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Il Covid aiuta gli agriturismi delle zone interne: boom di presenze

La paura del contagio ha spinto in tanti a preferire gli agriturismi delle zone interne nel giorno di Ferragosto, non era mai accaduto in queste proporzioni. Ora bisogna lavorare per far sì che questo successo non sia occasionale.

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3' di lettura

Un’estate da ricordare per gli agriturismi delle zone interne della Campania, nonostante il covid. Anzi, forse proprio a causa del covid. C’è stato infatti un inedito boom di presenze per Ferragosto. In tanti hanno preferito gli Appennini al mare. Non è mai accaduto fossero così in tanti.

«Dopo i primi segnali positivi arrivati alla fine del lockdown – hanno dichiarato Coldiretti e Terranostra Campania -, agosto consolida un un vero boom di richieste in tutta la regione».

Sold out ovunque a Ferragosto

«Nell’ultimo fine settimana – continuano – si è registrato il sold out di tutti gli agriturismi lontani dal mare. Stiamo raccogliendo dati mai segnalati prima: il triplo rispetto alle richieste. Ci spieghiamo meglio: per ogni prenotazione confermata a Ferragosto ne sono arrivate altre tre. Evidentemente – è la considerazione di Coldiretti – era forte il desiderio di spazi aperti per la paura del Covid».

Gli agriturismi nelle cinque province

Nelle cinque province campane gli agriturismi sono 700. Possono garantire 20mila coperti e 2.500 posti letto, così suddivisi: il 20% in Irpinia, il 22% nel Sannio, il 12% nel Casertano, il 31% nel Salernitano e il 15% nel napoletano.

Fenomeno da capire fino in fondo

Pochi gli stranieri, ma era prevedibile: sono pochi in tutta Italia.

«Il successo di agosto – ha commentato Manuel Lombardi, presidente di Terranostra Campania – non ripaga la frenata dei mesi di chiusura, ma è un fenomeno interessante che abbiamo il dovere di capire fino in fondo. Se da una parte c’è il covid a spingere i turisti verso la campagna, dall’altra c’è una crescita costante in questi anni di una nuova tendenza, fatta di ricerca di autenticità e benessere, di borghi rurali e cultura, di attività all’aria aperta e di esperienze autentiche».

Accogliere i visitatori senza inganni

Uno spazio dunque per le zone interne, da sempre ritenute una scelta di ripiego rispetto alle località balneari.

«Il lavoro che abbiamo portato avanti – continua Lombardi – per la promozione del vero agriturismo sta pagando proprio in questa crisi, premiando chi sceglie di accogliere i visitatori nella propria azienda agricola senza inganni. E c’è ancora tanta strada per far comprendere la diversità di una vacanza in campagna. Infatti ci segnalano alcune recensioni negative ai nostri agriturismi che non hanno la famosa bevanda dolce americana con le bollicine. Siamo sicuri che anche costoro alle fine apprezzeranno i succhi di frutta e il buon vino».

Il boom deve essere messo a sistema

«Il boom di questi giorni – aggiunge Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – è un insegnamento utile soprattutto per le aree interne della regione. La capacità di attrarre turismo in Irpinia, nel Sannio, nell’Alto Casertano, nel Cilento e lungo l’Appennino, deve essere messa a sistema e diventare un obiettivo di investimento per i prossimi anni. Se il covid ha spinto il turismo verso le nostre campagne, noi dobbiamo avere la capacità negli anni a venire di consolidare la tendenza anche senza questa minaccia».

Ma non è una sorpresa

Il dato ferragostano non è comunque del tutto una sorpresa. La crescita del turismo nelle aziende agricole era già iniziata, anche se nelle aree interne si stava scontando qualche ritardo.

«Dobbiamo lavorare – ha aggiunto Masiello -, anche con la nuova programmazione dei fondi europei, su investimenti in grado di mettere in rete le strutture ricettive con i percorsi sportivi, con le visite culturali, con la promozione delle eccellenze agroalimentari e con le esperienze a contatto con la natura. Il valore del territorio va percepito attraverso l’offerta di servizi in grado di soddisfare le attese del turismo interno e di quello estero».

In Campania le 531 bandiere del gusto

«In Campania – concludono Coldiretti e Terranostra – l’offerta agrituristica è sempre più ricca e variegata, con crescita continua del turismo culturale e del turismo “green”. La rete degli agriturismi cresce insieme ad un modello di agricoltura che è presidio del territorio e custode di un patrimonio di 531 bandiere del gusto (prodotti agroalimentari tradizionali), grazie al quale la Campania è la prima regione d’Italia per biodiversità».

La forza dei cuochi contadini

«Nella rete – concludono – degli agriturismi Campagna Amica a valorizzare la biodiversità del cibo ci sono gli agrichef, i cuochi contadini, che portano in tavola le ricette della tradizione, valorizzando le produzioni a chilometro zero».

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