Canone Rai regionale? Cosa e quanto pagherai nel 2023

Costi canone Rai regionale. Cosa succede dal 2023? Scopri il futuro di una delle tasse più odiate dagli italiani.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Il canone Rai è stato definito onere improprio. Quindi dal 1° gennaio 2023 sarà tolto dalla bolletta. Dopo questa notizia, con recente conferma, si sono susseguite una serie di ipotesi sulle possibili e nuove modalità di incasso.

La più verosimile vedrebbe il 730 come formula più accreditata per mantenere basso il livello di evasione e creare un canone Rai regionale. Vediamo di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Leggi come ottenere l’esenzione del canone rai, quali sono i moduli per richiedere il mancato pagamento e come avere il nuovo bonus Tv con il Decreto Aiuti bis.

INDICE

Canone Rai regionale: perché onere improprio?

Dal 2016, anno in cui il Governo Renzi decise di inserire l’abbonamento radiotelevisivo italiano nella bolletta della luce, la tassa più evasa in assoluto ha raggiunto livelli di evasione davvero molto bassi. Ora però tutto cambierà di nuovo per volontà dell’Unione Europea.

Il problema riguarda la concorrenza del mercato libero legato all’energia elettrica. Il canone Rai in bolletta, secondo le indicazioni europee in materia, risulta essere un onere improprio. Per questo entro gennaio 2023 dovrà essere tolto e trovare una nuova collocazione.

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Nasce il canone Rai regionale?

Tra le tante ipotesi, proprio in questi giorni, alcuni hanno avanzato la possibilità di rendere il canone Rai regionale. In altre parole, ci sarebbe l’idea di passare l’abbonamento radiotelevisivo alle Regioni, come già succede con le province autonome di Trento e Bolzano e le Regioni a statuto speciale.

Canone Rai regionale: quanto si risparmia

All’interno dell’approvazione del nuovo Decreto Bollette 2022 è stato inserito sotto proposta di Maria Laura Paxia, deputato del gruppo Misto, la scorporazione del canone Rai a partire da gennaio 2023.

L’ordine del giorno presentato è stato approvato prima come raccomandazione, per poi essere accolto con riformulazione, cioè senza dover passare ai voti. La proposta è quindi ufficiale, benché ad oggi non si sappia come verrà saldato in futuro il canone.

Con l’eliminazione del canone Rai le nostre bollette si ridurranno di 90 euro all’anno, dando un’ulteriore taglio alle spese previste per i mesi futuri.

Canone Rai regionale: resta in bolletta fino a dicembre 2022

Stando agli aggiornamenti di fine dicembre 2021, risulta confermato il canone Rai in bolletta luce nel 2022 per le prime 10 mensilità dell’anno. La suddivisione dei 90 euro annui di canone, infatti, avviene in quote da 9 euro ciascuna, risparmiando quindi le bollette di novembre e dicembre.

Benché  precedentemente accantonato dal Governo Draghi, la proposta ha poi visto il 13 aprile 2022 un’ulteriore svolta, grazie anche alla mediazione europea per conformare il Paese agli standard comunitari, grazie alla quale se ne vedrà la scorporazione dal 2023.

Canone Rai regionale: ecco cosa potrebbe accadere

La proposta di un canone Rai regionale per il 2023 è arrivata dal Corecom Veneto.

Nello specifico, è stato prodotto un report a tema realizzato con la supervisione del professor Jacopo Bercelli dell’Università di Verona che sostiene: «La regionalizzazione dei servizi di telecomunicazione e radiotelevisivi è possibile. Esistono non solo le basi giuridiche, ma ci sono i presupposti tecnici e tecnologici».

Anche Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia, vede una svolta nella regionalizzazione del canone TV, ma come conseguenza alla trasformazione interna dell’emittente pubblica nazionale stessa. In pratica, la Sala propone una Rai regionale.

