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Ex Bonus Renzi giugno 2023: nuova data, ora sono due

Le date di pagamento dell'ex Bonus Renzi a giugno 2023 per i titolari di Naspi.

6' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo quali sono le due date di pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023, fino adesso pubblicate dall’INPS (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Quali sono le date Pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023?

L’INPS ha finalmente pubblicato le prime due date di pagamento del trattamento integrativo (ex Bonus Renzi), per chi è titolare di Naspi, che sono il 14 giugno 2023 e il 15 giugno 2023.

Tuttavia per i percettori di Naspi l’accredito dei 100 euro del trattamento integrativo non avviene nel medesimo giorno del mese e la data può variare da beneficiario a beneficiario.

I disoccupati infatti percepiscono il bonus ogni mese dall’INPS sullo stesso conto corrente su cui ricevono la Naspi. In genere però l’accredito del trattamento integrativo avviene dopo quello della regolare mensilità dell’indennità di disoccupazione.

Ma dato che la Naspi non segue un calendario esatto e in genere viene erogata entro la prima metà del mese anche il giorno di accredito del trattamento integrativo può variare in base al beneficiario.

Per conoscere la data esatta di pagamento è necessario infatti collegarsi al sito dell’INPS e accedere al fascicolo previdenziale, con la procedura che tra poco illustreremo.

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Pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023: come verificare la data di pagamento?

Le date di accredito della Naspi e del trattamento integrativo variano, come abbiamo detto, da beneficiario a beneficiario.

Fino adesso l’INPS ha pubblicato solo due date che riguardano gli accrediti dei 100 euro di ex Bonus Renzi sulla Naspi e che sono il 14 giugno e il 15 giugno 2023.

Questo calendario riguarda però solo chi legge le due date nella propria disposizione di pagamento sul fascicolo previdenziale. L’accredito infatti, lo ripetiamo, può arrivare in giorni diversi nel mese di giugno. Per conoscere il giorno esatto del versamento i beneficiari devono accedere al proprio fascicolo.

Per farlo è necessario collegarsi alla pagina del fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS e cliccare in alto a destra su Utilizza lo strumento. Dopo sarà necessario accedere con SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

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La pagina del fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS.

Uno volta effettuato l’acceso al fascicolo, si dovrà premere nel menu laterale su Prestazioni e poi su Pagamenti, quindi selezionare la prestazione e l’anno di riferimento. Nella schermata successiva si potrà verificare se ci sono disposizioni di pagamento relative a giugno 2023, per il trattamento integrativo o la mensilità della Naspi.

Aprendo la disposizione di pagamento sarà possibile verificare sia l’importo, che la data in cui l’INPS farà materialmente partire il versamento.

Pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023: come funziona per i titolari di Naspi?

Il trattamento integrativo spetta a chi produce redditi da lavoro dipendente, compresi i disoccupati che percepiscono un’indennità di disoccupazione come la Naspi o la Dis-Coll.

Per provare ad essere il più semplici possibile, il trattamento integrativo racchiude una serie di detrazioni fiscali che fanno salire lo stipendio netto o l’indennità di disoccupazione.

Il suo importo massimo è di 1.200 euro all’anno, diviso in 12 mensilità da 100 euro. Il trattamento integrativo non si applica infatti alla tredicesima.

Tuttavia, percepiscono la cifra totale, cioè 100 euro al mese, solo i redditi entro i 15.000 euro l’anno. Il bonus spetta anche ai redditi fino a 28.000 euro, ma per questi si riduce progressivamente fino ad azzerarsi.

Per spiegarlo il più semplicemente possibile possiamo dire che più alto è reddito e minore è il bonus. In verità, si tratta di un calcolo complesso che considera, come abbiamo detto, anche le detrazioni fiscali.

Per i lavoratori il trattamento integrativo viene corrisposto in busta paga. I titolari di Naspi invece ricevono i 100 euro sullo stesso conto corrente su cui ogni mese avviene il versamento dell’indennità.

Pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023: chi ne ha diritto?

I titolari di indennità disoccupazione non sono gli unici ad avere diritto al trattamento integrativo. Nello specifico il contributo spetta a tutte queste categorie:

  • lavoratori dipendenti, pubblici e privati;
  • soci lavoratori di cooperative;
  • lavoratori in cassa integrazione (con CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà);
  • collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
  • stagisti e tirocinanti;
  • percettori di borsa di studio, di assegno di ricerca o premio di studio;
  • lavoratori socialmente utili;
  • sacerdoti;
  • disoccupati in regime di indennità Napi;
  • disoccupati in regime di Dis-Coll;
  • disoccupati agricoli;
  • lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio;
  • lavoratori in congedo di paternità.

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Pagamento dell’ex Bonus Renzi a giugno 2023: il trattamento integrativo va richiesto?

Nel precedente paragrafo abbiamo elencato a quali categorie spetta l’ex Bonus Renzi, cioè il trattamento integrativo. Una domanda che molti si pongono però è se il trattamento integrativo vada richiesto o se sia corrisposto in automatico.

Chiariamo subito che l’ex Bonus Renzi non va mai richiesto, ma è sempre un beneficio corrisposto in automatico. L’unica differenza è che i lavoratori lo ricevono in busta paga e i disoccupati sul conto corrente su cui ricevono l’indennità di disoccupazione.

Perciò, lo ripetiamo, sia i lavoratori che percepiscono una busta paga sia i titolari di Naspi, Dis-Coll o altra prestazione non devono inoltrare nessuna richiesta per ottenere il trattamento integrativo.

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