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Decreto Draghi: tutto su cuneo fiscale, stipendi e bonus

Un “corposo” intervento a sostegno dei cittadini in arrivo per fine luglio. Una misura di 8 miliardi e che potrebbe arrivare a 12. Vediamo cosa prevede il decreto Draghi.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Un nuovo “corposo” decreto Draghi per tener testa all’inflazione entro fine luglio. È quanto annunciato dal premier Mario Draghi nelle ultime ore (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

L’operazione mira a intervenire su determinati settori ritenuti prioritari e stima lo stanziamento di 8 miliardi di euro, ma che potranno anche diventare 10 o 12.

Tutto dipende dai dati del Pil in uscita nei prossimi giorni e che se si riveleranno più rosei di quanto previsto allora si potranno allargare le maglie.

Intanto il presidente del Consiglio prevede un taglio per le accise, interventi sui salari, taglio al cuneo fiscale – tutto messo a regime nella legge di Bilancio 2023 – e un piano sul salario minimo seguendo la proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Ma andiamo con ordine e scopriamo cosa prevede il decreto Draghi.

INDICE:

Bonus 200 euro, prorogato ed esteso

Cominciamo con la notizia forse più attesa: si dà quasi per certa la riproposizione del bonus 200 euro per il mese di agosto e, probabilmente, anche per settembre.

Inoltre, pare che i sindacati abbiano convinto il Governo ad allargare la misura anche agli esclusi dalla prima tornata di aiuti, come gli inoccupati e i precari.

Certo, bisognerà coinvolgere l’INPS per fare arrivare i soldi in tempo, perché anche se l’approvazione arrivasse entro luglio sarebbe impossibile versare i soldi sulle pensioni già ad agosto.

Per limare questi dettagli ci sarà un altro incontro, dove si stabiliranno con precisione le nuove categorie da includere.

Decreto Draghi: il salario minimo

Il premier Draghi dopo l’incontro, durato circa un’ora e mezza, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri -, sui temi del lavoro e del welfare, ha quindi annunciato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi «un nuovo patto sociale per preservare la  crescita».

A quanto sembra a far quadrare i conti con le parti sociali è stata la proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando che prevede minimi salariali calcolati sui contratti più rappresentativi di categoria, cioè garantiti da un numero maggiore di sigle sindacali. Sostanzialmente si tratta di un compromesso per trovare la quadra ed evitare rotture.

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Decreto Draghi: cuneo fiscale e benzina

Che i rincari carburanti stiano creando non pochi disagi nel Paese questo si sa. Uno studio del Codacons sui rincari di carburante segnala gli incrementi dei costi dei viaggi in auto soprattutto per raggiungere le mete delle vacanze.

Il rapporto segnala rincari di circa il 22% rispetto al 2021 prendendo come riferimento diverse tratte, come quella più lunga Bolzano-Trapani (1.646 chilometri).

Su questo il governo è chiaro e mette in campo un decreto legge «corposo nella quantità e nelle misure», così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli su Repubblica.

Decreto Draghi: il caro energia

Si attendono anche provvedimenti contro il caro energia e le bollette. In particolare è prevista la proroga dei crediti d’imposta energetici per le imprese e lo sconto sulla benzina che scade a inizio agosto. Ma allo studio ci sono anche altri aiuti. In primo luogo per le famiglie con figli.

Oltre al taglio del cuneo fiscale che inciderà da subito sulle buste paga. Come già avanzato, però,  c’è da attendere il dato del Prodotto interno lordo che è in arrivo. Se fosse confermato lo 0,1% di crescita del primo trimestre si potrebbe allontanare di altri tre mesi lo spettro della recessione.

Se il trend fosse addirittura superiore, il Pil annuo potrebbe toccare un livello di crescita del 3%. E questo permetterebbe al governo di liberare altre risorse per intervenire.

Decreto Draghi entro fine luglio

La misura paventata da Draghi, quindi, potrebbe svelare scenari sulla Legge di bilancio 2023. In poche parole, una sorta di anticipazione su quella che sarà la prossima manovra economica.

Il taglio del cuneo fiscale – secondo le richieste dei partiti – dovrebbe arrivare a mettere nelle tasche dei lavoratori uno stipendio in più. La formula allo studio del governo però per adesso prevede soltanto un taglio ai redditi medio-bassi.

Ovvero per chi guadagna meno di 35 mila euro l’anno. Intanto c’è fibrillazione nella maggioranza per il decreto Aiuti in arrivo al Senato. Il regolamento dell’aula della Camera più alta infatti prevede un voto unico, su fiducia e provvedimento insieme, quindi il M5s non potrà replicare le modalità di voto annunciate a Montecitorio.

E si troverà costretto a decidere se votare un provvedimento che non condivide in toto per confermare o meno la fiducia al governo.

Decreto draghi: lo scenario

Il Movimento 5 stelle sta facendo parlare molto di sé in questi giorni. Già, perché ad accendere la crisi sono proprio i pentastellati che starebbero valutando se votare o meno il decreto Aiuti. Il premier Draghi al riguardo non fa mancare la sua replica a proposito di fibrillazioni che «non impediscono ancora al governo di lavorare».

Tuttavia «con gli ultimatum non si lavora, si perde la ragione d’essere dell’esecutivo. Sulla crisi, non ho mai detto che non c’è un governo senza 5 stelle e non ho mai detto che ci sarà un nuovo Draghi dopo questo esecutivo».

Sostanzialmente l’M5s, al Senato, non potrebbe replicare la stessa modalità di voto della Camera. In caso di voto contrario, quindi, salterebbe fuori la questione di fiducia al governo e con esso una possibile crisi istituzionale.

A riguardo abbiamo già anticipato la vicenda sul sito Thewam.net nel seguente articolo.

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