In questo approfondimento vedremo insieme come vengono ereditati i debiti di una persona deceduta e come verificare i debiti del defunto (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
I debiti possono essere ereditati?
È bene sapere che non si ereditano soltanto soldi o proprietà, ma anche debiti.
Quando una persona muore, i suoi crediti passano agli eredi (l’eredità può anche essere rifiutata, ricordiamolo).
Per i debiti, invece, bisogna distinguere tra quelli che si estinguono automaticamente alla morte del titolare dai debiti ereditari, che passano in successione agli eredi del defunto.
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Cosa sono i debiti ereditari?
Riguardano le insolvenze non risolte dal defunto, compresi gli interessi che maturano dopo la sua morte.
Alcuni dei debiti ereditari sono:
- le tasse e le sanzioni non ancora versate che riguardano il periodo in cui il titolare era ancora in vita;
- le spese condominiali;
- le bollette intestate scadute prima del decesso;
- le cartelle esattoriali;
- le fideiussioni bancarie;
- i finanziamenti e il mutuo sottoscritti dal defunto.
- obbligazioni conseguenti alla successione (spese funerarie);
- spese di amministrazione e di divisione dell’asse ereditario.
Per il Codice Civile, dal momento che l’erede accetta l’eredità del caro defunto, avrà l’obbligo di sanare situazioni pendenti dei debiti ereditari, in proporzione alle quote ereditate.
Quali sono i debiti non trasmissibili?
A differenza dei debiti ereditari, questi debiti non trasmissibili non vengono ereditati:
- le insolvenze cadute in prescrizione;
- obbligazioni (debiti con INPS o INAIL, le imposte dovute ad Agenzia Entrate, Comune, Provincia, Regione. Gli eredi sono tenuti comunque a pagare le imposte, ma non le sanzioni ad esse collegate);
- obbligazioni naturali (derivanti da gioco e scommesse);
- sanzioni penali (in realtà gli abusi edilizi e gli ordini di demolizione possono essere inflitti anche agli eredi titolari dell’immobile);
- sanzioni fiscali e amministrative;
- alimenti all’ex coniuge, ai figli, al donante, ai parenti.
- offerte e donazioni ad enti caritatevoli o onlus.
Come verificare i debiti del defunto?
Ma come sapere se una persona defunta aveva dei debiti? Tramite l’estratto di ruolo o estratto conto debitorio, che prende in esame tutti i debiti contratti dalla persona, le cartelle esattoriali in corso e le rateizzazioni richieste, oltre ai pagamenti effettuati, quelli scaduti e quelli in scadenza.
L’estratto di ruolo può essere richiesto anche per una persona defunta: in questo caso l’erede dovrà inviare un documento di identità e la dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
Cos’è il certificato carichi pendenti?
Il certificato carichi pendenti è un documento che consente di verificare l’esposizione debitoria di una persona, fisica o giuridica, nei confronti dello Stato.
Attesta:
- l’esistenza di eventuali contestazioni definite o in corso di definizione, con l’Agenzia delle Entrate;
- la sussistenza di eventuali carichi pendenti, risultanti in anagrafe tributaria, relative a illeciti amministrativi, versamenti omessi o parziali di IVA, imposte dirette o imposte indirette o altri tributi.
Il certificato carichi pendenti viene richiesto tramite compilazione di un modulo, inserendo i dati del soggetto per cui si sta chiedendo il certificato, i dati del defunto (codice fiscale, denominazione e domicilio fiscale) e i dati dell’erede.
Cos’è la visura protesti?
Un altro documento importante per verificare la situazione debitoria della persona defunta è la visura protesti.
Con questo documento è possibile verificare se sono presenti protesti o eventi negativi a carico del defunto al Registro Protesti della Camera di Commercio (assegni bancari o postali e cambiali insolute).

Faq su debiti ed eredità
Cos’è l’eredità?
Il patrimonio di una persona deceduta che andrà in successione, è indicata con il termine eredità. Il defunto che lascia la propria eredità ad altri è chiamato testatore (o de cuius) e i beneficiari sono chiamati eredi (o nella prima fase “chiamati all’eredità”). La successione legale regola chi è erede di un patrimonio e per quali parti si ha diritto all’eredità. Di norma, gli eredi sono i parenti più prossimi del defunto. L’eredità viene regolata dalla legge, innanzitutto, che pone dei limiti ben precisi (come le quote di legittima) e dal testamento rilasciato dal defunto prima di morire.
Come avviene la rinuncia all’eredità?
La rinuncia all’eredità è l’atto con cui il chiamato all’eredità dichiara di rifiutare l’eredità e dunque di non subentrare al de cuius, non diventando suo erede. È un diritto che si esercita con espressa dichiarazione scritta da effettuarsi come atto pubblico di fronte ad un notaio o presso la cancelleria del tribunale. La rinuncia all’eredità è uno strumento di tutela per il chiamato all’eredità, che decide di non accettare perché nell’asse ereditario ci sono troppi debiti.
Cosa sono le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali sono una specie di solleciti di pagamento, inviati a chi non ha sanato i propri debiti con lo Stato, gli enti pubblici, le Regioni, le Province, i Comuni. Sono una sorta di “ultimo avvertimento” a corrispondere gli importi ivi indicati entro massimo 60 giorni dalla notifica della cartella.
Chi emette le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali vengono emesse su delega di una pubblica amministrazione o di un ente locale che, dopo aver inviato un avviso di accertamento al contribuente, non è riuscito a recuperare le somme dovute e, pertanto, ha delegato alla riscossione l’Agente per la Riscossione esattoriale.
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