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Cosa si rischia a dare il codice IBAN

Posso dare il mio codice IBAN o rischio di subire una truffa? È una domanda piuttosto diffusa, ne parliamo nei dettagli in questo articolo. Spiegando anche cos’è il codice IBAN, come è possibile calcolarlo e quando serve.

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8' di lettura

Spesso, quando viene richiesto il codice IBAN del proprio conto corrente, ci si può sentir un po’ nervosi. Il timore è che, fornendo l’IBAN, si possa essere vittima di una truffa. Vediamo se è vero. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Quali rischi si corrono dando il codice IBAN?

In realtà le percentuali di subire una truffa rivelando il proprio IBAN sono veramente molto basse. Se ci si attiene a certe accortezze, come ad esempio non divulgare password o credenziali di accesso al conto, non c’è motivo di preoccuparsi nel dare il proprio IBAN.

Su questo argomento potrebbe interessarti quando conviene avere una carta con IBAN senza conto; in un altro post ti spieghiamo come ricavare il numero di conto corrente da IBAN.

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IBAN: cos’è e a cosa serve

L’IBAN è un codice alfanumerico che individua in modo univoco un conto corrente, sia postale che bancario.

Le coordinate IBAN, ossia i ventisette caratteri che lo compongono, sono utili per effettuare le varie operazioni bancarie, sia in entrata che in uscita.

Se, ad esempio, si vuole effettuare un bonifico, basta inserire il codice IBAN di colui al quale è destinato il pagamento, indicando la causale del versamento e l’intestatario del conto.

Come funziona il codice IBAN

È un argomento che può sembrare complesso, ma vediamo insieme come funziona. Quando effettui una transazione con l’estero, i caratteri del tuo codice IBAN vengono elaborati dal sistema di pagamento della tua banca.

Ogni serie di caratteri del codice IBAN trasmette alle banche un’informazione precisa: il paese, le cifre di controllo, e le coordinate bancarie nazionali.

Codice-IBAN
In foto una lente di ingrandimento che ingrandisce la parola IBAN.

Chi conosce il nostro IBAN può truffarci?

Nessun problema! Chi conosce l’IBAN può disporre un pagamento periodico a carico del titolare del conto corrente (come nel caso di RID bancario o una “domiciliazione” di un’utenza), ma solo se il titolare del conto ha dato la sua autorizzazione.

Quindi, anche se il nostro IBAN dovesse arrivare nelle mani di qualche malintenzionato, l’unica cosa che potrebbe fare sarebbe effettuare un pagamento in nostro favore.

Quando si rischia una truffa?

Il rischio truffa intercorre quando qualcuno conosce le nostre credenziali di accesso e riesce a accedere alla nostra area personale dalla quale è possibile effettuare operazioni bancarie. Tuttavia, le banche si sono attrezzate con vari livelli di sicurezza, rendendo difficile diventare vittime di attacchi hacker. Il codice IBAN, quindi, non permette di prelevare denaro o effettuare operazioni fraudolente.

Il ricorso al codice IBAN per l’esecuzione di bonifici viene ritenuto un approccio sicuro dai corpi di regolamentazione dell’eurozona, e viene utilizzato in maniera abituale per realizzare pagamenti internazionali.

Il predominante beneficio in termini di sicurezza è che l’IBAN permette a terzi di inviare bonifici al tuo conto, senza tuttavia concedere la possibilità di prelevare denaro o di effettuare trasferimenti a spese del tuo conto. Di conseguenza, i tuoi fondi rimangono protetti.

Come difendersi dalle truffe online

Per proteggerti dai tentativi di truffa online, è importante attenersi a queste semplici regole:

  1. Non divulgare mai le tue credenziali di accesso. Le password e i codici di sicurezza non devono essere condivisi con nessuno, nemmeno con gli operatori della tua banca. Ricorda che le banche non chiedono mai queste informazioni via email o telefono.
  2. Non cliccare su link sospetti. Se ricevi un’email sospetta che sembra provenire dalla tua banca, non cliccare su nessun link. Invece, accedi al tuo conto corrente digitando l’indirizzo del sito della tua banca nel browser.
  3. Utilizza un software antivirus aggiornato. Un buon software antivirus può proteggere il tuo dispositivo da malware e phishing, aiutandoti a navigare in sicurezza.
  4. Monitora regolarmente i movimenti del tuo conto corrente. Controlla frequentemente il tuo estratto conto per rilevare eventuali operazioni sospette.
  5. Informa la tua banca se noti qualcosa di strano. Se noti movimenti sospetti sul tuo conto, contatta immediatamente la tua banca.

Ricorda, l’IBAN è uno strumento di pagamento sicuro e largamente utilizzato. Può essere condiviso senza timore di truffe, a meno che non sia accompagnato da altre informazioni sensibili come le tue credenziali di accesso al conto.

