Decreto tasse e lavoro, chi avrà 100 euro in più al mese

Decreto tasse e lavoro, chi avrà 100 euro in più al mese dopo l’ulteriore taglio del 4 per cento dei cuneo fiscale. Il decreto sarà approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Novità anche per le assunzioni dei giovani, i contratti a termine, i voucher e l’anticipo pensionistico di 5 anni.

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7' di lettura

Decreto tasse e lavoro, vediamo chi avrà fino a 100 euro di più al mese per il taglio del cuneo fiscale. (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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È importante dirlo subito: l’aumento in busta paga dovuto dalla riduzione dal taglio degli oneri contributivi a carico del lavoratore sarà attivo solo da luglio a dicembre. O meglio dal periodo di paga che è compreso tra il primo luglio e il 30 novembre.

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In questo articolo ci occupiamo anche degli sgravi per l’assunzione di giovani e delle novità per i contratti a termine e l’utilizzo dei voucher.

Il governo nel decreto tasse e lavoro, che sarà approvato nel Consiglio dei Ministri del primo maggio, ha confermato e ulteriormente aumentato il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito medio basso: sarà di altri 4 punti percentuali rispetto a quello che era già stato applicato dopo l’entrata in vigore della Legge di Bilancio.

Potresti essere interessato a un articolo sul decreto Lavoro che si sofferma in particolare sulle modifiche per il lavoro a tempo determinato; in un altro post verifichiamo dopo che il governo ha approvato il Def, cosa cambia per i cittadini.

Decreto tasse e lavoro, i numeri e i benefici

La misura è stata inserita nell’articolo 34 dell’ultima bozza del decreto Lavoro. Sono stati stanziati per finanziare il provvedimento, 4,1 miliardi di euro.

Lo sgravio contributivo sale dal 3 al 7 per cento. Tradotto in euro, significa poco più di 96 euro al mese in busta paga.

E infatti:

  • con il taglio del 3 per cento disposto nell’ultima legge di Bilancio il beneficio medio è stato di circa 41 euro in più al mese;
  • con il taglio aggiuntivo del 4 per cento, deciso con il decreto Lavoro, il beneficio sarà di altri 55 euro al mese.

In tutto, quindi 96 euro al mese.

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Decreto tasse e lavoro, l’annuncio del governo

La misura era stata annunciata nei giorni scorsi da esponenti di primo piano dell’esecutivo Meloni. In particolare, il ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha più volte ribadito il duplice obiettivo del governo:

  • aumentare i redditi reali delle famiglie;
  • limitare o azzerare la corsa verso l’alto dei prezzi.

E uno dei sistemi per frenare l’inflazione è anche quello di limitare l’aumento degli stipendi. La soluzione per incrementare il netto in busta paga senza toccare i contratti è appunto quello degli sgravi contributivi.

Decreto tasse e lavoro, redditi fini a 35.000 euro

Lo sgravio sui contributi sale dunque dal 2 al 6 per cento per i redditi fino a 35.000 euro. Il beneficio arriva fino a 96 euro. Il triplo rispetto a quello che era previsto con la precedente misura (che era di 32 euro mensili).

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con i leader sindacali, ha dichiarato che lo scopo principale del governo, in questo momento, è quello di «alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro; avevamo già dato un segnale con la legge di Bilancio mantenendo i due punti già decisi dal precedente governo per i salari sotto i 35 mila euro e aggiungendo un ulteriore punto».

Decreto tasse e lavoro, i provvedimenti

Ma se il taglio del cuneo fiscale è la misura che avrà una incidenza immediata e consistente sul reddito di milioni di famiglie, all’interno del decreto lavoro ci sono anche altre misure che avranno un peso determinante sull’occupazione, proviamo a sintetizzarle:

  • taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi;
  • novità sui contratti a termine;
  • innalzamento del limite massimo per l’utilizzo dei voucher destinati alle prestazioni occasionali;
  • eliminazione del limite dei 29 anni di età per quanto riguarda i contratti di apprendistato professionalizzante per i lavoratori dei settori turistico e termale;
  • contratti di apprendistato professionalizzante anche per lavoratori sopra i 40 anni, a condizione però che siano disoccupati.

In questo post non ci occupiamo della cancellazione del Reddito di Cittadinanza, sostituito da un’altra misura. La questione è stata approfondita in altri articoli su questo stesso sito.

Decreto tasse e lavoro, contratti a termine

I contratti a termine saranno più flessibili e con meno paletti. Un ritorno al passato, a prima cioè che venisse introdotto il decreto Dignità (di fatti quasi cancellato).

Non ci saranno più le cosiddette causali, che erano necessarie per il rinnovo dei contratti in scadenza dopo 12 mesi e massimo fino a 24 mesi.

I nuovi contratti a tempo determinato – così si legge nel decreto Lavoro – prevedono infatti una semplificazione dei rinnovi. Basterà un rimando ai contratti collettivi o aziendali. Se non ci sono, sarà sufficiente una contrattazione tra datore di lavoro e dipendenti che definiranno «le esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva». 

Decreto tasse e lavoro, contratto di espansione

Nel decreto è stato anche prorogata la possibilità per le aziende che rientrano in determinate caratteristiche (un numero minimo di dipendenti) di accedere al contratto di espansione, un trattamento di accompagnamento alla pensione e consente una uscita anticipata del lavoratore fino a 5 anni prima.

La proroga sarà valida fino al 31 dicembre 2023.

Il contratto di espansione si può applicare nei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione.

Decreto tasse e lavoro, voucher

Importanti novità anche per i voucher. Il limite massimo era fissato a 10.000 euro, è stato aumentato a 15.000 euro. Questo strumento di pagamento è destinato alle prestazioni occasionali. Potrà essere utilizzato solo da chi opera, così si legge nella bozza del decreto, «nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento».

Ma non solo. Potranno usare i voucher solo le imprese che hanno alle proprie dipendenze fino a 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato (prima il limite era di 8).

Decreto tasse e lavoro, apprendistato

È stato eliminato il limite di età dei 29 anni per i contratti di apprendistato professionalizzato. Ma questa disposizione è valida solo per i lavoratori del settore turistico e termale (e per un massimo di 3 anni).

Negli stessi settori l’apprendistato professionalizzante può essere esteso anche a lavoratori che hanno più di 40 anni, ma solo a condizione che siano disoccupati.

Decreto tasse e lavoro, chi avrà 100 euro in più al mese
Nella foto un gruppo di persone al lavoro

Decreto tasse e lavoro, incentivi assunzione

Sono stati introdotti nuovi incentivi per l’assunzione di giovani. Il decreto ha infatti previsto sgravi contributivi fino al 60 per cento della retribuzione mensile lorda per le aziende che assumono giovani fino a 30 anni che non studiano e non lavorano.

Questi incentivi hanno una durata massima di 12 mesi. Saranno applicati a tutte le assunzioni a partire dal primo giugno 2023 (e fino al 31 dicembre di quest’anno).

Il governo ha poi confermato l’esonero dal pagamento dei contributi per i giovani fino a 35 anni che sono assunti nelle regioni del Sud e delle Isole.

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