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Home / Bonus e Incentivi / Da Rdc a Rei, Calenda propone a Meloni. Chi sarebbe escluso

Da Rdc a Rei, Calenda propone a Meloni. Chi sarebbe escluso

Il leader di Azione Carlo Calenda incontra la premier Giorgia Meloni. Tra i tanti temi, sul tavolo di discussione anche il passaggio da Rdc a Rei. Vediamo se è possibile. 

di Valerio Pisaniello

Dicembre 2022

Da Rdc a Rei? A pochi giorni dell’incontro tra Carlo Calenda e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni diventa interessante uno dei punti al centro del confronto tra i due (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Alla luce dell’abolizione del reddito di cittadinanza, la proposta del leader di Azione è di ritornare al reddito di inclusione. Quindi, da Rdc a Rei. Vediamo se è possibile e cosa comporterebbe tale operazione. 

Indice

Da Rdc a Rei, Calenda propone a Meloni

Carlo Calenda ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere della manovra economica.

Il leader di Azione, terminato il colloquio di un’ora e mezza, ha detto di aver visto molte aperture da parte della premier, sulla legge di bilancio, attualmente al vaglio del Parlamento.

Presenti all’incontro anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, e il sottosegretario all’attuazione del Programma Giovanbattista Fazzolari.

Al centro del discorso anche il passaggio da Rdc a Rei.

Secondo Calenda “assieme alle limitazioni al Reddito di cittadinanza ci vuole un rafforzamento delle borse di studio per i ragazzi che perdono il Reddito e vogliono studiare, un’imposta negativa per chi trova un lavoro. Intorno va costruito un sistema per cui si passa da Rdc a Rei, i comuni vengono coinvolti, anche per evitare le truffe: a quel punto, così equilibrate, le misure spingono le persone a uscire dal Reddito di cittadinanza e si fa in modo progressivo, giusto e corretto. Secondo me su questi temi c’è stata apertura e ascolto”. 

Il Reddito di inclusione (REI) è stato il primo assegno universale contro la povertà introdotto in Italia a partire dal 1 gennaio del 2018, su spinta dei governi Renzi e Gentiloni. Nel 2019 venne smantellato per far posto al Reddito di cittadinanza.

Per saperne di più sul Reddito di inclusione, potresti guardare questo interessante video:

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Da Rdc a Rei: come fare la domanda per la carta Rei?

Da Rdc a Rei? Come previsto dalla normativa vigente, dal 1° marzo 2019 non è più possibile richiedere la Carta Rei.

Infatti, a partire da tale data, il Reddito di Inclusione (Rei) non potrà essere più richiesto e a decorrere dal successivo mese di aprile non sarà più riconosciuto, né rinnovato.

Da Rdc a Rei: che cos’è il Rei?

Il Reddito di inclusione (Rei) è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale, condizionata alla valutazione della condizione economica.

A seguito dell’introduzione del Reddito di cittadinanza, dal 1° marzo 2019 il REI non può più essere richiesto e, a partire dal successivo mese di aprile, non è più riconosciuto né rinnovato (Decreto legge n. 4/2019, art. 13).

Per coloro ai quali il Reddito di inclusione sia stato riconosciuto prima del mese di aprile 2019, il beneficio continua ad essere erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare domanda per il reddito di cittadinanza

Il Reddito di inclusione non è in alcun modo compatibile con la contemporanea fruizione del Reddito di cittadinanza da parte di alcun componente il nucleo familiare.

Quali sono i potenziali effetti del passaggio da Rdc al Rei? Presentiamo qui di seguito un’analisi che utilizza i dati delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche presentate nel 2018 dai toscani per certificare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

Confrontiamo le due misure in termini di copertura del bisogno e di adeguatezza nel ridurre il problema dalla povertà e valutiamo il possibile impatto del Rdc sui servizi al lavoro e all’inclusione sociale.

Le elaborazioni, pur riferendosi ad una singola regione, forniscono per la loro accuratezza una serie di indicazioni che sono generalizzabili al contesto nazionale.

