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La differenza tra parenti e affini di secondo grado

La differenza tra parenti e affini di secondo grado: una indicazione che troviamo spesso in numerose normative. Vediamo la differenza tra parenti e affini, come si calcola il grado di parentela e quello di “affinità”.

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La differenza tra parenti e affini di secondo grado: si citano spesso nelle normative, ma capiamo bene di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

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In molte normative – come ad esempio la legge 104 (vedi la guida su invaliditaediritti.it) – si fa spesso riferimento ai parenti o agli affini fino al secondo grado. In genere le due definizioni vengono confuse, ritenendole sinonimi. In realtà quando si tratta di questioni giuridiche le differenze tra parenti e affini risultano notevoli, come vedremo.

Differenza tra parenti e affini: vincolo di sangue

Partiamo da un presupposto che può semplificare la comprensione di questa differenza:

i parenti hanno un vincolo di sangue tra loro;

gli affini, come marito e moglie, no (altrimenti non potrebbero sposarsi).

Entriamo nel dettaglio.

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Differenza tra parenti e affini: articolo 78

Vediamo cosa dice in proposito l‘articolo 78 del codice civile:

«L’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. Nella linea e nel grado in cui taluno è parente di uno dei coniugi, egli è affine all’altro coniuge».

Beh, quindi, secondo la legge, si definiscono affini i vincoli tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. E dunque: suocero e suocera, genero e nuora.

Se ne deduce che chi non è sposato non può avere affini, perché gli affini sono i parenti del coniuge. (Tabelle legge 104: malattie e agevolazioni invalidità)

Ma stiamo valutando in questo articolo gli affini di secondo grado, categoria che rientra in una articolazione parentale un po’ più complessa.

Complessa ma in fondo mica tanto, anche perché i gradi di affinità seguono le stesse regole dei gradi di parentela.

Anche per la parentela c’è una definizione giuridica, contenuta nell’articolo 74 del Codice civile. In pratica la parentela è quel vincolo che lega persone che discendono dalla stessa persona (stipite), può essere un nonno, un genitore.

Rientrano nei legami di parentela anche le adozioni, con una sola eccezione: quando l’adozione è avvenuta dopo la maggiore età, in quel caso non nascono dei legami di parentela.

E quindi: fratello e sorella sono parenti (hanno almeno uno dei genitori in comune), così come i cugini, perché c’è il nonno in comune.

Differenza tra parenti e affini: linea retta o collaterale

La parentela si può sviluppare in via retta o collaterale.

Vediamo come e qual è la differenza:

  • parenti in linea retta: quelle persone di cui una discende dall’altra (genitori, figli);
  • linea collaterale: quelle persone che pur avendo uno stipite in comune non discendono l’una dall’altra (fratelli, cugini).

Differenza tra parenti e affini: il grado

Per la parentela è poi determinante il grado, perché stabilisce il livello di vicinanza tra due persone. (Tutti i documenti per i permessi legge 104)

Più il grado aumenta (secondo, terzo grado e così via) più questo legame di affievolisce.

Vediamo cosa prevede la norma (articolo 76 del codice civile):

  • nella parentela in linea retta, si contano tanti gradi quante sono le generazioni escludendo lo stipite comune;
  • nella parentela in linea collaterale i gradi si contano invece dalle generazioni, risalendo da uno dei parenti tra cui esiste un vincolo e fino allo stipite comune, poi scendendo dall’altro parente (bisogna sempre escludere lo stipite).

Differenza tra parenti e affini: esempi

Qualche esempio più aiutarci a essere più chiari:

tra nonno e nipote c’è una parentela diretta di secondo grado. Se infatti si considerano tutte le generazioni dal nonno al nipote, sono tre: nonno, padre, figlio. Escludendo lo stipite sono dunque due.

Zio e nipote sono invece parenti di terzo grado in via collaterale:

  • c’è il nipote;
  • suo padre;
  • il nonno.

Per poi scendere:

  • il figlio del nonno (lo zio)
  • In totale 4, sottraendo lo stipite, avremo 3, appunto il terzo grado.

Differenza tra parenti e affini: come funziona l’affinità

Per quanto riguarda invece l’affinità, il discorso è piuttosto semplice:

la persona adotta il grado e la linea di parentela che il coniuge ha nei confronti dei consanguinei.

E quindi:

il marito è affine in linea retta di primo grado della suocera (che è parente di primo grado in linea retta di sua moglie).

A questo punto è semplice capire quali sono gli affini di secondo grado. Due esempi tipici:

  • in linea retta i nonni del coniuge;
  • in linea collaterale, i cognati (i fratelli o le sorelle del coniuge).

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