Come trovare l’IBAN del tuo conto corrente

Per trovare l’IBAN del tuo conto corrente, esistono diverse opzioni:

  1. Internet Banking: accedi alla tua area riservata fornita dalla tua banca per trovarlo.
  2. Estratto conto: sia cartaceo che digitale, di solito include l’IBAN tra le informazioni.
  3. Bancomat: l’IBAN potrebbe essere stampato sulla carta o ottenibile utilizzando il bancomat agli sportelli ATM.
  4. App Bancarie: la maggior parte delle banche offre app mobili dove è possibile trovare l’IBAN.
  5. Filiale Bancaria o Servizio Clienti: Puoi chiedere l’IBAN direttamente alla tua banca o contattare il servizio clienti.

Ricorda di annotare o stampare il tuo IBAN per averlo sempre a disposizione.

Come si calcola il codice IBAN?

In Italia, l’IBAN (International Bank Account Number) è una sequenza di 27 caratteri alfanumerici, sempre rappresentati in lettere maiuscole e senza l’uso di caratteri speciali.

L’IBAN inizia con il codice di due lettere che denota il paese, nel nostro caso “IT”. Dopo il codice del paese, seguono due numeri di controllo, noti come CIN (Control Internal Number) europeo. Successivamente, troveremo il BBAN (Basic Bank Account Number) italiano, che consiste in ulteriori 23 caratteri.

  • Il BBAN permette di identificare in modo univoco un conto bancario e include il codice CIN, il codice ABI (Associazione Bancaria Italiana), il codice CAB (Codice di Avviamento Bancario) e, infine, il numero del conto corrente.
  • Il codice CIN è un singolo carattere alfanumerico che ha lo scopo di segnalare eventuali errori nella sequenza dell’IBAN, poiché è derivato da una serie di calcoli basati sugli altri codici che costituiscono l’IBAN.
  • Il codice ABI, che segue il CIN, è una serie di 5 numeri che identificano la specifica banca in cui il conto è aperto. Ogni istituto bancario europeo ha il proprio codice ABI, assegnato dall’associazione bancaria di riferimento.
  • Il codice CAB, composto da cinque cifre, viene usato per identificare la specifica filiale o agenzia della banca dove il conto corrente è stato aperto.
  • Infine, il numero di conto corrente è rappresentato da dodici caratteri numerici. Nel caso in cui sia composto da un numero di cifre inferiore a dodici, viene completato con degli zeri.

FAQ (domande e risposte) sull’IBAN

Cosa può fare una persona con il tuo IBAN?

Una persona con il tuo IBAN può disporre un pagamento periodico a tuo carico (come nel caso di RID bancario o una “domiciliazione” di un’utenza), ma solo se tu, come titolare del conto, hai dato la tua autorizzazione. Inoltre, potrebbe effettuare un pagamento in tuo favore.

Come capire di chi è l’IBAN?

L’IBAN non fornisce direttamente informazioni sull’intestatario del conto corrente. Tuttavia, è possibile capire in quale banca e in quale filiale il conto corrente è attivo, grazie ai codici ABI e CAB inclusi nell’IBAN. Per ottenere ulteriori informazioni sull’intestatario del conto, è necessario contattare la banca o l’ente competente.

Quali dati bancari non dare?

È fondamentale non divulgare mai le tue credenziali di accesso al conto corrente, come username e password. Le banche non chiedono mai queste informazioni via email o telefono. Inoltre, è importante non cliccare su link sospetti che sembrano provenire dalla tua banca, ma piuttosto accedere al tuo conto corrente digitando direttamente l’indirizzo del sito della tua banca nel browser.

Perché il codice Iban ci tutela dalle truffe?

L’IBAN ci tutela dalle truffe perché è un sistema di pagamento sicuro che permette a terzi di inviare bonifici al tuo conto, senza tuttavia concedere la possibilità di prelevare denaro o di effettuare trasferimenti a spese del tuo conto. Di conseguenza, i tuoi fondi rimangono protetti.

Da quante cifre e numeri è composto il codice IBAN?

In Italia, l’IBAN è composto da 27 caratteri alfanumerici. Inizia con il codice di due lettere che denota il paese, seguono due numeri di controllo, e successivamente il BBAN italiano, che consiste in ulteriori 23 caratteri.

Cosa posso fare con il codice IBAN?

Con l’IBAN è possibile effettuare diverse operazioni bancarie, sia in entrata che in uscita. Puoi ricevere pagamenti o effettuare bonifici verso altri conti, semplicemente fornendo o utilizzando il codice IBAN corretto. Ricorda però che l’IBAN da solo non permette di prelevare denaro o effettuare operazioni fraudolente.

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