Da Rdc a Rei: le differenze
Da Rdc a Rei: le differenze.

Da Rdc a Rei: le differenze 

Il Rdc è più inclusivo rispetto al Rei, ma soprattutto eroga alle famiglie beneficiarie un trasferimento più elevato. Il numero di nuclei potenziali beneficiari in Toscana passa, infatti, da 44mila con il Rei a circa 52mila col Rdc, mentre il trasferimento medio a famiglia da 2.700 a 4.600 euro.


ReiRdc
N° nuclei beneficiari44.38751.773
N° individui beneficiari103.852115.583
Trasferimento medio (euro)2.7334.565
Costo totale (mln euro)121236
Platea dei beneficiari e ammontare del trasferimento

Il 70% dei beneficiari del Rdc avrebbe comunque ricevuto il Rei; tra questi l’89% avrebbe però avuto un sussidio più basso, mediamente di 3.300 euro all’anno, mentre l’11% avrebbe ricevuto più risorse con il Rei che col Rdc.

Sono, invece, 15.100 i nuclei che ricevono il Rdc e non avrebbero beneficiato del Rei, con un trasferimento medio di 1.900 euro all’anno. Circa 7.700 sono le famiglie che non hanno i requisiti per accedere al Rdc mentre avrebbero ricevuto un Rei di 2.500 euro annui.


N° nucleiDifferenza trasferimento Da Rei a Rdc (euro)
Beneficiari di Rdc e Rei36.6352.869
a cui aumenta il trasferimento32.7853.354
a cui si riduce il trasferimento3.850-1.262
Beneficiari di Rdc e non Rei15.1381.919
Beneficiari di Rei e non Rdc7.752-2.467
Nuclei beneficiari del Rei e/o del Rdc e differenza del trasferimento da Rei a Rdc

Da Rdc a Rei: il grado di copertura dei poveri assoluti

Il grado di copertura dei poveri assoluti del Rdc è pari al 60% e non si discosta molto da quello del Rei (52%). Il requisito di residenza più restrittivo imposto nel Rdc limita molto la sua capacità di raggiungere le famiglie più bisognose di intervento.

La differenza di copertura si amplia, infatti, se si considerano solo le famiglie con richiedente italiano, 66% contro 48%. Grazie alla maggiore inclusione di richiedenti stranieri, per alcune tipologie di famiglia, quelle con 6 o più membri e quelle giovani in cui il capofamiglia ha meno di 44 anni, è persino più elevata la quota di poveri assoluti coperti dal Rei rispetto al Rdc.

Sul sottoinsieme di famiglie con richiedente italiano, invece, la copertura del Rdc è per tutte le tipologie di famiglia superiore al Rei.


TOTALE FAMIGLIEFAMIGLIE CON RICHIEDENTE ITALIANO

ReiRdcReiRdc
Numero componenti



161705574
251654770
349554359
444473852
542423749
647464454
Condizione abitativa



Proprietà49564359
Affitto57645474
Nazionalità



Italiana3666

Straniera8947

Classe di età



<30 anni72646473
30-4453524860
45-6453635267
>65 anni29652866
TOTALE52604866
Quota di copertura delle famiglie in povertà assoluta (val. %)

La differenza nella quota di copertura tra le famiglie con richiedente italiano, mediamente pari a 18 p.p., cambia in base a come sono stabiliti i requisiti economici di accesso ai due strumenti.

È più bassa, pari a circa 10 punti percentuali, per le famiglie numerose e i nuclei giovani con figli, per effetto della scala di equivalenza più favorevole nel Rei rispetto al Rdc. Per lo stesso motivo la quota di copertura del Rdc è 38 punti percentuali superiore rispetto al Rei per le famiglie in cui il richiedente ha più di 65 anni.

La differenza di copertura più elevata per le famiglie in affitto dipende dai requisiti di accesso più estensivi previsti dal Rdc per questa condizione abitativa.

Fonti e materiale di approfondimento

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