Quali sono le differenze tra pensione di invalidità e inabilità? Con una pratica tabella vedremo insieme cosa cambia tra le due prestazioni economiche (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Differenze tra pensione di invalidità e inabilità
Differenze tra pensione di invalidità e inabilità. La pensione di invalidità e la pensione di inabilità sono misure previdenziali erogate a favore dei lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati che, già assunti, si ritrovano in condizioni di disabilità che possono più o meno incidere sulla loro capacità lavorativa.
La pensione di invalidità e la pensione di inabilità lavorativa non vanno confuse con le pensioni dell’invalidità civile che, a differenza delle prime, sono di tipo assistenziale: il loro importo non dipende dai contributi maturati dal lavoratore.
Infatti, sia la pensione di invalidità che la pensione di inabilità lavorativa richiedono un’anzianità contributiva minima per poter essere erogate.
Detto questo, nei prossimi paragrafi andremo ad analizzare le due prestazioni economiche e scopriremo quali sono le differenze più importanti.
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Pensione di inabilità
Differenze tra pensione di invalidità e inabilità. La pensione di inabilità è una prestazione previdenziale che viene riconosciuta al lavoratore che si ritrova in assoluta e permanente impossibilità a svolgere un’attività lavorativa, per infermità o difetti fisici o mentali.
Per fruirne è necessario aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli 5 anni precedenti alla presentazione della domanda. È necessario interrompere qualsiasi attività lavorativa: vale sia per i lavoratori dipendenti, che per i lavoratori autonomi.
La pensione è reversibile ai superstiti, quindi può essere ricevuta dal familiare del pensionato inabile deceduto, ma non è compatibile con la rendita INAIL.
Per calcolare l’importo della pensione di inabilità si utilizza lo stesso sistema della pensione di vecchiaia: misto o esclusivamente contributivo (contributi maturati dal 31 dicembre 1995).
In aggiunta è previsto un bonus contributivo che si calcola dalla data della presentazione della domanda alla data del compimento del 60° anno di età (vale sia per gli uomini che per le donne), fino a un massimo di 40 anni di contributi.
Esempio: prendiamo il caso di un lavoratore riconosciuto inabile all’età di 40 anni, dopo 15 anni di lavoro. La pensione di inabilità è calcolata su 35 anni di contributi, ovvero i 15 anni già maturati più altri 20 anni, che è la differenza che manca per arrivare a 60 anni.
Assegno ordinario di invalidità
Differenze tra pensione di invalidità e inabilità. L’assegno ordinario di invalidità, invece, spetta al lavoratore che convive con un’infermità fisica o mentale che ha causato una riduzione della capacità lavorativa fino a due terzi (66,6%).
Anche in questo caso è necessario aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda.
Quello che differenza l’assegno ordinario di invalidità dalla pensione di inabilità lavorativa è la possibilità, per gli invalidi parziali, di proseguire l’attività lavorativa.
Un’altra differenza importante con la pensione di inabilità è l’assenza del bonus contributivo. Quindi, se un lavoratore viene riconosciuto invalido con una percentuale di invalidità pari o superiore a 66,6%, nel caso in cui ha maturato 15 anni di contributi, sarà questa la base contributiva sulla quale calcolare l’importo dell’assegno ordinario di invalidità.
Di conseguenza, l’importo dell’assegno ordinario di invalidità è inferiore all’importo della pensione di inabilità, soprattutto per i lavoratori più giovani, riconosciuti invalidi dopo aver maturato pochi anni di contributi.
Potendo continuare a lavorare, l’importo dell’assegno viene ridotto in presenza di redditi da lavoro. Inoltre non è reversibile e neppure cumulabile con la rendita INAIL.

Differenze tra pensione di invalidità e inabilità: tabella
Differenze tra pensione di invalidità e inabilità. Una volta spiegato in cosa consistono la pensione di inabilità lavorativa e l’assegno ordinario di invalidità, a chi spettano e in quale misura, vediamo insieme, in una tabella riepilogativa quali sono le differenze tra le due prestazioni economiche.
PENSIONE DI INABILITA’ | ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA’ |
Spetta agli inabili (100% di invalidità) | Spetta a chi ha perso almeno 2/3 della capacità lavorativa (66,6% di invalidità) |
5 anni di contributi, di cui 3 anni nei 5 anni precedenti alla domanda | 5 anni di contributi, di cui 3 anni nei 5 anni precedenti alla domanda |
L’importo si calcola tenendo conto degli anni di contributi maturati, più un bonus contributivo calcolato fino al raggiungimento dei 60 anni di età | L’importo si calcola tenendo conto degli anni di contributi maturati, ma senza bonus contributivo. |
Non è possibile continuare a lavorare | Si può continuare a lavorare, ma l’importo dell’assegno può essere ridotto a causa dei redditi da lavoro |
È reversibile e non cumulabile alla rendita INAIL | Non è reversibile e non è cumulabile alla rendita INAIL |
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