dai primi sintomi. Dopo questo periodo è indispensabile effettuare un test antigenico o molecolare. Bisogna testarsi tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi (con l’esclusione delle alterazioni di olfatto e gusto che possono durare più a lungo). Se il test è negativo l’infezione è finita si può ritornare alla vita di tutti i giorni.

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: asintomatico

Per i positivi che sono asintomatici sono invece previste due soluzioni diverse:

In ogni caso, comunque, dopo 21 giorni dall’inizio dell’infezione e se nell’ultima settimana non ci sono stati sintomi, si può uscire dall’isolamento.

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: contatti stretti

Non è prevista la quarantena per i contatti stretti di un positivo. Ma a queste condizioni:

Queste persone devono però sottoporsi a un periodo di autosorveglianza, che prevede:

obbligo di indossare le mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo al contatto con la persona positiva.

E quindi chi entra in contatto con una persona positiva, o vive con una persona positiva, può uscire di casa, ma deve indossare obbligatoriamente una mascherina ffp2 e sottoporsi a un tampone se compaiono i primi sintomi.

Ai contatti stretti di persone positive, che hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni o abbiano fatto il booster o sono guariti, si applica una quarantena di 5 giorni con tampone negativo al quinto giorno.

Molto diversa la situazione per chi ha un contatto stretto positivo e non è vaccinato (o ha completato il primo ciclo da meno di 14 giorni): continua a restare in vigore la quarantena di 10 giorni a partire dall’ultima esposizione. Può tornare a uscire solo dopo un test molecolare e antigenico effettuato dopo il decimo giorno.

Cosa fare se un familiare è positivo al Covid: riottenere il green pass

Come si riottiene il green pass quando si torna negativi? Le procedure saranno semplificate a breve. Per ora è necessario che il medico di base provveda manualmente allo sblocco sulla piattaforma nazionale. Tra qualche giorno sarà sufficiente un test molecolare o antigenico negativo.

In pratica:

Sarà tutto in automatico.

I tecnici sono al lavoro sulla piattaforma nazionale e sulle app Io per consentire che il cambio della condizione del cittadino sia segnalato e registrato in tempo reale. Non dovrebbero esserci più ritardi.

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