I nuovi contributi a fondo perduto sono stati definiti il “cuore” del Decreto Ristori, dato che le misure contenute nel provvedimento hanno l’obiettivo prioritario di sostenere i lavoratori e le imprese più in difficoltà a causa dell’irrigidimento delle norme anti-contagio (che durerà almeno fino al 24 novembre). Ecco come dovrebbero funzionare i finanziamenti (Consulta anche la nostra pagina speciale sugli incentivi).
- Decreto Ristori: arrivano nuovi finanziamenti alle imprese in difficoltà
- Contributi a fondo perduto: come funzioneranno?
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Decreto Ristori: i nuovi finanziamenti
Si aspetta ancora il testo ufficiale del Decreto Ristori: dovrebbe essere pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, esaminando la bozza, si può dire già che:
- I pagamenti, da parte dell’Agenzia delle Entrate, dovrebbero avvenire in automatico – entro metà novembre – per circa 320mila Partite Iva che hanno usufruito dei primi finanziamenti (previsti dal Decreto Rilancio) mentre altre 140mila imprese dovranno presentare domanda (potranno accedere anche le partite Iva con ricavi e compensi superiori ai 5 milioni di euro).
- Bisogna aspettare la pubblicazione del Decreto in GU per conoscere con certezza le modalità e le tempistiche della domanda. Intanto, però, si può dire che l’importo dei contributi a fondo perduto (fino a un massimo di 150mila euro) varierà in base al calo di fatturato registrato tra aprile 2020 e aprile 2019 e al settore economico di appartenenza delle attività.
Contributi a fondo perduto: come funzioneranno?
Come si diceva, il calcolo dell’importo dei contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Ristori correrà su un doppio binario: non più solo la perdita di fatturato (i tre scaglioni individuati nel Decreto Rilancio) ma anche il settore economico di appartenenza (con maggiorazione tra il 100% e il 400% a seconda dei casi). Dunque, spetta un Fondo perduto base pari al:
- 20% alle Partite Iva con ricavi o compensi fino a 400mila euro
- 15% alle Partite Iva con ricavi o compensi tra 400mila e un milione di euro
- 10% alle Partite Iva con ricavi o compensi superiori al milione di euro
A tale importo base poi andrà sommata – sempre fino all’importo massimo di 150mila euro – una maggiorazione in base al codice Ateco: tale maggiorazione potrà raggiungere il 400% (come nel caso di discoteche, sale da ballo e simili), il 200% (Ristorazione, Spettacolo, Palestre etc..), il 150% (Affittacamere e gelaterie, per esempio) o il 100% (Taxi, Ncc).
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