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Diritti del debitore: quali sono?

Quali sono i diritti del debitore? Scopri come la normativa italiana protegge non solo il creditore, ma anche il debitore.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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6' di lettura

Quali sono i diritti del debitore? Scopri come la normativa italiana protegge non solo il creditore, ma anche il debitore (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Chiunque richieda un finanziamento a breve, medio o lungo termine, ha il dovere di restituire la somma capitale più gli interessi. Ma quali sono i diritti del debitore? Scopriamoli nell’approfondimento.

Indice

Quali sono i diritti del debitore quando richiede e ottiene un prestito?

I debitori hanno una serie di diritti fondamentali. In fase di scelta del finanziamento, ad esempio, i consumatori hanno il diritto di ricevere gratuitamente:

  • informazioni utili per confrontare le varie offerte;
  • il modulo Secci (Standard european consumer credit information), cioè le Informazioni europee di base sul credito ai consumatori;
  • la copia completa del contratto;
  • venire a conoscenza del Tasso annuo effettivo globale (Taeg);
  • sapere la cifra complessiva dovuta;
  • nel caso in cui la richiesta di finanziamento venga respinta, i consumatori hanno il diritto di sapere se ciò è dovuto all’iscrizione nel CRIF come cattivi pagatori.

Una volta ottenuto il prestito, quali diritti hanno i debitori? Eccoli elencati:

  • hanno diritto di ottenere delucidazioni sui modi e i tempi dell’estinzione anticipata del finanziamento e sull’eventuale recesso dal contratto;
  • hanno diritto di non subire condizioni contrattuali sfavorevoli rispetto a quelle riportate sul modulo Secci;
  • di ricevere una copia del contratto firmato dall’ente creditizio;
  • di ricevere comunicazioni periodiche sull’andamento del rapporto contrattuale;
  • di venire a conoscenza di informazioni negative in banca dati e di richiederne la correzione.

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Quali sono i diritti del debitore durante il pignoramento?

Il debitore può far valere alcuni diritti anche durante il pignoramento, uno dei procedimenti esecutivi più spiacevoli.

In generale, è sempre vantaggioso per un debitore non permettere che avvenga il pignoramento, perché le conseguenze negative possono essere molto sgradevoli. 

Il pignoramento dello stipendio e della pensione, però, hanno dei limiti da rispettare.

Quando si hanno debiti nei confronti di alcuni istituti di credito, società finanziarie o dello Stato, si rischia il pignoramento non solo del conto corrente, ma anche degli oggetti che sono in casa, dello stipendio e/o della pensione.

Il pignoramento può essere emesso anche nei confronti di un pensionato e quindi avendo ad oggetto la sua pensione.

In questo caso, però, la legge tutela il debitore stabilendo un minimo vitale che non può essere assolutamente pignorato.

La quota cambia di anno in anno, a seconda anche dell’inflazione; qual è il minimo vitale non pignorabile sulle pensioni per il 2023?

La normativa vigente prevede che, per il pignoramento delle pensioni, il limite sia il doppio della misura massima mensile prevista dall’assegno sociale, il quale è stato quantificato dal Decreto Aiuti bis in 468,28 euro per 13 mensilità.

Questo significa che nel 2023 le pensioni saranno pignorabili solo per gli importi che superano i 936,56 euro mensili.

Qual è il minimo vitale per gli stipendi, invece? Non esiste un minimo vitale, ma c’è una regola ben precisa da seguire: il limite attuale per uno stipendio accreditato sul conto corrente, prevede che il pignoramento possa intaccare solo le somme che eccedono i 1.404,84 euro (ossia l’assegno sociale moltiplicato per tre).

Se invece il pignoramento dello stipendio avviene con notifica al datore di lavoro del debitore, questi, per legge, sarà obbligato a trattenere 1/5 dello stipendio e versarlo direttamente al creditore finché il debito non sarà saldato. Il quinto si calcola sul netto della retribuzione.

Essendoci questa normativa il debitore ha diritto che venga rispettata, altrimenti ci saranno conseguenze spiacevoli per il creditore.

Quali sono i diritti del debitore sul pignoramento mobiliare?

Il debitore ha diritto a non vedersi pignorati gli oggetti impignorabili per legge e cioè:

  • gli oggetti sacri e di culto;
  • la fede nuziale;
  • la biancheria, armadi, tavoli, sedie, frigo e tutti gli elettrodomestici necessari;
  • oggetti commestibili;
  • armi;
  • le decorazioni al valore, lettere, registri e scritti di famiglia;
  • gli animali da compagnia.

Non possono essere pignorati gli oggetti strumentali al lavoro o al mestiere compiuto dal debitore e che servono alla sua sussistenza.

Scopri la pagina dedicata alla gestione dei debiti e a metodi per evitare il pignoramento.

Diritti del debitore: quali sono?
Diritti del debitore: quali sono? In foto una stretta di mano.

Quali sono i diritti del debitore: la normativa dei beni familiari

Il debitore ha diritto alla protezione dei beni familiari. Cosa significa questo?

I creditori non possono pignorare i beni dei familiari del debitore, tranne nel caso del coniuge in regime di comunione legale e solo nei limiti del 50% sui beni rientranti nella comunione stessa.

Gli eredi invece devono pagare i debiti del defunto se hanno accettato l’eredità, ma non dovranno pagare le sanzioni amministrative.

Esistono norme precise per la notifica agli eredi dei debiti del defunto che i creditori dovranno rispettare.

Scopri la pagina dedicata alla gestione dei debiti e a metodi per evitare il pignoramento.

Quali sono i diritti del debitore: la prescrizione

I debiti non sono per sempre. Il debitore ha diritto di far valere il periodo di prescrizione.

I debiti con finanziarie e banche in generale, si prescrivono nei seguenti tempi:

  • 10 anni per le rate non saldate di mutui, prestiti personali, cessioni del quinto;
  • 10 anni per i soldi utilizzati con carte di credito e non restituiti;
  • 5 anni per gli interessi dovuti a qualsiasi titolo;
  • 5 anni per gli interessi di mora dovuti a banche e finanziarie;
  • 3 anni per le parcelle dei professionisti;
  • 2 anni per danni derivanti da incidenti stradali.

Aspettare la prescrizione debiti con finanziarie è un metodo sconsigliato, perché finanziarie e banche procederanno con il pignoramento, prima che il debito si prescriva.

Abbiamo visto quali sono i diritti del debitore. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su mutui, prestiti e risparmio personale:

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