Uno dei motivi principali è la gestione economica. Attualmente la Rai non se la sta passando bene sul lato guadagni. Inoltre, le sue programmazioni regionali, secondo gli ultimi dati, sono sempre più apprezzate. A dirlo sono gli indici di ascolto in forte crescita. L’idea sarebbe quella di modificare il contratto televisivo con la Rai per tutto il quinquennio 2023-2028.

Canone Rai regionale: un’idea fattibile

Sempre il professor Bercelli ha anche confermato che ci sarebbero tutte le basi giuridiche e normative per trasformare il canone Rai in un’imposta gestita direttamente e, molto probabilmente, autonomamente da ciascuna Regione, non passando più dalle casse dello Stato.

«Sappiamo che la Rai è un ente pubblico, per quanto organizzato come una Società per azioni. In secondo luogo – continua Bercelli – la telecomunicazione assolve a un servizio pubblico. Da ultimo, le Regioni possono attivare stante la normativa vigente contratti di servizio con la Rai. Nella storia, dal 1975 ad oggi, la regionalizzazione del sistema radiotelevisivo è stata una costante che ha affiancato il processo devolutivo (trasmissione gratuita) e l’applicazione della sussidiarietà, sebbene non abbia trovato applicazione concreta eccezion fatta per le Regioni e Province a statuto speciale. I presupposti giuridici, comunque, ci sono e ciò che serve è la volontà di affrontare, anche attraverso la stesura di leggi regionali ad hoc, l’argomento».

Canone Rai regionale: perché sarà escluso dalle bollette?

Attualmente, il canone Rai viene incluso nella bolletta della luce. L’esborso annuale – come già detto – è di 90 euro, con dieci rate da 9 euro. Questa formula è stata introdotta nel 2015 al fine di aumentare il gettito dell’imposta. Nel 2016, a un anno dall’introduzione del provvedimento, l’evasione del canone Rai era in effetti scesa ai minimi storici. E ciò aveva permesso di ridurre l’importo dell’imposta, inizialmente previsto di 113,5 euro.

La Commissione europea, però, ha chiarito che l’introduzione del canone in bolletta appesantisce in maniera artificiosa l’importo delle forniture della luce, che diventano quindi più care rispetto a quanto effettivamente dovuto.

Canone Rai regionale: come si pagherà dal 2023?

Considerando che ancora il quadro è tutt’altro che definitivo, è difficile comprendere in che modo si procederà alla riscossione dell’imposta televisiva nel momento in cui questa verrà esclusa dalla bolletta dell’energia elettrica.

Prima della riforma del 2016, la modalità di pagamento era costituita da un tradizionale bollettino postale prestampato, che veniva inviato dall’Agenzia delle entrate a fine anno. Dopo averlo ricevuto, si aveva tempo fino al 31 gennaio per effettuare il saldo. In alcuni casi, si poteva scegliere anche di corrispondere la cifra in forma semestrale (entro il 31 gennaio e il 31 luglio), o trimestrale (a fine gennaio, aprile, luglio e ottobre). Per farlo, però, ci si doveva servire dei bollettini inclusi nel “Libretto di iscrizione alla televisione”.

Il bollettino poteva essere pagato presso uffici postali, tabaccherie e ricevitorie affiliate Lottomatica, Sisal e Banca ITB. Si poteva anche scegliere di pagare con carta di credito tramite telefono, bancomat e canali telematici.

Canone Rai regionale: come si evita di pagarlo?

Nella maggioranza dei casi, il canone Rai viene incluso nelle bollette. Il possesso del televisore viene presunto nel momento in cui è presente una contatore della luce nella casa di residenza. Vero è, però, che in alcune occasioni si può evitare di pagare l’imposta. L’esenzione del canone Rai  è possibile ad esempio nei casi di:

  • Età superiore ai 75 anni;
  • Mancato possesso del televisore;
  • Morte dell’intestatario della bolletta;
  • Ricovero in casa di riposo o RSA;
  • Possesso seconda casa.

Infine, in alcune occasioni potresti richiedere la restituzione della somma pagata.

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